L’AUTO SI TINGE DI VERDE
Alla 79a edizione del Salone Internazionale dell’Auto un intero padiglione dedicato all’auto ecologica Dal Pavillon Vert, tutte le novità e le tendenze per una mobilità sostenibile
Mentre l’Europa tenta la strada degli ecoincentivi per risollevare l’industria automobilistica dalla crisi e la mappa dei Paesi del Vecchio Continente che li hanno adottati si allarga a macchia d’olio, l’auto europea, con l’acqua alla gola, cavalcando l’onda dei tanto attesi ecobonus spalanca le porte all’ecologia. Così per salvarsi dalla crisi si tinge di verde e si converte alle tecnologie rispettose dell’ambiente. A dire il vero, la prima spinta alla svolta “eco” del settore automotive viene dagli USA e dal neo Presidente Barack Obama che dopo aver tinto di verde la sua campagna elettorale, a pochi giorni dal suo insediamento, ha promesso limiti più severi per le emissioni delle auto per ridurre l’inquinamento e contenere l’effetto serra. Ma l’ondata verde sembra aver contagiato anche l’Europa, proprio sulla scia degli ecoincentivi che molti paesi (come Francia, Inghilterra, Germania, Spagna, Romania, Portogallo e Italia) hanno stanziato per rilanciare i consumi e risollevare l’industria.
Di certo anche decisione di Bruxelles di proseguire, nonostante la resistenza delle case automobilistiche, sul contenimento delle emissioni a 130 g/Km ha contribuito alla conversione dei produttori verso modelli più ecocompatibili. Di fronte alle nuove sfide del mercato e ai nuovi imperativi di un quadro normativo in evoluzione, immediata è stata la reazione delle case produttrici europee. Lo si è visto anche a Ginevra, alla 79° edizione del Salone Internazionale dell’Auto dove la vera protagonista è stata l’auto ecologica, uscita dalla nicchia e disseminata un po’ in tutto il salone. Anzi, la nicchia a cui era stata confinata fino agli anni scorsi sembra essersi ingigantita, trasformandosi in un intero padiglione (il “Pavillon Vert”): un’intera hall tutta dedicata alla mobilità sostenibile, una sorta di paradiso verde del motore dedicato alle nuove tecnologie sviluppate per ridurre consumi ed emissioni nocive. La nota “verde” del Salone ginevrino, viene così dalla Hall3 con diversi modelli a propulsione elettrica, ibrida, E-Fuel, bimodale gas-benzina. Le vere protagoniste del “Pavillon Vert” sono dunque le tecnologie del futuro e i metodi di propulsione alternativi, presentati oltre che dalle case automobilistiche e dalle industrie specializzate anche da istituti, aziende e Università che hanno scelto di investire nella ricerca sulla mobilità “verde, come l’Istituto di Ingegneria di Ginevra che ha presentato la “Biomobile”, alimentata a biocarburante estratto da scarti vegetali, o la Comarth con il suo piccolo veicolo elettrico o il laboratorio dell’Istituto di Ingegneria del Cantone di Vaud con i suoi ultimi progetti per la mobilità sostenibile, o la MCE-5, compagnia francese di Lione che ha sviluppato un motore a compressione variabile di ultima generazione. Così mentre l’ondata verde contagia il Salone di Ginevra, uno dei più grandi e importanti motor show d’Europa con le sue 130 anteprime mondiali ed europee, i suoi 250 espositori provenienti da 30 Pesi del mondo e 850 marche disseminate su 119mila mq, dal “Pavillon Vert”, dove progetti ancora solo in embrione si affiancano a proposte di marche ben affermate sul mercato, si leva la sfida ai cambiamenti climatici. Ne sono prova i numerosi cartelli inneggianti ai tagli delle emissioni CO2 disseminati qua e là negli stand della varie case automobilistiche. Tra i modelli “under 100” la Toyota Prius III (89 g/km), segnaliamo la Seat New Ibiza Ecomotive (98 g/km), le Volkswagen Polo (96 g/km) e Golf Blue Motion (99 g/km). Tra le debuttanti che superano di poco tale quota, troviamo invece il duo Nissan Pixo e Suzuki Alto (103), l’ibrida Honda Insight (101) o le Volvo C30 (104) e V50 (107) DRIVe. Ma eccellenze a parte, il calo generalizzato delle emissioni (pari a circa il 10%), tra i modelli in vetrina a Ginevra è evidente. Considerato, poi, che ridurre di 10 grammi al km le emissioni costa un miliardo di euro, lo sforzo dei costruttori non è affatto trascurabile. Così la filosofia del downsizing (riduzione delle dimensioni, del peso e della cilindrata) diventa la più gettonata e le micro car “impazzano” tra gli stand del Salone. La maggior parte delle auto esposte a Ginevra sono infatti piccole. Qualcuna è addirittura molto piccola, come la ri- voluzionaria Toyota iQ (meno di tre metri per tre posti) o come la versione europea della indiana Tata Nano, la city car “tascabile” da 1.700 euro che potrebbe essere commer- cializzata in Europa a partire dal 2010. E se le compatte e le city car vanno per la maggiore è difficile stabilire quale sia la regina delle mini. Tra le più fotografate ci sono Fiat 500C cabrio, il restyling della Renault Clio la Chevrolet Spark, la Suzuki Alto, la Nissan Pixio e la nuova Polo che avvicina il record delle minori emissioni di CO2 (89 gr/km), appena stabilito dalla nuova Prius con 87 gr/Km. Dal gas arrivano, inoltre, altre buone notizie: la nuova Su- baru Justy bi fuel e, soprattutto, le Volkswagen Passat e Touran Eco Fuel con motore 1.4 TSI. Esemplari, quest’ulti- mi, che abbinano l’ecologia del metano a costi di gestione ridottissimi e prestazioni di tutto rispetto. Da citare anche il motore da un litro sviluppato da KIA per l’alimentazione a gas naturale e i modelli esposti nell’area “Gasmobile” come la Volvo C30 M e la Peugeot 207 CC. Ma anche modelli di minore prestigio, ma economicamente più abbordabili, quali la DR 2 a Gpl e le versioni bi fuel dell’iraniana Ikco. Ma tra i modelli “verdi” più all’avaguardia a Ginevra troviamo la Namir di Italdesign Giugiaro che con i suoi 300km/h ed emissioni di CO2 di appena 50g/Km è destinata a contendersi il primato dell’auto ibrida più veloce al mondo. Oltre ai modelli ibridi, tra gli stand del “Pavillon Vert” trovano spazio anche le automobili elettriche. La Smart, ad esempio, espone la Brabus, un prototipo con un motore interamente elettrico commercializzabile a breve termine. Anche la ditta californiana Tesla Motors, specializzatasi nella trasformazione di auto sportive di serie in veicoli elettrici, presenta due Porsche che forniscono le stesse prestazioni di quelle equipaggiate con un normale motore a scoppio. Nello stand Pininfarina invece la Blue Car grazie alle batterie al litio promette un’autonomia di 250 km, mentre Toyota presenta la iQ elettrica, in produzione tra qualche anno e Opel lancia la nuova Ampera: un’auto elettrica di nuova concezione, la cui commercializzazione è prevista solo nel 2011, che utilizza un duplice sistema di ricarica: plug-in (da presa di corrente) e un generatore a bordo a combustione interna che viene azionato solo quando la batteria ioni di litio si esaurisce. Un’idea che integra motore elettrico e uno termico e che promette di far risparmiare 1700 litri di carburante all’anno. Per ora è solo un concept, come lo sono molti dei modelli “verdi” protagonisti del Salone. Ma è proprio dalle idee che bisogna ripartire per ripensare l’auto in versione “eco”e far sterzare l’intero settore verso strade più “verdi”.