IL SOLE CONVIENE

Che cos’è un impianto fotovoltaico? È un impianto di produzione di energia elettrica che utilizza come combustibile l’energia irradiata dal sole. Alcuni materiali, infatti, se colpiti dalla luce solare producono energia elettrica, è questo in sintesi il processo del fotovolatico il cui stesso nome esprime in sé causa ed effetto. Infatti “foto” deriva dalla parola greca photos (luce), “voltaico” dal cognome di Alessandro Volta, inventore della batteria. Le celle fotovoltaiche collegate tra loro formano un “modulo” e un’insieme di moduli formano un pannello da collocare sui tetti delle abitazioni oppure ovunque ricevano l’irraggiamento solare diretto. Un modulo è costituito da 36 celle poste in serie e consente di produrre una potenza di circa 150 Watt. L’energia elettrica in uscita dal modulo passa per dispositivi “balance of system” per adattare la corrente e trasformarla in corrente alternata tramite il sistema di inverter. L’energia così modificata è introdotta nella rete elettrica per alimentare il consumo di elettricità locale o per essere computata a credito da uno speciale contatore del gestore della rete elettrica.

I moduli fotovoltaici possono essere collocati su qualsiasi pertinenza di un immobile, quali tetti, facciate o terrazze od anche direttamente su un terreno, basta però che ci sia una corretta esposizione ed inclinazione della superficie dei moduli. Le condizioni ottimali in l’Italia sono: – esposizione SUD (accettabile anche SUD-EST, SUD-OVEST, con ridotta perdita di produzione); – inclinazione dei moduli compresa fra 25° (latitudini più meridionali) e 35° (latitudini più settentrionali); – assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento. In sintesi, un impianto fotovoltaico è: • modulare: si può facilmente dimensionare il sistema, in base alle particolari necessità, sfruttando il giusto numero di moduli; • non richiede combustibile, né riparazioni complicate; • la sua manutenzione è sostanzialmente riconducibile a quel- la degli impianti elettrici consistente nella verifica annuale dell’isolamento e della continuità elettrica. Inoltre i moduli sono praticamente inattaccabili dagli agenti atmosferici e si puliscono automaticamente con le piogge, come dimostrato da esperienze in campo e in laboratorio; • funziona in automatico: non richiede alcun intervento per l’esercizio dell’impianto; • ha una vita utile di 20 – 25 anni. Incentivi per chi scommette sul “solare” Nessun paese utilizza tanta energia quanta ne arriva quotidianamente sulle nostre case in forma luminosa. Si potrebbe partire da questa affermazione per riflettere sulle potenzialità di questa fonte energetica rinnovabile che negli ultimi anni ha visto crescere la sua promozione ed incentivazione. In Italia e nel mondo, infatti, i pannelli fotovoltaici stanno trovando rapidamente il favore dei consumatori e delle imprese; un mercato in forte crescita frenato però dai prezzi di acquisto ancora troppo elevati. Per fronteggiare le spese e stimolare l’installazione degli impianti fotovoltaici, anche in Italia è stato introdotto un meccanismo di incentivazione chiamato Conto Energia. È un sistema disegnato dal Decreto del Ministero delle Attività Produttive e dell’Ambiente del 28 Luglio 2005 che garantisce 45 cent (quasi 1000 lire) per ogni chilowattora d’elettricità che sarà prodotta da un impianto fotovoltaico, da qui a vent’anni. Per rientrare nell’incentivazione occorre presentare una domanda al GRTN, Ente Gestore del Sistema Elettrico Nazionale individuato dall’Autorità per l’Energia Elettrica come “soggetto attuatore” di questo nuovo meccanismo. L’incentivazione interessa gli impianti fotovoltaici della potenza da 1 kW sino a 1000 kW entrati in esercizio dopo il 30 settembre 2005 a seguito di nuova costruzione o rifacimento totale/potenziamento di un impianto preesistente. Gli impianti fotovoltaici che possono essere realizzati sono stati suddivisi in tre differenti classi di potenza alle quali verranno riconosciute, per venti anni, le tariffe incentivanti riportate nella Tabella 1. Il vantaggio è evidente. Investendo in un impianto fotovoltaico, infatti, si abbatte il costo dell’energia elettrica per almeno 25-30 anni ed inoltre ogni proprietario di pannelli solari autorizzato potrà rivendere l’energia prodotta dai propri pannelli alla rete elettrica nazionale, ottenendo in cambio una tariffa d’acquisto più alta. In altre parole, il conto energia non eroga alcun contributo all’acquisto dei pannelli solari ma garantisce il riacquisto di tutta l’energia prodotta dai pannelli stessi con tariffe elevate (reddito per il proprietario dei pannelli) garantite per venti anni. Non male. Scambio sul posto o vendita di energia? Una volta realizzato l’impianto, si può scegliere di collegar- si alla rete BT secondo sue modalità, la cui scelta dipende essenzialmente dallo scopo preposto e dalle conseguenze economico-commerciali. Il servizio di scambio sul posto, in- fatti, è particolarmente conveniente per coloro che intendono installare un impianto fotovoltaico al solo scopo di soddisfare i propri bisogni elettrici, mentre la vendita di energia risulta interessante per coloro che invece intendono realizzare un impianto sovradimensionato rispetto ai propri consumi. Nel primo caso, infatti, si utilizza la rete BT come sistema di accumulo: di giorno si immette nella rete l’energia prodotta che eccede le proprie necessità, di notte si preleva l’energia necessaria ai propri consumi. A fine anno, il distributore elettrico esegue il conguaglio globale tra energia immessa /prelevata e addebita solo la quota dei consumi in eccesso rispetto alla produzione o, in caso contrario, attribuisce un credito di energia per gli anni successivi che può essere conservato per un massimo di 3 anni. Nel caso della vendita di energia, invece, si cede alla rete tutta o parte dell’energia elettrica generata al prezzo minimo garantito dalla delibera AEEG n. 34/05, attualmente fissato in0,095 _/kWh. Se questi sono i vantaggi, però, bisogna tener conto anche delle limitazioni proprie di ogni opzione. Il servizio di scambio sul posto, infatti, non permette la vendita dell’energia prodotta e dà la possibilità di beneficiare delle tariffe incentivanti solo per l’energia prodotta; per la vendita di energia, invece, si deve possedere la partita IVA per fatturare l’energia venduta dalla rete che di conseguenza genera un reddito soggetto alla relativa imposta. Tempo di recupero dell’investimento È noto che l’installazione di un impianto fotovoltaico presuppone un consistente investimento iniziale ma se è vero che attraverso il conto energia il rientro di tale costo è assicurato dalla valorizzazione dell’energia generata durante l’intera vita utile dell’impianto stesso, è anche vero che oggi gli Istituti di Credito si sono organizzati mettendo a disposizione degli strumenti finanziari tarati sulle caratteristiche del conto energia. I finanziamenti, rivolti ai soggetti ammessi in graduatoria al Conto Energia, hanno le seguenti condizioni: – mutuo chirografario per privati ed aziende – importo massimo finanziabile pari al 100% investimento – duratamassima:10anni,di cui uno di preammortamento – tasso agevolato – spese istruttoria ridotte – garanzie sull’impianto – + 1 punto euribor Ciò premesso, i parametri fondamentali da prendere in considerazione per valutare la redditività di un’iniziativa sono indicati nella Tabella 2. Esempio impianto da realizzare Di seguito, a titolo di esempio, si riportano i dati relativi ad un impianto fotovoltaico di prossima realizzazione: • azienda: REC FER di Roberto Capocasa di San Benedetto del Tronto (AP) • progettisti: Studio prof.le di Emidio Candellori e Cesare Ascani – San Benedetto del Tronto(AP) (Tel. 0735-753060) • potenza nominale impianto fotovoltaico: 20 Kw • producibilità annua: 26.000 Kw • spazio occupato dai moduli: 200 mq • vita utile impianto: 20 anni • incentivo annuo: 11.568 _ • risparmio annuo sulla bolletta: 4.680 • costo totale impianto: 130.000 € • costo annuo di esercizio e manutenzione: 1% – 1,5% del costo totale impianto • copertura finanziaria: capitale proprio In questo scenario di base, senza prevedere alcuna attualizzazione dei flussi di cassa monetari, la redditività dell’iniziativa è sintetizzata dai seguenti parametri: • tempo di ritorno dell’investimento: 10-11 anni • ricavo dopo 20 anni: 324.960 _ Aggiungendo l’ipotesi di usufruire del recupero IRPEF del 41% del costo d’impianto, suddiviso su 10 anni, controbilanciato però da una riduzione della tariffa incentivante del 30% (come previsto dal DM 2/07/05).

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