Mobilità elettrica: segnali positivi anche dall’Italia
Fondazione Symbola ed Enel X presentano l’aggiornamento della Ricerca: “100 Italian e-mobility stories”: in un anno è raddoppiato il numero delle auto elettriche vendute, ma c’è ancora da fare per la diffusione dei punti di ricarica.
Il 2018 ha segnato un traguardo importante per la diffusione delle auto elettriche in Italia: il numero dei veicoli elettrici venduti, infatti è raddoppiato passando dalle 5.000 unità del 2017 alle 10.000 dello scorso anno (dati UNRAE).
Ad affermarlo è l’aggiornamento della Ricerca: “100 Italian e-mobility stories – 2019” a cura di Enel X e Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane presentato a Roma in data 8 aprile, nel giorno che ha preceduto l’inaugurazione della prima edizione di Expomove, l’evento dedicato alla mobilità urbana elettrica e sostenibile in programma a Firenze dal 9 al 12 aprile, sempre a cura di Enel e Fondazione Symbola.
La Ricerca illustra l’avanzare delle tecnologie e i “campioni” della filiera della mobilità elettrica italiana raccontando quella transizione della mobilità verso la sostenibilità già oggetto di una analoga analisi eseguita nel 2017 e che, oggi si è resa necessaria a fronte del fatto che il quadro nazionale di riferimento si è nel frattempo arricchito di importanti iniziative pubbliche e private.
“L’Italia è un Paese in cui i problemi possono diventare opportunità – ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola – un Paese che sa innovare senza perdere la sua anima, che guarda al mondo senza perdere il rapporto con i territori e le comunità, che scommette sulla coesione e sulla qualità. Che promuove un’alleanza tra bellezza, design, e tecnologia. “100 Italian E-Mobility Stories 2019” ce lo conferma. Puntare sulla sostenibilità e sull’efficienza, nella mobilità, come negli altri settori, è la strada del futuro e va nella direzione dell’Accordo di Parigi. È da questi talenti, da queste energie che dobbiamo partire: incoraggiandoli, valorizzandoli e portandoli a sistema. Solo se l’Italia fa l’Italia saprà affrontare con successo le difficoltà che la attendono“.
“La mobilità elettrica avrà un ruolo fondamentale per la progressiva decarbonizzazione della nostra economia – ha affermato Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel – I benefici non sono solamente ambientali: la ricerca 100 Italian E-Mobility Stories 2019, dando voce alle eccellenze nazionali, ha il pregio di farci comprendere che la mobilità elettrica può rappresentare un’opportunità di sviluppo da cogliere per l’intero Paese“.
Auto elettriche: Lo scenario attuale e quello futuro
La mobilità elettrica è ad un punto di svolta!
La ricerca della Fondazione Symbola ed Enel X non ha dubbi in proposito dopo aver preso in esame l’evolversi in funzione esponenziale della tecnologia, la necessità nazionale e globale di ridurre impatti ed effetti della mobilità tradizionale sulla salute umana degli abitanti delle città sempre più grandi, senza contare il parallelo moltiplicarsi di iniziative, policy ed investimenti da parte delle Case automobilistiche.
Segnali positivi in tal senso arrivano anche dal mercato, infatti, scrivono i due soggetti promotori in un Comunicato Stampa: “L’ultimo Salone dell’automobile di Ginevra ha chiaramente reso l’idea della quantità di modelli e soluzioni di mobilità sostenibile a zero emissioni, fugando ogni dubbio su un’offerta di modelli elettrici estremamente contenuta. Secondo una ricerca di Reuters, gli investimenti a livello globale annunciati dalle case automobilistiche sui veicoli elettrici nei prossimi 5-10 anni ammonteranno a circa 300 miliardi di dollari. Non manca quasi nessuna casa automobilistica all’appello, tutti i maggiori player mondiali stanno investendo nell’elettrico“.
Certo è che costi, materiali di produzione delle batterie, postazioni e tempi di ricarica, sono ancora elementi di freno, tuttavia, è forte la convinzione che il volume delle risorse in campo permetterà in tempi brevi di superare questi limiti.
Se la tecnologia consentirà di abbattere sensibilmente in pochi anni (2030) il costo di produzione dei pacchi-batteria, sarà la diminuzione del costo di gestione ordinaria del veicolo elettrico rispetto all’auto tradizionale ad ingolosire maggiormente i consumatori, peraltro già beneficiati di svariati vantaggi riconosciuti dagli enti locali come l’esenzione della tassa di circolazione, parcheggi gratuiti ed accessi ZTL.
Un mix positivo che, ricordano gli estensori della Ricerca, consentirà all’Europa, già nel 2022 di raggiungere il pareggio del total cost of ownership tra auto elettriche e auto a benzina.
Le auto elettriche nel mondo
Attualmente si legge nella Ricerca, nel mondo ci sono 5,3 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci (erano 1,5 nel 2016), di cui 2 milioni in Cina (+150% nel 2018 rispetto al 2017), 1 milione negli USA (+100% nell’ultimo anno).
In Europa è la Norvegia sul podio dei più virtuosi con un parco elettrico circolante di 250.000 unità a fronte di soli 5 milioni di abitanti.
Anche la mobilità elettrica pubblica segue il trend positivo: oggi circa il 20% delle flotte di bus a livello globale sono elettriche, con le città cinesi leader di questo trend con il 99% dello stock mondiale (si prevede che al 2025 gli autobus elettrici al mondo saranno 1,2 milioni su un parco circolante totale di 2,8 milioni, la Cina guiderà il mercato con il 95% di share di bus elettrici circolanti al mondo).
Le auto elettriche in Italia
In Italia, nell’ultimo anno, come già scritto all’inizio di questo articolo, le vendite di veicoli elettrici sono praticamente raddoppiate (considerando sia EV, Electric Vehicle, che PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle).
Una crescita, si legge nello studio, legata ad una maggior attenzione da parte delle istituzioni pubbliche sia a livello centrale che a livello locale e supportata, a livello comunitario dal corpus normativo del cosiddetto Pacchetto sulla Mobilità Sostenibile con il quale l’Ue è intervenuta “per definire un nuovo concetto di mobilità più pulito, competitivo e connesso, in coerenza con gli impegni presi alla Conferenza di Parigi“.
Anche sul fronte delle infrastrutture della rete di ricarica qualcosa si sta muovendo; a fronte degli attuali 8.300 punti di ricarica pubblici è costante la crescita del numero di aziende, soprattutto utility, che lavorano per recuperare terreno.
“Ci siamo posti l’obiettivo di dotare il paese di una rete di ricarica capillare che permetta a chi guida un veicolo elettrico di percorrere l’Italia dalla Valle D’Aosta alla Sicilia senza paura di rimanere a piedi – ha incalzato Francesco Venturini, Responsabile di Enel X – Il nostro obiettivo è quello di installare circa 28.000 punti di ricarica al 2022 con un investimento complessivo fino a 300 milioni di euro e a fine marzo possiamo già affermare di avere raggiunto un traguardo importante, con circa 5.700 nuovi punti di ricarica installati in tutta Italia“.
In Italia, ricordano gli estensori della ricerca, la filiera automotive vale 93 miliardi di euro, pari al 10,5% del fatturato dell’industria manifatturiera e al 5,6% del Pil a prezzi correnti e coinvolge 250 mila addetti tra diretti e indiretti; un sistema in forte transizione dalla meccanica all’elettronica.
Gli autori della ricerca non nascondono che “nonostante il ritardo del nostro Paese questa crescita fa ben sperare per il futuro“.
In tal senso, non si può che condividere il pensiero e la speranza che chiudono la Prefazione alla Ricerca allorquando si prefigura che: “ancora una volta un’Italia che grazie alle competenze, alla flessibilità e al know how delle imprese, delle università e dei centri di ricerca, non solo contribuirà a rinnovare e a rendere il nostro sistema produttivo più competitivo, ma concorrerà anche a dare una risposta ai milioni di giovani cittadini scesi lo scorso marzo nelle piazze di tutto il mondo per chiedere azioni più incisive nella lotta contro i mutamenti climatici“.