RIPARTE L’AUTO IN EUROPA

È l’effetto ecoincentivi che fa impennare le vendite in Germania, Italia e Francia

Riparte il mercato dell’auto in Europa: è merito degli ecoincentivi che hanno trainato le vendite e messo in moto la produzione. Dopo ben 14 mesi, il mercato dell’auto in Europa (27 Paesi dell’Unione Europea + 3 dell’area EFTA) interrompe la lunga serie di segni meno che lo aveva contraddistinto e incassa il primo segno positivo, da maggio 2008. A giugno le immatricolazioni sono infatti aumentate del 2,4% rispetto a quelle registrate lo scorso anno nello stesso periodo, per un totale di 1.461.859 unità. Lo rende noto l’ACEA (Associazione Costruttori Europei dell’Auto) che dopo la flessione dello scorso maggio del 4,9%, registra il primo risultato positivo dell’anno. Sebbene il bilancio del semestre rimanga ancora negativo, l’auto europea sembra dare i suoi primi segnali di ripresa dalla crisi. Dopo il crollo delle vendite (meno 920.000 tra gennaio e giugno, pari a -11%), il mercato riparte sull’onda degli ecoincentivi. A fare da traino alle vendite sono state infatti le misure a sostegno dell’auto lanciate dalla maggior parte dei Paesi europei.

La mappa degli ecoincentivi e i dati sulle immatricolazioni diffusi dall’ACE coincidono. A registrare i primi positivi segnali sono così: Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia. Timidi segnali di ripresa si sono visti anche in Spagna. Il record spetta, comunque, alla Germania che con 427.111 immatricolazioni, ha chiuso il mese di giugno con una crescita del 40,5%; e i primi sei mesi con 2.059.405 nuove targhe e una crescita del 26,1%, assorbendo in soli sei mesi 426.000 auto in più rispetto al primo semestre 2008. Gli ecoincentivi del Governo tedesco (un bonus di 2.500 euro per l’acquisto di qualsiasi vettura Euro 4-5, anche usata con 1 anno di anzianità, a fronte della rottamazione di vetture con almeno 9 anni di vita) hanno fatto impennare le vendite. E proprio a giugno l'”effetto ecoincentivi” in Germania registra il suo picco: i valori di giugno, i più alti da quando sono stati introdotti gli incentivi, fanno schizzare il bilancio del semestre sopra il record del 1999. Oltre che sull’economia, il bonus tedesco ha avuto i suoi effetti positivi anche sull’ambiente: più di un terzo dei nuovi veicoli immatricolati ha infatti emissioni inferiori ai 140 g/km. La ripresa del mercato contagia anche la Francia che a giugno può contare 235.137 immatricolazioni e un aumento del 7%, chiudendo il bilancio del primo semestre con un +0,2% per un totale di 1.131.315 unità. Francia e Germania sono inoltre gli unici due Paesi dell’Europa occidentale che nel primo semestre 2009 registrano una performance migliore rispetto al pari periodo dello scorso anno (rispettivamente +0,2% e +26,1%). Segnali di ripresa, anche se di minor entità, anche in Gran Bretagna che lo scorso 18 maggio ha lanciato un piano di incentivazione basato su un contributo statale di 1.000 euro, raddoppiato da un analogo contributo da parte delle Case automobilistiche. Da poco operativi, gli incentivi hanno già fatto sentire i loro effetti con il contenimento del calo delle vendite. A giugno, la flessione del 25,9% delle immatricolazioni registrata nel primo semestre 2009 si attesta, infatti, intorno al 15,7%. Sebbene il mercato stenti ancora a decollare, tuttavia, le previsioni lasciano ben sperare per il secondo semestre. Timidi segnali di ripresa grazie ai nuovi ecoincentivi varati lo scorso 18 maggio, si intravedono anche in Spagna, reduce da misure di incentivazioni fallimentari. Grazie al Plan 2000E, che prevede un contributo di 2.000 euro (500 dal governo centrale, 500 da quello regionale e 1.000 dalle Case produttrici per la rottamazione di veicoli con oltre 10 anni di vita e l’acquisto di un’auto nuova o usata di 2 anni con emissioni di CO2 inferiori a 149 g/ km), a giugno l’emorragia di vendite registrata nel primo semestre rallenta: da -38,3% del periodo gennaio-giugno a -15,9% di giugno. Decisamente meglio va invece per il mercato italiano che nel mese di giugno con 209.315 immatricolazioni registra una crescita a due cifre, pari al 12,4% rispetto al giugno 2008, quando le immatricolazioni erano state 186.258. Dopo la flessione dell’8,6% di maggio, a giugno il trend negativo del mercato tricolore cambia rotta e inizia la risalita, tanto che il bilancio del primo semestre sfiora 1.128.400 di nuove registrazioni, contenendo così al 10,7% la contrazione rispetto al primo semestre 2008. L’Italia dunque si aggiudica il secondo posto, dopo la Germania e prima della Francia, nella classifica dei cinque maggiori mercati dell’Europa occidentale. A dirlo sono i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e lo confermano anche i dati dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) e dell’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica). Da un primo scambio di informazioni fra le due Associazioni, infatti, emerge l’aumento degli ordinativi a giugno: la raccolta sfiora i 180.000 contratti, con una crescita vicina al 9% sull’analogo mese dello scorso anno e del 4,6% rispetto al primo semestre 2008. “Il risultato di giugno è un segnale incoraggiante per la nostra filiera – ha dichiarato Eugenio Razelli, Presidente di ANFIA – e conferma il successo degli eco-incentivi, grazie ai quali il trend delle immatricolazioni di autovetture nella prima metà del 2009 è passato dal -19% del primo trimestre al -1,4% del secondo. Anche l’indice di fiducia dei consumatori, stando all’inchiesta mensile ISAE, dà segni di miglioramento, passando dal 104,9 di maggio al 105,4, con un primo recupero delle intenzioni d’acquisto di beni durevoli, che il buon andamento degli ordini di autovetture sembra confermare. A fronte di ciò, ribadiamo l’opportunità di mantenere in vigore gli attuali incentivi, rinnovando per almeno tre anni quelli riferiti alle alimentazioni ecologiche”. Ad ammettere l’efficacia degli incentivi sulla ripresa del mercato italiano è anche l’UNRAE. “Si tratta di un segnale positivo importante – ha dichiarato Loris Casadei, neo eletto Presidente dell’UNRAE – che in- vita ad un’attenta riflessione sulla necessità di affrontare al più presto una strategia di lungo periodo nel rinnovo del parco circolante, con misure in grado di andare incontro ad una fascia più ampia del mercato, accelerando così il ricambio”. E nella risalita, le marche nazionali non rimangono indietro, anzi. A giugno, infatti, la quota di penetrazione cresce di 1,4 punti: dal 32,8% di giugno 2008 al 34,2% di giugno 2009. Nel semestre, invece, le marche nazionali tengono, riuscendo a contenere la flessione delle immatricolazioni al di sotto di quella del mercato nel suo complesso (-6,5%). E Fiat, nella ripresa, supera tutte le altre. Tra i modelli di auto più vendute a giugno, infatti, ci sono Fiat Punto (17.455 unità) e Fiat Panda (17.186). Che a trainare le loro vendite siano stati gli incentivi non c’è dubbio. Crescono, infatti, secondo i dati ANFIA, le cosiddette “auto verdi”: le immatricolazioni di auto gpl/benzina aumentano a giugno del 381% rispetto a quelle dello stesso periodo nello scorso anno, mentre quelle di auto metano/benzina crescono del 103%. Nel semestre, l’aumento è invece rispettivamente del +283% e del +76%. Cala invece la benzina (-13,6%) e il gasolio (-27,1%). Solo a giugno, il 16,05% dei veicoli di nuova immatricolazione è a gpl/benzina, mentre il 5,65% a metano/benzina. Nello spingere le vendite (il loro vero obiettivo), gli incentivi non hanno tuttavia tradito la loro natura “eco”: l’emissione media ponderata di CO2 delle vetture immatricolate nel 1° semestre del 2009 in Italia è stata, secondo gli analisti UNRAE, di 138,7 g/km, ovvero 6,3 punti in meno rispetto ai 145 g/km delle auto immatricolate nel periodo gennaio- giugno 2008. Un risultato confortante, se paragonato a quello più preoccupante, sulla densità di auto in Italia, reso noto dall’Osservatorio Autopromotec: con un totale di 36.081.383 veicoli circolanti su una popolazione di 60.045.068 abitanti e una media di 60 auto ogni 100 individui l’Italia conquista il primato tra i maggiori Paesi europei. Il sostegno alle auto “verdi” diventa così una priorità per l’ambiente, oltre che per l’economia. “In pochi mesi – afferma Gianni Filipponi, Direttore Generale dell’UNRAE – si è fatto un significativo percorso verso quel valore di 130 g/km stabilito dall’Unione Europea per il 2012. E il risultato avrebbe potuto essere anche migliore se gli ecoincentivi si fossero rivolti, come ha più volte chiesto l’UNRAE, ad una più vasta platea di vetture. Ma l’impatto ecologico degli incentivi italiani è poca cosa rispetto a quello economico. Il potere trainante degli incentivi ha, infatti, contagiato l’Europa dell’auto, risollevandone il mercato e rilanciandolo. In questo senso, gli ecoincentivi hanno funzionato in tutti i Paesi europei in cui sono stati introdotti. Ma i veri motori del rilancio dell’auto europea, in realtà, sono Germania, Italia e Francia. Da questo “triangolo” viene la ripresa del settore nel Vecchio Continente: aumento del 2,4% per l’Europa a 27, aumento invece quasi doppio, del 4,6 %, per l’Europa a 15. Sebbene sui dati semestrali permanga, tuttavia, il segno meno (-11% per l’Europa a 27 e -9,8% per l’Europa a 15) il mercato dell’auto in Europa, a giugno, torna in attivo. Pure Spagna e Gran Bretagna, i Paesi più colpiti dal crollo della domanda, ora registrano i primi effetti degli incentivi con il contenimento del calo. E le previsioni per il futuro lasciano ben sperare. Global Insight ha rivisto al rialzo le previsioni per il mercato britannico, che registrerà a fine anno 1.750.000 targhe, comunque con una flessione del 17,9% rispetto all’anno precedente. Secondo l’ANIACAM, (Asociación Nacional de Importadores de Automóviles, Camiones, Autobuses y Motocicletas) nel 2009 il mercato spagnolo assorbirà 880.000 vetture, con una flessione del 25%, inferiore a quanto precedentemente preventivato. Insomma, gli ecoincentivi funzionano, almeno per rilanciare le vendite e far ripartire il mercato. L’ideale sarebbe che funzionassero anche per ridurre le emis- sioni e tutelare l’ambiente. Ma questa è un’altra storia…


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