MIGLIORA LA QUALITÀ DELL’ARIA, DIMINUISCONO I RIFIUTI E AUMENTANO AUTO E MOTOCICLI
Questa in sintesi la fotografia dell’ambiente urbano nel 2008, scattata dall’Istat
Migliora nel 2008 la situazione ambientale nelle città italiane. È quanto rileva l’Istat nel rapporto “Dati ambientali nelle città”, che analizza con periodicità annuale dal 2000, la situ- azione ambientale di 111 comuni capoluogo di provincia. La fotografia scattata dall’Istat nel 2008 mostra un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente. Ad evidenziare luci ed ombre dell’ambiente urbano in Italia sono i dati. I numeri parlano chiaro: segnali positivi si registrano sul fronte dei rifiuti e dell’inquinamento atmosferico. Ad imbrattare la fotografia urbana dell’Istat sono invece i trasporti: se infatti da un lato aumenta la domanda di trasporto pubblico (+2,2%), dall’altro, nell’ultimo anno aumenta il tasso di motorizzazione (+0,2%) e cresce il numero di motocicli per mille abitanti (+3,7%). Eppure, malgrado anche il numero di giorni di superamento del livello per il PM10 (particolato con diametro minore di 10 micron) sia ancora elevato rispetto a quello previsto dalla normativa vigente (D.M. 60/2002), migliora la qualità dell’aria.
Nei 100 comuni che effettuano il monitoraggio del PM10, le centraline di qualità dell’aria hanno segnalato nel 20008 mediamente un numero massimo dei superamenti del limite pari a 60,6 giorni, con un decremento del 16,8% rispetto all’anno precedente, ma sempre molto al di sopra dei 35 consentiti. Merito della sensibilità ambientale in aumento. Soprattutto tra gli amministratori pubblici. Nel 2008 sono infatti 102 i capoluoghi di provincia che si sono dotate di centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria; aumentano, rispetto all’anno precedente, i comuni dotati di una zonizzazione acustica del territorio (+7,9%), di un piano energetico comunale (+16,7%), di un censimento del verde urbano (+2,5%), nonché quelli nei quali tutta la popolazione è servita dalla raccolta differenziata dei rifiuti (+2,2%). Sul podio dei comuni più virtuosi a livello ambientale salgono nel 2008, per il terzo annno consecutivo, Trento, Venezia e Bologna. Al quarto posto invece si colloca la città di Foggia, che deve la sua scalata nella classifica grazie all’ aumento di due punti percentuali della raccolta differenziata, all’iperventilazione della zona, che favorisce la dispersione degli inquinanti e grazie anche all’approvazione nel 2008 del Piano energetico comunale e nel 2007 del Piano urbano del traffico. Secondo l’Istat, guadagnano inoltre posizioni i comuni di Terni, Forlì, Villacidro, Reggio nell’Emilia, Ferrara, Perugia, Piacenza, Alessandria, Tortolì, Salerno, Pesaro, Rovigo, Trieste e Mantova. Terni, al sesto posto dopo Biella, “si pone in evidenza per l’approvazione della zonizzazione acustica- si legge nel Rapporto- per il controllo di altri tre inquinanti dell’aria, per un aumento di quattro punti percentuali della raccolta differenziata accompagnata dalla riduzione di 25 kg per abitante del totale dei rifiuti raccolti”. Rispetto al 2007, la rimonta più eclatante del 2008 è quella di Ferrara che risale “di ben 35 posizioni a seguito dell’approvazione della zonizzazione acustica del territorio, del monitoraggio di altri quattro inquinanti atmosferici, dell’aumento di tre punti percentuali della quota di raccolta differenziata e della riduzione delle giornate di superamento del limite per il PM10”. Ai piedi dell’eco-classifica dell’Istat invece c’è il comune di Massa, mentre nel 2008, scendono di diverse posizioni i comuni di Ascoli Piceno, Napoli, Grosseto, Bari, Isernia, Reggio di Calabria, Taranto, Caltanissetta, Pisa, Lanusei, Brindisi e Caserta. Il degrado ambientale più evidente è quello di Brindisi che in classifica perde più posizioni in assoluto a causa della riduzione della raccolta differenziata di due punti percentuali. Da segnalare, anche l’arretramento in graduatoria di Napoli. La motivazione? Secondo l’Istat, “il notevole inquinamento da PM10, che passa dai 43 superamenti giornalieri nel 2007 ai 135 nel 2008, nonostante i lievi miglioramenti nella riduzione dei rifiuti urbani e all’aumento della raccolta differenziata. Ma al di là della classifica, ancora più interessante è l’analisi degli indicatori che compongono la fotografia dell’ambiente urbano scattata dall’Istat. A cominciare dai rifiuti, la cui situazione migliora nel 2008: diminuisce rispetto al 2007 la raccolta di rifiuti urbani (- 1,1%) e aumenta del 3% la differenziata. Rifiuti a parte, nel puzzle dell’ambiente urbano gioca un ruolo importante anche la qualità dell’aria. Nel mirino dell’analisi dell’Istat rientrano così anche inquinamento acustico e atmosferico. Mentre cresce la mobilitazione dei comuni contro le polveri sottili, contro il rumore, poche sono le misure messe in campo dalle amministrazioni locali. Basti infatti pensare che, nonostante l’obbligo da parte dei comuni con più di 50 mila abitanti di approvare la relazione biennale sullo stato acustico e i piani di risanamento acustico, a fine 2008 sono appena 15 su 85 i comuni capoluogo di provincia che hanno approvato la relazione biennale, mentre sono 21 quelli che hanno approvato dei piani di risanamento. Rispetto al 2007, nel 2008 non si registra nemmeno alcun potenziamento della rete di monitoraggio dell’inquinamento acustico: sono, infatti, sempre 11 i comuni dotati di centraline fisse. A detenere il primato di centraline è Bolzano, con 7,6 centraline ogni per 100 km2 . Sono pochi nel 2008 anche gli interventi messi in campo per combattere il rumore e mitigare i disturbi causati dall’eccessivo livello di inquinamento acustico, provocato soprattutto dai trasporti. “Nel corso del 2008, si legge nel Rapporto Istat- considerando solo i nuovi interventi al netto di quelli già in essere, solo 14 comuni hanno effettuato interventi di bonifica utilizzando l’asfalto con proprietà fonoassorbente”. A fine 2008 – si legge ancora nel Dossier – esaminando il com- plesso dei nuovi interventi e di quelli già in essere, i comuni maggiormente dotati di barriere antirumore sono Padova, Bolzano, Bologna, Modena), Como e Napoli. Nel 2008 ci sono soltanto 2 comuni per i quali risultano altri tipi di interventi da bonifica: (sostituzioni di infissi) e Sondrio (controsoffitti, pareti e vetri fonoassorbenti presso le scuole)”. D’altro canto, migliora invece, secondo l’Istat, la qualità dell’aria. Diminuisce del 16,8% rispetto al 2007 il numero medio di superamenti del valore limite per la protezione della salute umana. Merito delle politiche a favore di una mobilità più sostenibile promosse dalle amministrazioni locali. Le migliori performance si registrano al Nord (- 28,7%). Segue il Centro (-9,5%), mentre fa eccezione il Sud (+17,0%). Ma nonostante il miglioramento della qualità dell’aria, nel 2008 permangono le criticità, dovute per lo più ad un altissimo numero di giorni in cui è stato superato, il limite per la protezione della salute umana. Sono infatti 66 i capoluoghi in cui nel 2008 è stata superata la soglia delle 35 giornate oltre la quale sono necessarie misure di contenimento e di prevenzione delle emissioni di materiale particolato. La maglia nera va a Siracusa che incassa la peggior performance in assoluto (321 giorni di superamento). Risultati positivi si registrano invece a Verona (-41 giorni), Palermo (-40), Torino (-40), Venezia (-38), Bologna (-36), Roma (-35) e Milano (-21). E i trasporti sono i maggiori responsabili del proliferare di PM10! Cresce infatti nel 2008, seppur livemente, il tasso di motorizzazione: il numero di autovetture per mille abitanti dei comuni capoluogo di provincia, pari a 616,7, aumenta dello 0,2% rispetto al 2007. Sono addirittura 75 i comuni capoluogo di provincia con più di 600 autovetture per mille abitanti. Mentre aumentano le quattro ruote, aumentano anche le due ruote: +3,7% rispetto al 2007, con una media di 124,7 motocicli per mille abitanti in ogni comune capoluogo di provincia. E non solo. Cresce anche la domanda di trasporto pubblico locale. Nei capoluoghi con più di 250 mila abitanti , nel 2008, crescono del 2,7% i passeggeri di autobus, tram, filobus, metropolitana e funicolare. Cresce invece in misura minore la domanda di trasporto pubblico nei comuni con meno di 250 mila abitanti (+0,9% rispetto al 2007). “Nelle grandi città, si legge nel Rapporto dell’Istat- le necessità di trasporto, espresse in termini di passeggeri per abitante, sono 4,8 volte superiori a quelle osservate nei capoluoghi più piccoli, confermando il forte legame fra dimensione comunale e domanda di trasporto pubblico, pur senza trascurare l’importanza del trasporto collettivo nei centri minori.” Insomma, trasporto pubblico a parte, ad imbrattare la foto- grafia dell’ambiente urbano scattata dall’Istat è il proliferare di auto e motocicli. Per il resto non rimane che consolarci. In quanto a qualità dell’aria, rumori e rifiuti la situazione, dal 2007 al 2008 non sembra peggiorata. Anzi, in alcuni casi, sembra addirittura migliorata.