NASCE LA PRIMA CITY CAR A IDROGENO RICICLABILE AL 100%

Riversimple, Porche e l’Università di Oxford, offrono a tutti l’opportunità di una vettura economica e totalmente ecologica

La piccola azienda inglese Riversimple ha reso pubblico il suo nuovo progetto, una city car a idrogeno costruita con materiali al 100% riciclabile. Per la presentazione è stato scelto uno scenario altamente suggestivo: la terrazza del Somerset House che si affaccia sul Tamigi. L’ideatore, Hugo Spowers (ex pilota automobilistico), ci prova nuovamente; dopo il suo primo prototipo, del 1999, paragonato ad un pianoforte a coda sulla pista da sci di St. Moritz, questa volta ha fatto centro. Dopo due anni di ricerca alla Cranfield University (uno degli organismi deputati allo sviluppo tecnologico di Riversimple) e grazie alla collaborazione con l’Università di Oxford, è riuscito a creare un’auto da diffondere sull’intero mercato, a partire dal 2013 a combustione non inquinante (i primi 10 prototipi saranno gia in circolazione dal 2010).

Al progetto definitivo ha collaborato anche Sebastian Piech, il nipote di Ferdinand Porche, che nel 1930 fondò l’omonima casa automobilistica. Attenzione però, l’auto non potrà essere acquistata, la casa produttrice propone un leasing ventennale di 230 euro mensili, carburante e assistenza compresi; per un costo annuo complessivo di 2.760 euro. La società afferma che in questo modo si può tutelare al massimo l’interesse del consumatore, offrendo un prodotto di alta qualità. Ha un muso nero molto accattivante, misura solo 5 metri, pesa 350 Kg, è interamente costruita in fibra di carbonio (la carrozzeria pertanto risulta simile a quella di una monoposto di F1) e può ospitare due persone. Può raggiungere una velocità massima di 50 Mg/H, circa 80 Km/H, per un’autonomia complessiva di 400 Km. L’auto si alimenta attraverso una cella a combustione da 6 Kw e ha quattro motori elettrici indipendenti, ognuno dei quali è collegato alle quattro ruote della vettura.Viene sfruttato il principio dell’elettrolisi inversa che trasforma l’energia chimica dell’idrogeno in energia elettrica. Altro dettaglio della new city car: l’accelerazione e la partenza richiedono un maggior consumo di energia, così, per non ridurre l’autonomia, l’energia creata dalla frenata viene immagazzinata, conservata e successivamente utilizzata proprio per queste operazioni. Grazie a quest’idea, l’emissione di anidride carbonica per chilometro percorso, scendono da 150 gr a 30 gr; per una riduzione complessiva pari al 400%. Da non sottovalutare poi l’eliminazione totale del problema rottamazione; con un’auto ricicla- bile al 100% per gli autodemolitori viene meno il problema relativo allo smaltimento di materiali altamente inquinanti e l’impatto ambientale si riduce così a zero. Il progetto Riversimple Urban Car è “open source”, rappresenta di fatti un’amalgama di approcci ad alta efficienza nel design automobilistico; l’azienda tuttavia permette, a chiunque volesse, di migliorare il progetto attraverso il sito web in modo del tutto gratuito. Il modello di business adottato, ripensa in modo efficace la “catena del valore” del settore auto. L’idea, dicono, è quella di una produzione su piccola scala, in contrasto con le economie di scala che guida attuali impianti di grandi dimensioni. Accanto dei privati, anche i produttori locali possono progettare miglioramenti, i quali saranno poi inviati alla Riversimple che provvederà all’adozione degli stessi, così ciascuno potrà contribuire allo sviluppo globale della linea di prodotto. Sino ad ora sono stati stanziati tre milioni di euro, tutti investiti nella ricerca e nello sviluppo del prodotto; nei prossimi anni è previsto un ulteriore esborso di 20 milioni di euro per la diffusione della tecnologia costruttiva. Per tutte le caratteristiche delineate ci troviamo sicuramente di fronte all’auto del futuro, silenziosa, compatta, low cost e anche un po’ hippy. A questo punto però occorre elencare anche alcune incognite dell’innovazione: primo fra tutti il problema della rete di distribuzione dell’idrogeno. La casa costruttrice dichiara di essere già in accordo con la società di fornitura di gas “BOC” per l’installazione di stazioni di idrogeno sull’intero territorio inglese. Altra incognita, siamo veramente pronti ad accogliere quest’innovazione, oppure la stravagante “cartoon-mobile” dovrà ancora aspettare?


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