IL D.LGS. 209/2003, PREGI E DIFETTI
Il Decreto Legislativo 209/2003 sulla Nuova disciplina per la gestione dei veicoli fuori uso, con cui l’Italia ha re- cepito la Direttiva Europea 2000/53/CE, ha introdotto diverse novità nel processo di fine vita dei veicoli, che vanno dal raggiungimento di percentuali prefissate di reimpiego e riciclaggio dei materiali di scarto alle caratteristiche impiantistiche e la messa in sicurezza dei centri di raccolta. Una normativa articolata e complessa che ha obbligato la categoria degli autodemolitori a notevoli adeguamenti tecnici degli impianti, considerati di primaria importanza per realizzare appieno il rispetto della salvaguardia ambientale. Ma come spesso accade nelle fasi di transizione, l’imponente rinnovo impiantistico cui sono stati chiamati gli autodemolitori ha comportato almeno inizialmente un po’ di confusione e qualche difficoltà.
E chi, meglio dell’ADA, l’Associazione Nazionale Demolitori Autoveicoli che rappresenta ben 600 dei 1500 auto- demolitori regolarmente autorizzati (fonte: censimento ADA 2003), può avere una fotografia aggiornata della situazione? A tu per tu con il Vicepresidente Al- fonso Gifuni, abbiamo approfondito il punto di vista dell’Associazione sul D.Lgs. 209/2003 e sul futuro della categoria degli autodemolitori. In qualità di Vicepresidente del- l’ADA, come commenta l’avvento del Decreto Legislativo 209/2003? È il caso di dire che finalmente è arrivato un testo unico sul fine vita dei veicoli! Ovviamente, come tutte le norme, è perfettibile in corso d’opera, perchè è l’esperienza acquisita nella sua appli- cazione che fa leggere le necessità e le eventuali modifiche da dover apporta- re. Proprio per questo come ADA, ci siamo subito preoccupati di confrontar- ci sul tema con gli organi istituzionali, i tecnici, e gli esponenti del Governo, già nel corso di un convegno tenutosi a Rimini il 6 novembre scorso a chiusura della Fiera ECOMONDO. Erano infatti presenti, l’ex Ministro Edo Ronchi, firmatario della precedente legge di riferimento, l’onorevole Paolo Russo presidente della Commissione Bicamerale Ambiente in rappresentanza del Governo, gli esponenti dei produttori (Fiat ed Unrae) e i rappresentanti dei vari albi nazionali. I lavori del Convegno sono stati da me coordinati e le conclusioni finali sono state affidate al nostro Presidente Luigi Bianchi. Al cospetto dell’enorme platea di imprenditori del settore sono state evidenziate le necessità poste dal Decreto Legislativo 209/2003, per le quali stiamo dialogando, soprattutto in funzione della Legge Delega affidata dal Parlamento al Governo, per apporre le opportune modifiche. A tal proposito, è molto soddisfacente il rapporto funzionale con il Governo. Il D.Lgs. 209/2003 introduce misure per prevenire la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli e, in particolare, per ridurre e controllare le sostanze pericolose presenti negli stessi, disciplinando chiaramente le fasi di raccolta, trattamento, reimpiego e recupero di tutti i materiali di scarto. Cosa comporta tutto questo per il vostro settore? Naturalmente, per ottimizzare il processo di recupero ed i metodi di lavorazione delle parti provenienti dai veicoli fuori uso, si sono resi necessari, e anche molto opportunamente, lo studio e la realizzazione di nuove tecnologie, parecchie delle quali sono state proposte sempre alla Fiera ECO- MONDO di Rimini. Il nostro settore si professionalizza sempre di più, impegnando maggiori risorse economiche e energie formative per arrivare a neutralizzare qualsiasi impatto sull’ambiente dei veicoli fuori uso. Un plauso particolare va a quegli imprenditori che, postosi il problema, hanno già investito direttamente nella ricerca. Applicando rigorosamente le nuove disposizioni normative, conti alla mano, quanto costa oggi demolire un’auto? Il mercato di destinazione dei prodotti di recupero è piuttosto complesso, ancor più se si tratta di rifiuti provenienti dalla demolizione dei veicoli. Se per le materie primeseconde esistono mercati economicamente interessanti, per quanto riguarda i rifiuti o comunque una parte delle materie prime-seconde più difficilmente recuperabili, c’è ancora bisogno di un notevole intervento economico da parte degli operatori per realizzare una corretta gestione. Per fare un esempio, malgrado il mercato del rottame oggi sia fortemente “drogato” dall’ingresso della domanda proveniente dall’Oriente (Cina) e quindi molto consistente, le entrate economiche del demolitore sono neutralizzate dall’eccessivo costo di gestione dei rifiuti e di quelle parti che non hanno un’interessante domanda, ma comportano un consistente onere economico per smontarle. Pertanto, demolire un veicolo comporta un intervento economico tale da compensare le entrate relative alla vendita del rottame e quella dei ricambi usati. Senza considerare che tra un anno la spesa del demolitore sarà ancora più elevata, poiché l’obiettivo di recupero passerà, per legge, dall’attuale 70% all’85%, comportando un notevole aggravio di spesa. A questo proposito, state lavorando alle possibilità e alle modalità di riutilizzo e recupero delle parti di veicolo a fine vita? A tal riguardo Area Ambiente, società di servizi di proprietà dei demolitori ADA, sta realizzando uno studio per cercare nuovi mercati e quindi per ottimizzare la gestione anche del restante 15% dei materiali, che dovrà essere ulteriormente recuperato a partire dal 2006. Questa società, infatti, oltre a gestire il processo di informatizzazione delle nostre aziende e ad investire nella ricerca per nuove tecnologie che rendano più funzionale la demolizione dei veicoli, si sta anche preoccupando di destinare sul mercato quei prodotti che attualmente non converrebbe recuperare perché il costo dello smontaggio è superiore al loro valore. Con il Decreto 209/2003, quale sarà lo scenario futuro in cui dovranno operare gli autodemolitori? In un quadro complessivo così delineato, si intuisce quale sarà l’evoluzione futura della figura del demolitore, intorno alla quale, da dieci anni a questa parte c’è stata un’ opportuna accelerazione. Il demolitore del futuro sarà un imprenditore particolarmente qualificato sia sul piano tecnologico che imprenditoriale, che continuerà a svolgere un ruolo importantissimo nel processo di bonifica, messa in sicurezza, recupero e riciclaggio dei veicoli fuori uso. Un’attività, la demolizione, che nel terzo millennio rappresenta un servi- zio di interesse sociale estremamente importante. A queste considerazioni corrisponde, per fortuna, una grande attenzione da parte degli organi istituzionali con i quali l’ADA ha creato e intende mantenere un’intesa estremamente funzionale, che ha consentito la stesura di regole chiare e, soprattutto, ottemperabili.