Mobilità: le linee programmatiche del Ministro dell’ambiente Sergio Costa
Il Ministro Costa punta su mobilità sostenibile e qualità dell’aria, sfide da porre e negoziare in primo luogo in ambito di Unione Europea.
Durante la presentazione delle linee programmatiche del suo mandato, il neo Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, già generale dei Carabinieri Forestali e da sempre in prima linea nella lotta alle ecomafie e per la Terra dei Fuochi, ha posto molta rilevanza alle tematiche dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
I Paesi sottoscrittori della Convenzione Quadro sulla Lotta ai Cambiamenti Climatici con l’Accordo di Parigi hanno concordato limitazioni volontarie alle emissioni globali di gas per limitare al di sotto dei 2° l’aumento della temperatura, un contributo fattuale per la riduzione degli inquinanti nell’atmosfera che avrà bisogno di essere rafforzato con obiettivi più ambiziosi e vincolanti.
Si tratta di sfide che l’Italia non può affrontare da sola ma deve saper porre e negoziare in primo luogo in ambito di Unione Europea.
Ed è per questo che già durante l’ultimo Consiglio dei Ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea, tenutosi lo scorso 25 giugno a Lussemburgo, il Ministro Costa ha posto l’attenzione di tutti i colleghi e dei Commissari europei competenti sulla necessità di essere più ambiziosi su tali sfide guardando al futuro.
“L’obiettivo della riduzione al 15% prevista dalla Commissione al 2025 – aveva dichiarato il Ministro Costa – deve essere vincolante, con un ulteriore incremento al 2028 e obiettivo al 40% al 2030.
Non dobbiamo essere ostili alle nuove tecnologie.
Proponiamo una revisione al 2022 e non al 2024 e di eliminare il sistema premiale dei crediti che alla lunga incentiva a inquinare.
Potremmo prevedere un sistema di premi solo per chi supera gli obiettivi e un sistema di sanzioni previste per chi non raggiunge gli obiettivi di riduzione”.
Secondo il Ministro dell’Ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento deve passare attraverso la leva di uno sviluppo diverso, basato sulla riduzione fino alla eliminazione dei fattori inquinanti, specialmente nel settore dei trasporti.
Puntare sulla mobilità sostenibile:
– avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento e miglioramento degli obiettivi contenuti nell’accordo di Parigi;
– supportare in tal senso l’individuazione di incentivi all’acquisto di veicoli ibridi ed elettrici e alla mobilità sostenibile, nonché interventi per accelerare la transizione alla produzione energetica rinnovabile e spingere sul risparmio e l’efficienza energetica in tutti i settori;
– introdurre o sperimentare ulteriori azioni di accompagnamento, quali ad esempio meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del “chi inquina paga” (con appositi meccanismi di incentivazione e disincentivazione);
– infrastrutture più adeguate e rafforzamento della presenza sul territorio del sistema di infrastrutture di ricarica dei mezzi elettrici e ibridi;
– incentivare lo sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e di un sistema di bike-sharing capace di integrare differenti sistemi di mobilità su ferro e su gomma;
– promuovere l’ammodernamento delle linee ferroviarie locali, in quanto la ferrovia dovrà essere in grado di rivestire nuovamente il ruolo di principale sistema di trasporto ad alta densità in quanto, attualmente, rappresenta l’unica soluzione di mobilità sostenibile per le medie e lunghe percorrenze, contribuendo ad alleviare i problemi di congestione dei pendolari, di sicurezza e di pressione ambientale.
Contrastare l’inquinamento, con particolare attenzione alla qualità dell’aria:
– Saranno perseguite tutte le azioni opportune a porre rimedio al mancato rispetto dei limiti imposti dalle norme comunitarie in materia di qualità dell’aria, relativamente al materiale particolato PM10 e al biossido di azoto NO2;
– saranno predisposti ulteriori accordi sia con le Regioni più attive sul tema qualità dell’aria (Umbria e Toscana), sia con quelle maggiormente problematiche (Lazio, Sicilia e Campania), al fine di individuare ulteriori misure di risanamento e garantire un percorso omogeneo e condiviso di riduzione delle emissioni;
– sarà rafforzata la collaborazione con gli altri Ministeri responsabili di settori che producono emissioni (trasporti, agricoltura e sviluppo economico), al fine di coordinare le politiche rispettivamente intraprese con un’ottica più integrata con le esigenze della tutela della qualità dell’aria;
– predisposizione del programma di controllo delle emissioni nazionali per gli inquinanti biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e polveri PM2,5 da raggiungere entro il 2020 e il 2030 secondo quanto previsto dalla direttiva 2016/2284/UE, cosiddetta direttiva NEC (National Emission Ceilings).
Migliorare il coordinamento delle azioni di sostegno a tutti i livelli di governo:
– armonizzando i rapporti tra lo Stato e le Pubbliche Amministrazioni e rafforzando le autonomie e i presidi territoriali più efficienti e i modelli più avanzati e rispettosi dell’ambiente, valorizzandone le professionalità e le risorse migliori;
– sperimentazione di diverse azioni di accompagnamento, quali ad esempio meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del “chi inquina paga”;
– avvio di un nuovo programma di mobilità sostenibile rivolto agli enti locali, con utilizzo dei fondi provenienti dalle Aste CO2.
I temi ambientali, è evidente, rappresentano la maggiore sfida che si pone all’uomo che guarda al futuro.
Nelle strategie nazionali di sviluppo economico deve considerarsi prioritaria l’adozione di strumenti normativi efficaci a promuovere una sempre maggior diffusione di modelli di sviluppo sostenibile, la ricerca, l’innovazione e la formazione per lo sviluppo del lavoro ecologico, opportunità per le giovani generazione di ripensare il loro futuro.