Non solo scimmie, anche cavie umane nei test emissioni di BMW, Volkswagen e Daimler
Il gruppo di ricerca EUGT, fondato da BMW, Volkswagen e Daimler, ha condotto esperimenti “discutibili” per provare la sicurezza dei nuovi diesel.
Il dieselgate torna a far parlare di sé con un green-washing finito davvero male.
In questi giorni BMW, Volkswagen e Daimler sono sotto accusa per aver finanziato esperimenti su scimmie ed esseri umani volti a provare la “non pericolosità” dei gas di scarico dei nuovi veicoli diesel.
A condurre gli esperimenti è stata la European Research Group on Environment and Health in the Transport Sector, conosciuta con l’acronimo tedesco EUGT, ossia il gruppo di ricerca creato dalle tre case automobilistiche nel 2007 quando Volkswagen si stava preparando per un’importante commercializzazione della tecnologia diesel negli Stati Uniti, che ha limiti più severi sulle emissioni di ossidi di azoto rispetto all’Europa.
Gli esperimenti sulle scimmie, svelati da un’inchiesta del New York times, sono stati commissionati nel 2014 e realizzati nel maggio 2015 nel laboratorio biomedico del Lovelace Respiratory Research Institute ad Albuquerque in Nuovo Messico e sono venuti alla luce durante il processo contro Volkswagen negli Stati Uniti a seguito dello scandalo dieselgate.
Un Maggiolino Beetle Volkswagen correva sui rulli di un tapis roulant mentre le attrezzature aspiravano il gas di scarico dai tubi di scappamento.
Il gas veniva poi diluito e “spruzzato” in una stanza contenente 10 scimmie macaco cynomolgus, una razza ampiamente utilizzata negli esperimenti medici.
Per mantenere gli animali calmi durante le quattro ore in cui hanno respirato i fumi, i ricercatori del laboratorio hanno installato una televisione che mostrava i cartoni animati.
Per fare un confronto con un veicolo più obsoleto, in una seconda fase, le scimmie furono costrette a inalare i gas di scarico di una vecchia Ford F-250.
Come se il test non fosse già abbastanza grottesco e bizzarro, dal processo è anche emerso che il maggiolino usato durante l’esperimento era manipolato poiché dotato di un software che riconosceva quando la macchina veniva testata su un tapis roulant in modo da produrre emissioni molto inferiori rispetto alla guida su strada.
A causa dei numerosi difetti della metodologia utilizzata dal team di ricerca di Albuquerque, lo studio non ha fornito una chiara conclusione tanto che i ricercatori hanno faticato non poco a produrre un documento da pubblicare.
Ma non finisce qui: più tardi arrivarono gli esperimenti sull’uomo in Germania.
Secondo i due quotidiani tedeschi, Stuttgarger Zeitung e Suddeutsche Zeitung, il gruppo di ricerca EUGT, su raccomandazione del suo Consiglio consultivo, aveva promosso uno “studio a breve termine sull’inalazione del biossido di azoto nelle persone sane” per dimostrare quanto i nuovi motori diesel fossero green.
In quel caso l’esperimento fu condotto presso l’Ospedale universitario RWTH di Aquisgrana su 25 persone sane alle quali furono fatte inalare diverse concentrazioni di biossido di azoto per diverse ore ciascuno.
Risultato del test: il gas inspirato non produsse nessun effetto.
Eppure il biossido di azoto è riconosciuto da tutti come gas tossico, dall’odore forte e pungente e con forte potere irritante.
L’Ospedale universitario RWTH di Aquisgrana ha tuttavia dichiarato che i test furono realizzati per verificare la sicurezza delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’industria dell’auto.
Il gruppo EUGT, che ha funzionato per dieci anni e che ha permesso a scimmie e persone sane di inalare gas di scarico diesel, è stata tacitamente sciolta a metà 2017 e il suo sito web chiuso da tempo.
Le tre case automobilistiche hanno subito preso le distanze e si sono dichiarati estranei a tali metodi di ricerca.
“Non conduciamo studi su animali – ha dichiarato il Gruppo Bmw – e non abbiamo preso parte a questa sperimentazione. Per questo motivo non siamo in grado di dare informazioni sul tema in oggetto o commentarlo”.
Il Gruppo Daimler, si dissocia espressamente dagli studi e dall’EUGT, si dichiara sconvolto dalla natura e dalla portata degli studi e dalla loro attuazione e condanna gli esperimenti nel modo più assoluto.
Infine Volkswagen si è dichiarata contraria a ogni forma di maltrattamento sugli animali.
Il CEO Volkswagen Matthias Müller si è scusato per aver imbrogliato sulle emissioni delle automobili diesel e il presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Pötsch, ha detto che una sperimentazione simile è “totalmente incomprensibile” e che la vicenda deve essere “esaminata a fondo e senza condizioni”.
Dure condanne anche da parte del governo tedesco.
“Questi test sugli animali e perfino sulle persone – ha affermato la Cancelliera Angela Merkel – non trovano alcuna giustificazione sul piano etico. L’indignazione di tante persone è assolutamente comprensibile”.
“Questa nuova vicenda – ha spiegato il ministro tedesco ai trasporti e all’agricoltura Christian Schmidt – dimostra che la fiducia nell’industria automobilistica è nuovamente intaccata. L’accaduto non può e non deve essere accettato”.
Infine, anche il Primo ministro della Bassa Sassonia, Stephan Weil, parla di pratiche “assurde e ripugnanti“, a maggior ragione se sono coinvolte cavie umane.