ACI GUIDA LA CAMPAGNA PER LA SICUREZZA

Durante la Settimana Mondiale per la Sicurezza Stradale, nella provincia di Ascoli Piceno, fra i partner dell’iniziativa anche un’impresa di Autodemolizione

Quello della sicurezza stradale è un capitolo piuttosto nero nelle cronache quotidiane che, al di là della crudele conta dei morti, determina un’impennata dei costi sociali che, molto spesso, non appaiono nelle indagini statistiche e nei dibattiti da seconda serata. Nel 2005 (dati forniti dall’ACI), i costi sociali degli incidenti stradali hanno pesato nella misura di: 12.158 milioni di euro in mancata produzione presente e futura; 5.050 milioni di euro sono stati spesi per le varie voci di danno alla persona; 702 milioni i costi sanitari sopportati dalle strutture pubbliche; 11.224 milioni i danni materiali; 5.484 milioni i costi amministrativi, mentre i costi giudiziari sono ammontati a 114 milioni di euro. Un totale di 34.733 milioni di euro, quasi una piccola manovra finanziaria, sfumati dietro una scia di sangue.

Eppure, qualche iniziativa mirata, al di là dei facili proclami e delle esternazioni di pubblico sdegno, si mette in atto e, addirittura, il nostro Paese risulta fra i firmatari di un Accordo internazionale per la riduzione, entro il 2010, del 50% delle vittime degli incidenti stradali. In questo contesto presentiamo un’iniziativa che, a partire dalle sollecitazione dell’ACI, ha coinvolto vari soggetti pubblici e privati della città di Ascoli Piceno, nelle Marche, iniziativa che ha raccolto anche la partecipazione attiva e positiva di una nota Impresa di Autodemolizione, da sempre in prima linea nelle attività di prevenzione e di educazione alla guida sicura a favore della cittadinanza. Per saperne di più e approfondire l’argomento abbiamo intervistato Massimo Cagnucci, Direttore dell’Automobil Club di Ascoli Piceno. Qual è la situazione in Italia per quanto riguarda il numero degli incidenti e la sicurezza sulle strade? Purtroppo anche l’Italia segue l’andamento europeo e mondiale sotto questo profilo. È vero che nel 2001 il nostro Paese fu tra i firmatari, assieme con altre Nazioni, di un Accordo che prevedeva, entro il 2010 la riduzione del 50% delle vittime e degli incidenti sulle strade; tuttavia, a tutt’oggi, anche con l’implementazione di regole – prima fra tutti la patente a punti che ha pur avuto un suo grande successo – siamo molto lontani dall’obiettivo prefissato, avendo raggiunto solo il 25% di riduzione degli incidenti. Peraltro va rilevato che l’incremento del parco circolante è molto forte rispetto agli investimenti che vengono fatti per la sicurezza e l’adeguamento delle infrastrutture viarie. Questi investimenti, infatti, sono fermi da svariati anni e determinano uno scollamento fra le richieste di mobilità dei cittadini automobilisti e la relativa offerta delle istituzioni che devono, si, garantire i controlli, ma anche un doveroso standard di qualità delle infrastrutture viarie. Quali sono, secondo l’Automobil Club Italiano, le cause più pesanti nella casistica degli incidenti? Le cause si possono suddividere in due grandi categorie: quelle di tipo soggettivo e quelle di tipo oggettivo. Quelle di tipo soggettivo, ciò direttamente imputabili al guidatore, sono, ovviamente, quelle che incidono di più, anche se da studi recentemente fatti risulta evidente che, senza voler creare un alibi a tutti i costi agli automobilisti, in certe zone, si verificano più frequentemente degli incidenti rispetto ad altre. Il che lascia intuire che, oltre alle cause soggettive, ci siano problematiche oggettive che determinano una maggior frequenza di incidenti. Questi luoghi vengono chiamati convenzionalmente “punti neri” e, probabilmente, se si agisse su di loro per eliminare gli aspetti problematici, il numero degli incidenti diminuirebbe. Quindi la conformazione delle strutture viarie italiane andrebbe rivista completamente? Sì, e non solo. Per risolvere i problemi bisognerebbe agire su due fronti: l’adeguamento strutturale del patrimonio stradale e la “cultura dell’automobilista”. Ormai sono così tanti i mezzi che sulle strade che pratica- mente la categoria degli automobilisti coincide con tutte le fasce dei cittadini. Faccio di nuovo un esempio calandolo nella mia realtà. Per ogni singolo abitante (compresi lattanti e centenari) della provincia di Ascoli Piceno ci sono 0,64 auto: questo significa che c’è perfetta coincidenza fra cittadino e automobilista. La conformazione del nostro Paese non permette la dedica di grandi spazi per le strade, così come avviene in altre parti del mondo, eppure qualche investimento per migliorare la situazione deve essere fatto, anche se comporta grosse spese. Tutto questo non deve però farci dimenticare il lavoro educativo sulle persone. A questo proposito cosa propone l’ACI? Intanto mi piace sottolineare che l’ACI è stata la prima Associazione in Italia ad inserire nel proprio Statuto il concetto e l’attività di Educazione Stradale; infatti, per dar compimento agli impegni presi, organizziamo corsi di educazione stradale, corsi di guida sicura, pubblichiamo testi ed approfondimenti sull’argomento e ne promuoviamo la diffusione attraverso eventi pubblici di varia natura. Queste attività sono tanto più importanti quando avvengono nelle strutture scolastiche, dove gli automobilisti di domani vivono la fase formativa e quindi si dà loro la possibilità di ricevere una migliore educazione, non solo rispetto a norme e codici, ma anche riguardo etica e comportamenti da tenere sulla strada o in caso di incidente. Auspico che nel più breve tempo possibile anche le Istituzioni mettano in campo le proprie forze decidendo di invesire risorse finanziarie per la sicurezza di strade e veicoli. Quali sono le iniziative pratiche che l’ACI ha messo in campo per l’anno 2007? Quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito la Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale. In questo senso l’ACI si è fatto primo promotore dell’iniziativa, così come si è fatta fautrice di una petizione per raccolta firme da consegnare all’ONU, durante la sessione del prossimo novembre, per sensibilizzare i Governi a destinare circa il 10% degli investimenti in infrastrutture, per la sicurezza stradale. L’Automobil Club di Ascoli Piceno, naturalmente, ha recepito il messaggio ed ha messo in piedi una serie di iniziative. La prima è stata quella di coinvolgere tutti soggetti possibili per dare la massima diffusione alla Settimana della Sicurezza Stradale. A tal fine sono stati contattati gli Enti Pubblici, Regione, Provincia e Comune e vari soggetti privati. Scendendo nel particolare, nei giorni 21 e 22 aprile, la città di Ascoli Piceno sarà attrice di alcuni eventi, tra cui: • il giorno 21, verrà svolto un corso teorico e pratico, a costo irrisorio, di guida sicura su Mini Cooper attrezzate appositamente dalla Società Vallelunga Spa, responsabile del corso (n.d.r.: la Società Vallelunga Spa gestisce un autodromo al cui interno è attiva la pista di guida sicura più importante d’Europa); • Il giorno 22, grazie ad un parco scooter con carrelli di sicurezza e alle Mini Cooper di cui sopra, i cittadini avranno la possibilità di provare gratuitamente, con un istruttore a fianco, cosa significa prendere parte ad un corso di guida sicura e soprattutto valutarne l’efficacia in diretta. Se uno non si è mai trovato a dover gestire una frenata di emergenza, non può rendersi conto di cosa significhi avere la prontezza di dominare le caratteristiche tecniche dell’automezzo che sta guidando! Contemporaneamente saranno allestiti vari stand che espor- ranno le automobili più sicure, performanti ed ecologiche attualmente in commercio, con punti espositivi dei vari soggetti istituzionali che hanno aderito. Saranno mostrati al pubblico alcuni automezzi incidentati con la descrizione della dinamica dell’accaduto e ci saranno dimostrazioni degli interventi in caso di incidente, grazie alla collaborazione del Comando locale di Polizia, del 118 e del Comando dei Vigili del Fuoco e dell’ACI Global. Inoltre, saranno proiettati dei filmati dimostrativi e sarà fruibile una Mostra di auto d’epoca che, divisa in sezioni decennali, ripercorrerà il cammino tecnologico che ha subìto l’autoveicolo nel campo delle prestazioni legate alla sicurezza. Fra l’altro mi piace sottolineare che, anche una Società di Autodemolizione della zona, la Recfer Srl di San Benedetto del Tronto, ha intuito la potenzialità della Manifestazione e ha fornito gli automezzi necessari per le simulazioni di incidenti e recupero. Le cronache degli ultimi tempi hanno riproposto drammaticamente al pubblico le famigerate “stragi del sabato sera” e il contemporaneo consumo e abuso di alcool e sostanze psicotrope da parte dei giovani. Durante la “due giorni” di Ascoli sarà possibile approfondire queste problematiche e magari proporre soluzioni? Sulla scorta di quanto organizzato in occasione della Giornata della Sicurezza Stradale, nel 2004, abbiamo ripreso l’iniziativa di allestire alcuni stand presso due Discoteche della Riviera delle Palme. In particolare, grazie alla collaborazione con la Polizia e con l’ASUR, saremo presenti durante il week end della Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale e in quell’occasione, con i giovani avventori dei locali notturni, parleremo a favore della sicurezza stradale, chiedendo la sottoscrizione della Petizione, e distribuendo i misuratori alcooltest monouso; mentre la Polizia spiegherà modalità e protocolli in merito alla misurazione del tasso alcolemico nel sangue. Saranno effettuati alcuni test che mirano ad evidenziare l’effettiva conoscenza che i più giovani hanno nel merito delle conseguenze dell’assunzione di alcool e sostanze stupefacenti. A questo proposito voglio ricordare che, durante analoghe iniziative svolte nel 2004; abbiamo constatato che i giovani si pongono il problema dell’assunzione dell’alcool, ma non sono consapevoli della quantità minima sufficiente alla rilevazione positiva del test, conseguentemente stigmatizzabile come pericolosa. In effetti un semplice Cuba Libre (cocktail a base di Coca Cola, rum, zucchero di canna e lime), può bastare a far superare il limite. Accanto a proposte educative, proporremo anche qualche indicazione pratica per risolvere il problema della guida dopo discoteca, per esempio: far guidare uno del gruppo che, per una sera, si astiene dal bere… Per meglio veicolare l’iniziativa, anche all’interno degli stessi locali coinvolti, un gruppo di giovani promoter sarà presente con magliette che esibiscono il logo dell’iniziativa, e che saranno distribuite anche ai clienti, assieme ad altri gadget e premi allettanti. A questo punto si può affermare che l’Automobil Club di Ascoli Piceno, sia il primo delle Marche nella realizzazione di iniziative composite volte alla sicurezza stradale. Beh… posso dire che l’esperienza della due giorni è già stata richiesta da altre Amministrazioni comunali della Provincia che ne hanno capito da subito l’importanza educativa e preventiva.

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