Mercato auto italiano: la crescita rallenta, a luglio +5,9%
Il rallentamento potrebbe essere dovuto all’uscita delle vetture KM0 dai Concessionari al Cliente finale e dal maggiore utilizzo del canale noleggio a privati.
Bene, ma non benissimo…
Da due anni siamo stati abituati a crescite a doppia cifra, ma il mercato dell’auto in Italia comincia a dare segni di affaticamento.
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mese di luglio si è chiuso con 145.363 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +5,9% rispetto allo stesso mese del 2016.
Resta positivo anche il bilancio dei primi 7 mesi del 2017 con un aumento dell’8,6% grazie a 1.282.353 immatricolazioni contro le 1.180.615 dei primi sette mesi dello scorso anno.
“Il mercato sembra aver risentito dello sforzo immatricolativo dei mesi scorsi – ha commentato Michele Crisci, presidente dell’UNRAE, l’Associazione che in Italia rappresenta le Case Automobilistiche Estere – denunciato dal calo delle vendite nel canale privati. Questo calo potrebbe trovare due giustificazioni: una per l’uscita delle vetture KM0 dai Concessionari al Cliente finale, l’altra, nel maggiore utilizzo del canale noleggio a privati”.
Dalle analisi del Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, emerge che le uscite dal canale delle autoimmatricolazioni finiscono per il 55% a privati, per il 40% ad altri operatori per essere a loro volta rivendute, mentre il restante 5% va a società o in esportazioni.
Le auto a Km0 vendute a privati per oltre il 60% dei casi hanno meno di 3 mesi di anzianità, per il 20% hanno un’anzianità tra i 3 e i 6 mesi e per il restante 20% hanno più di 6 mesi.
“Abbiamo chiuso un mese difficile, – ha commentato Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia – partito a rilento e condizionato da un importante stock di kilometrizero accumulatosi nei mesi pregressi. Un ricorso alle autoimmatricolazioni che si è confermato anche in luglio. È per questo che possiamo affermare che il dato finale si scrive +5,9% ma si legge -1,9%, che corrisponde invece al mercato privati, ossia alla vendita alle famiglie. E questo dato negativo è una spia lampeggiante nel quadro strumenti del mercato auto. Gli altri canali infatti, noleggio e società, sono alterati da forzature, tra le quali le cosiddette, e per qualcuno famigerate, kilometrizero”.
L’Osservatorio Federauto inoltre ha registrato negli ultimi tre giorni di luglio l’immatricolazione di oltre 64.000 vetture, pari ad più del 44% delle 145.363 rese note dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Sul fronte dei canali, restano fiacche le vendite a privati con -1,9%, mentre cresce del 7,7% il noleggio.
A sostenere le immatricolazioni sono le società, che registrano un +27,8%.
Dai dati di immatricolato per area geografica si evince che le vendite a privati si riducono in particolare nell’Italia Meridionale (-6,8%) a fronte dell’incremento dell’immatricolato sopra la media mercato nell’Italia Nord Orientale (+9,2%) dove hanno sede le società di noleggio.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, i diesel calano del 3% e si attesta sul 56% di quota, con 82.114 unità.
Segue, al 31,1% di quota, la benzina che cresce del 5,7% con 45.579 vendite.
Ottima performance del GPL che chiude il mese con un +44,3% e delle ibride e delle elettriche che raddoppiano quasi i propri volumi rispettivamente con +95,1% e +100,0%.
Unico a calare, il metano chiude il mese di luglio con una flessione di oltre il 30%.
Infine, in calo dell’1% rispetto allo scorso anno il mercato dell’usato.
I passaggi di proprietà nel mese di luglio al lordo delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) sono stati 378.884 portando il cumulato dei primi 7 mesi a 2.838.956 vetture usate, in flessione del 2,5% rispetto al gennaio-luglio 2016.
Secondo il Centro Studi Promotor, il mercato italiano dell’auto, nonostante la ripresa in atto dal 2014, è ancora molto lontano dai livelli ante-crisi.
Se le immatricolazioni toccheranno quota 2.000.000 nell’intero 2017 il calo rispetto ai livelli ante-crisi (2007) sarà ancora del 19,8%.
La ripresa quindi non ha ancora inciso in maniera significativa sull’anzianità del parco circolante e i numeri lo dimostrano: quasi un terzo delle vetture in circolazione in Italia è costituito da auto con oltre 15 anni di anzianità e quindi con standard di sicurezza e di emissioni oggi assolutamente inaccettabili.
“Gettando uno sguardo sulle prospettive per il 2018 – ha dichirato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – va comunque segnalato che, in mancanza di provvedimenti, il contributo al mercato dell’auto degli acquisti delle aziende potrebbe rallentare nel 2018 per effetto del venir meno di due importanti elementi di sostegno e cioè i superammortamenti, che scadranno alla fine del 2017, e la Legge Sabatini, che avrebbe bisogno di maggiori finanziamenti. Sarebbe quindi importante che, anche in considerazione del contributo che il settore degli autoveicoli sta dando alla ripresa dell’economia, la prossima legge di bilancio prevedesse quantomeno una proroga dei superammortamenti per il 2018 e maggiori finanziamenti per la Legge Sabatini”.