Il 2017 è l’anno delle auto elettriche, ma il costo resta troppo alto

Cresce l’autonomia delle auto elettriche di oltre 600 Km e arrivano nuove infrastrutture come la nuova rete di rifornimento in fase di realizzazione (sono previsti punti di ricarica anche sulla A2 del Mediterraneo). Ad ostacolare la loro diffusione nel nostro Paese resta solo una cosa: il prezzo elevato.

auto elettriche 2017

Negli ultimi anni il settore delle autovetture alimentate da carburanti alternativi sta crescendo in maniera esponenziale.

In molte Paesi circolano quotidianamente auto che utilizzano sistemi di ultima generazione come l’idrogeno i quali, oltre a ridurre consumi e costi, permettono anche di limitare l’inquinamento presente nell’atmosfera.

E l’Italia cosa sta facendo in merito ai rifornimenti “green”? La nostra Penisola ha già iniziato a muoversi in questo mondo e il 2017 potrebbe essere l’anno del definitivo lancio delle auto elettriche nel mercato di massa dell’automotive. Prima di tutto grazie agli investimenti messi in atto dal Governo che consentiranno la realizzazione di una moderna rete di 180 colonnine per la ricarica rapida che sarà installata sulle autostrade italiane, così da dare la possibilità alle vetture, che riescono a percorrere al massimo 300/400 chilometri in autonomia, di fare spostamenti anche più lunghi. Poi, grazie anche ai numerosi modelli offerti sul mercato dalle case automobilistiche, sempre più performanti e innovativi, tra cui è possibile scegliere vetture di nuova generazione con autonomie e prestazioni ampliate.

Resta però un problema da superare che rischia di limitare l’uso quotidiano e la diffusione delle autovetture elettriche: il prezzo troppo elevato, determinato spesso dalle batterie che impattano sugli importi in maniera massiccia. Ad esempio, alcune nuove autovetture arrivano a costare circa 38.000 euro: ma con quei soldi potremmo acquistare una grande berlina di tutte le case automobilistiche, per non parlare delle auto di segmento base.

Per aggirare l’ostacolo del prezzo servirebbe un intervento diretto dello Stato con l’introduzione di incentivi, come già accade in altri Paesi. Ad esempio in Francia il contributo per l’acquisto di un’auto elettrica ammonta a ben 6.000 euro, in Germania a 4.000. In altre nazioni, invece, come in Norvegia, mercato leader in Europa, oltre agli incentivi sull’acquisto si è pensato bene di introdurre anche altre tipologie di bonus, come l’esenzione dell’Iva sull’acquisto, l’abolizione dei costi per i pedaggi e i traghetti, il parcheggio gratuito, la riduzione del bollo, un accesso a corsie preferenziali sulle strade e una riduzione del 50% delle imposte sulle automobili aziendali.

Insomma, l’esperienza estera dovrebbe far capire molto se consideriamo che nell’ultimo anno in Italia sono state vendute solo 1.200 autovetture elettriche mentre in Norvegia oltre 33.000. Senza dubbio spetta a noi convincerci prima di tutti che la strada dell’auto elettrica è quella giusta. Ma un aiuto dello Stato sarebbe auspicabile.


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