Emissioni auto a benzina: UE alzerà i limiti del particolato?

Le nuove auto europee con motore a benzina potranno oltrepassare il limite del 50% delle emissioni tossiche di particolato rispetto al tetto imposto dalla normativa Euro 6. Lo prevede, secondo quanto riferisce il quotidiano inglese The Guardian, una bozza di regolamento UE sostenuta dalla maggior parte degli Stati membri.

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Arriva una notizia che, se confermata dai fatti, stride parecchio con i buoni propositi espressi da Istituzioni e costruttori, specialmente dopo lo scandalo emissioni della Volkswagen esploso poco più di un anno fa.

Alle auto europee di nuova immatricolazione con motore a benzina potrebbe essere permesso di oltrepassare il limite del 50% per le emissioni tossiche di particolato rispetto al tetto fissato dagli standard Euro 6. Secondo il quotidiano inglese The Guardian, è quanto prevede una bozza di modifica del regolamento UE sostenuta dalle lobby automobilistiche degli Stati membri che sarà presentata il 7 dicembre prossimo al Parlamento.

Le polveri sottili o particolato rappresentano il maggior responsabile dei 600 mila decessi prematuri l’anno in Europa causati da malattie cardiache e polmonari collegate con l’inquinamento. I bambini e gli anziani sono i più vulnerabili agli effetti del particolato, e le spese per la salute riconducibili all’inquinamento dell’aria potrebbero arrivare in poco tempo a 1.600 miliardi l’anno solo in Europa, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Fonti del Guardian rivelano che i costruttori europei hanno ottenuto normative sulle emissioni lacunose e facilmente aggirabili. Le compagnie automobilistiche hanno concentrato i loro sforzi nell’indebolimento della disciplina comunitaria contro l’inquinamento. Eppure, secondo gli ambientalisti, per ridurre drasticamente lo smog basterebbe semplicemente montare sui nuovi veicoli un filtro anti-particolato che costa appena 25 euro.

La nuova normativa allo studio delle autorità UE ha già riscosso l’indignazione dei Verdi. L’eurodeputato Bas Eickhout, membro della Commissione Ambiente e della Commissione d’Inchiesta sul Dieselgate, ha promesso provvedimenti per garantire che sia fatto tesoro dello scandalo Volkswagen: “Con questa proposta ridicola – ha dichiarato il politico olandese – gli Stati membri della UE stanno di nuovo cercando di diluire le leggi comunitarie ad un costo terribile per la salute umana. Chiameremo in audizione la Commissione europea in Parlamento affinché ci diano spiegazioni in merito”.

Secondo le informazioni riportate dal quotidiano britannico, la nuova bozza sul tavolo delle autorità europee è sostenuta dal Regno Unito e dalla maggior parte dei Paesi europei. E, addirittura, alcuni produttori di veicoli stanno spingendo per incrementare la tolleranza dal limite del 50%, consentito dal Regolamento Euro 6, al 300% in più.

L’ACEA, l’associazione dei costruttori europei di automobili, sostiene che i risultati inattendibili e variabili dei test sulle emissioni giustificherebbero una maggiore elasticità dei valori della norma. Per questa stessa ragione, lo scorso anno la Commissione UE ha autorizzato un incremento dei livelli consentiti di NOx (l’ossido di azoto) di ben il 110% rispetto ai valori previsti dalla normativa sugli Euro 6. Ad aggravare il quadro, molti Paesi europei produttori di auto, tra cui Spagna e Svezia, si sono mostrati più che favorevoli a far slittare l’entrata in vigore delle nuove norme prevista nel 2019.

A loro volta, gli ambientalisti dell’ong Transport and Environment (T&E) accusano le autorità UE di voler sacrificare la qualità dell’aria per tutelare gli interessi dei costruttori. E’ vero che le leggi europee impongono oggi ai costruttori di montare dei filtri sulle auto diesel, ma i nuovi motori a benzina a iniezione diretta, segmento in crescita del 40%, sono invece fuori controllo e rilasciano ancora più polveri sottili dei diesel. Se le nuove norme venissero approvate le morti premature causate dall’inquinamento nei prossimi anni aumenterebbero.


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