C.A.R. UNA CONFEDERAZIONE PER IL RISPETTO DELLE REGOLE
Il Presidente Alfonso Gifuni fa il punto sullo stato dell’arte della giovane Confederazione, illustrando il prossimo appuntamento di ECOMONDO
Più volte, nel corso dell’anno, abbiamo ritenuto valido seguire l’evoluzione della Confederazione Nazionale Autodemolitori (C.A.R.) che, ad appena un anno di distanza dalla sua nascita, ha saputo operare positivamente nel gran teatro della politica economica italiana, divenendo, in poco tempo, un punto di riferimento importante per i professionisti dell’autodemolizione e per quanti, a vario livello, sono impegnati nel rispetto della normativa che regola il settore specifico. Ebbene, nel breve volgere del tempo, C.A.R. ha saputo confrontarsi da pari con le Istituzioni, portando la voce degli Autodemolitori in quelle stanze dove si decidono i destini di centinaia di lavoratori, suggerendo percorsi possibili e possibili sincronie di interessi nella realizzazione di un obiettivo che non è solo politico-imprenditoriale, ma che ha effetti anche sulla minimizzazione delle risorse primarie, sul risparmio energetico e sulla tutela dell’ambiente in generale.
A pochi giorni dalla kermesse di ECOMODONDO 2008, abbiamo voluto intervistare il Presidente C.A.R., Alfonso Gifuni, per farci raccontare in prima persona quali sono le prospettive a medio e lungo termine della Confederazione e quali saranno le proposte pratiche e le istanze della categoria che saranno esposte durante la manifestazione riminese. Presidente Gifuni, ad appena un anno dalla sua costituzione, la Con- federazione Autodemolitori Riuniti (C.A.R.), partecipa ad ECOMONDO di Rimini con una serie di appunta- menti. Può raccontarci, in dettaglio, quali istanze ed eventi porterete in Fiera? Intanto, porteremo la sintesi di tutto quanto in questo anno siamo riusciti a realizzare. Già da sola, questa trattazione comporterebbe un tempo utile ragguardevole, perché – e sono or- goglioso di affermarlo – sono tante le attività che ci hanno visto protagonisti in questi primi dodici mesi di vita. La cosa che mi rende doppiamente fiero è che, la nostra categoria di professionisti, da noi rappresentata, fino a poco tempo fa difficilmente riusciva a perseguire quella visibilità mediatica che con la nascita di C.A.R. si è riusciti a raggiungere. A fronte delle tante, piccole e gran- di vittorie nei confronti delle istanze pervenuteci dalla base della categoria, già più volte sviluppate in queste pagine, vorrei soffermarmi un po’ più ampiamente su quelle che sono state le attività degli ultimi tre mesi: • il collegamento telematico con il PRA; • l’impugnativa del deposito temporaneo di autoveicoli presso i concessionari; • la liberalizzazione delle nostre imprese nei confronti di convenzioni discutibili ed illegali; • la verifica, da noi promossa, presso l’antitrust per quanto riguarda i valori sul mercato dei pacchi di rottami. Tutto ciò accade mentre l’Europa ha appena varato la nuova Direttiva che norma il settore dei rifiuti. Come intendete muovervi, come Confederazione di imprese, per rispondere al meglio alle istanze dell’UE. Diciamo che già il cammino, da noi intrapreso e volto alla rigorosa applicazione della normativa in materia, risponde non solo alla necessità di garantire l’efficienza del sistema di smaltimento degli autoveicoli a fine vita nel massimo rispetto dell’ambiente, ma costituisce anche una chanche irrinunciabile per tutelare la sopravvivenza delle nostre aziende. Per quanto riguarda il dettato della normativa europea siamo molto attenti alla parte che ci può riguardare perché riteniamo che sia d’obbligo una rinnovata sincronizzazione con la volontà del Governo europeo. Peraltro, in presenza di una Direttiva comunitaria, gli stessi Paesi non potranno che adeguarsi al dettato normativo, anzi, potranno, al massimo, recepirlo ed applicarlo nella sua forma più re- strittiva. Quindi, come C.A.R. saremo molto attenti a studiarne i dettagli e ad utilizzare tutti i canali comunicativi privilegiati per interagire con la volontà del legislatore. Proprio in questo senso, grazie alla sinergia con il Consorzio PolieCo che ha già una linea diretta di comunicazione con Bruxelles, ci stiamo attivando per aprire un dialogo diretto con il legislatore comunitario. Ovviamente, parteciperemo alla costituzione del Tavolo Tecnico promosso a livello nazionale, affinché la nostra confederazione possa sedere accanto al Legislatore italiano e portare le proprie istanze nel momento in cui si andrà a recepire il dettato europeo nel nostro ordinamento. Presidente, quali sono, al momento le problematiche più gravi che pre- occupano gli Autodemolitori, alla cui risoluzione C.A.R. sta impegnando tutte le sue forze? Attualmente il nostro ruolo è messo in discussione e posto “sotto assedio” da entrambi i lati della filiera: a monte, da parte dei Concessionari, che con il deposito temporaneo e la facoltà di radiare gli autoveicoli dal Pubblico Registro Automobilistico, assumono sempre più il ruolo di demolitori; a valle, dalla categoria dei Frantumatori, che sta tentando di concentrare la raccolta differenziata del veicolo sul frantumato. Proprio su questo punto, riteniamo noi, lo ritiene la norma (come è logico che sia), per un migliore servizio per l’ambiente, credo si giusto che si proceda ad una differenziazione delle varie tipologie di rifiuto che compongono il veicolo a fine vita prima che questo venga frantumato… Viceversa, è come se si affermasse che la massa dei RSU sarebbe differenziata meglio dopo il suo conferimento in discarica e non prima. In questo senso, C.A.R. sta tentando di indicare al legislatore la necessità di non cedere ad alcun tipo di modifica della norma che dia la possibilità a questa ipotesi di trovare una sua realizzazione. Saremo, inoltre, indicatori di proposte specifiche che vanno nella direzione di una preservazione del ruolo fondamentale dell’autodemolitore nella filiera del fine vita del veicolo, contro la volontà di esautorarlo che viene dai nostri partner di filiera. Ad ECOMONDO, per quanto riguarda uno degli aspetti problematici del settore automotive, uno dei temi ricorrenti è quello della gestione e della valorizzazione del car-fluff. Quali sono, in questo senso, le prospettive e le direzioni in cui si muoverà C.A.R.? È opportuno che questa nostra posizione sia molto chiara perché parte della filosofia di fondo della nostra ragion d’essere; è proprio la gestione del fluff. Noi riteniamo che la quantità del fluff prodotto debba essere ridotta a monte della frantumazione. Più analiticamente, bisogna, come peraltro indica la norma, fare in modo che alla frantumazione vada il veicolo quanto più possibile “pulito”, il che vuol dire aver recuperato ed avviato al riciclo la maggior quantità possibile di materiale derivante. Oggi l’obiettivo della norma ci impone l’85% di recupero e questo risultato, in taluni impianti ben attrezzati è già stato raggiunto. Vogliamo rispondere positivamente al- la norma così com’è, implementando le nostre tecnologie e ammodernando i nostri impianti per rispondere alle esigenze del recupero in percentuali sempre maggiori, garantendo, così una riduzione della quantità di fluff. Per quanto riguarda la quantità residua, quella che si suppone non altrimenti differenziabile, crediamo che la prospettiva del recupero energetico, con tutte le garanzie possibili circa la minor quantità di emissioni inquinanti prodotte dalla combustione, sia la strada migliore per fugare lo spettro di un pericoloso deposito in discarica (che pure, in percentuale, la norma prevede). Per quanto riguarda il recupero massiccio delle varie tipologie di materiali che compongono l’autoveicolo a fine vita, intendete implementare i rapporti di collaborazione e partnership con i diversi Soggetti che a vario titolo si interessano di: acciaio, alluminio, plastiche varie, vetro…? Certamente, ci siamo costituiti proprio per questa prospettiva, tant’è che il primo atto amministrativo compiuto all’indomani della nostra nascita è stato proprio un Protocollo di Intesa con il Consorzio PolieCo (ndr: Consorzio Nazionale per il Riciclaggio dei Rifiuti di Beni in Polietilene), proprio per ottimizzare il recupero delle parti in polietilene (serbatoi e paraurti). Ora, se il Governo, come sembra intenzionato a fare, ritiene di modificare il sistema dei Consorzi, nel prossimo futuro, noi tenderemo ad ottimizzare i nostri rapporti con qualsiasi figura giuridica che emerga dalle indicazioni governative. Sicuramente la nostra necessità è quella di recuperare quanta più materia possibile da sottrarre al fluff ed inviarla ai soggetti preposti come materia prima secondaria. Questo obiettivo risponde positivamente non solo alle istanze di chi ha a cuore la tutela dell’ambiente, ma anche alle esigenze economiche di un Paese, come l’Italia, storicamente povero di materia prima. Quest’anno, ad ECOMONDO, quale sistemazione logistica avrà C.A.R. e cosa offrirà, in termini di comunicazione, agli utenti della Fiera? Dunque, approfittando delle sinergie e delle alleanze con altre figure, comunque molto presenti ad ECOMODO, C.A.R. avrà l’opportunità, quest’anno, di essere maggiormente visibile, grazie all’ospitalità della CNA (Confederazione Nazionale degli Artigiani e della piccola e media impresa), del Consorzio PolieCo e in sintonia con strutture privatistiche che si occupano di ricerca e tecnologia per il nostro specifico settore. Ad ECOMONDO, oltre all’ormai famoso Gest CAR, presenteremo il nuovo software gestionale: CNA-Phas in collaborazione con Quattroruote. Promuoveremo anche un nostro Convegno: “Evoluzione del fine vita del veicolo”, dove presenteremo lo stato dell’arte della normativa e le sue possibili evoluzioni in rapporto al lavoro che il governo sta implementando. Presidente, ha già avuto risposte di partecipazione da parte delle aziende confederate? Guardi, la nostra nascita nel panorama nazionale ha avuto, sin da subito, un effetto sensazionale sulla categoria. Ricorderà senz’altro la massiccia e veramente inaspettata presenza di autodemolitori al precedente Convegno promosso proprio ad ECOMONDO 2007, senza dimenticare le cospicue presenze alle varie Assemblee regionali promosse durante l’anno e la numerosa partecipazione alla Assemblea Nazionale di Roma dello scorso giugno. A fronte dei dati raccolti e delle risposte pervenuteci in questi mesi, credo che anche l’evento di ECOMONDO sarà vissuto come un appuntamento irrinunciabile per la nostra categoria. Tra l’altro abbiamo provveduto ad invitare non solo i nostri Associati, ma tutti gli Autodemolitori d’Italia, perché riteniamo che il coinvolgimento di tutta la base della categoria sia una mossa vincente nei confronti delle problematiche che riguardano tutti, a prescindere da gruppi e schieramenti. Ritengo che l’assise di Rimini, sia una risorsa per tutta la categoria e come tale debba essere vissuta anche da parte di chi è iscritto ad altro Sindacato o Associazione, verso cui non abbiamo alcuna pregiudiziale.