Green mobility: il futuro è elettrico

Il 2020 come l’inizio del decennio delle automobili elettriche: il Bloomberg New Energy Finance è convinto che il 35% degli automobilisti nel mondo sceglierà l’alimentazione alternativa per i suoi spostamenti e che porterà ad una nuova crisi petrolifera. Dal boom della nuova Tesla Model 3 alle strategie di incentivazione in Europa per la mobilità alternativa.

fototaxie

Le automobili elettriche stanno attirando clienti in tutto il mondo. Nessuno, però, appartenente al mondo del mercato automobilistico si aspettava un successo del genere per il marchio re della mobilità alternativa, Tesla. La presentazione della nuova automobile elettrica marchiata Tesla, la Model 3, è stata un successo incredibile, che neanche Elon Musk, Presidente e proprietario del marchio, si aspettava, stupore confermato da una sua affermazione: “Il futuro delle auto elettriche è luminoso“. Il lancio dei tre prototipi ha visto immediatamente 135.000 prenotazioni per una automobile che arriverà, secondo i prospetti forniti della Tesla, solo alla fine del 2017 negli Stati Uniti, mentre nel 2018 in Europa e in Asia.

La nuova auto elettrica cerca di soddisfare le richieste dei clienti che fino a questo momento non era riuscita a convincere. Il modello che viene presentato si può definire rivoluzionario rispetto alle auto elettriche del passato: un’auto di massa e non più di nicchia. Infatti, il prezzo di lancio della Model 3 è di circa 35.000 dollari (a cui è stata richiesta una caparra rimborsabile di 1.000 dollari negli Stati Uniti e 1.000 euro in Europa), di gran lunga minore rispetto alla media delle auto elettriche e della precedente Model S, sempre Tesla, la quale costa circa il doppio.

Inoltre, grazie agli incentivi concessi dall’Amministrazione Obama, negli Stati Uniti è sempre più semplice ed economico comprare automobili ad alimentazione alternativa. Il prezzo, però, si alza immediatamente a causa di vari fattori: componenti aggiuntivi, interni particolari, ma anche l’andamento stesso del mercato che prevede lo studio domanda-offerta. E la domanda è cresciuta in modo esponenziale, infatti dopo solo una giornata dal lancio ci sono stati 232.000 ordini, arrivando ad un costo superiore ai 42.000 dollari.

Se la Tesla, con la sua politica di innovazione e di incentivazione alla vendita di veicoli ad alimentazione alternativa, apre la strada al futuro del mercato automobilistico mondiale, non si può dire che gli altri marchi stiano a guardare. Infatti Nissan, in accordo con la città di Madrid, ha preso la gestione dei taxi elettrici più grande del mondo nella capitale spagnola: 110 unità Nissan Leaf per un servizio taxi a zero emissioni. Madrid, però, non è la prima città europea a stringere un accordo con la casa automobilistica: si allinea a progetti verdi di altre città come Amsterdam e Budapest, in cui sono già presenti servizi di taxi senza impatto ambientale. Intanto anche l’Italia non è indifferente alla mobilità alternativa: a Milano sono state inaugurate 12 colonnine di ricarica veloce (circa 20 minuti) sempre marchiate Nissan e in accordo con il Comune e l’azienda A2A.

Quanto si sta evolvendo la mobilità alternativa? E quali conseguenze comporterà?

Il Bloomberg New Energy Finance si è posto questo tipo di quesiti ed è arrivato alla conclusione che il 2020 sarà il decennio dell’auto elettrica: il periodo in cui questo veicolo non sarà più di nicchia, ma di massa. La ricerca compiuta dagli analisti del BNEF: “Here’s how electric cars will cause the next oil crisis“, mostra come l’auto elettrica sarà l’automobile del futuro.

Questa prospettiva sembra essere certa, soprattutto se si leggono i dati delle elettriche ad oggi: la batteria costa già di meno rispetto a qualche anno fa e, secondo i prospetti dovrebbe scendere ancora, per arrivare a costi minori rispetto a quelli delle automobili tradizionali. Questo è il punto centrale per il BNEF, in quanto il minor costo da parte dei consumatori può favorire il mercato di massa dell’auto elettrica. Infatti, sempre secondo le stime BNEF, entro il 2040, nel mondo, il 35% delle automobili saranno elettriche (ad oggi è solo l’1% dell’intero mercato).

Rise of electric cars

Tesla, Nissan e Chevy cercano di creare auto proprio in questo settore, con l’obiettivo di essere competitivi con le grandi case automobilistiche, soprattutto negli Stati Uniti, considerando che il mercato americano è molto più complesso di quello europeo: stroricamente, infatti, negli Usa si è posta meno attenzione all’inquinamento e ai consumi prediligendo automobili grandi, potenti e veloci. È interessante notare, come la situazione stia rapidamente cambiando anche all’interno di questo mondo: la Model S già vende più dei suoi diretti avversari dei famosi marchi automobilistici americani. Lo studio del BNEF si chiede però se l’aumento delle vetture elettriche causerà una nuova crisi petrolifera. Se il mercato delle elettriche dovesse crescere come nell’ultimo anno (del 60% circa) e dovesse confermare le stime degli analisti, ciò produrrebbe un eccesso di petrolio nel 2028, proprio come è accaduto nel 2014.

Predicting the big crash

Dall’analisi compiuta dal Bloomberg New Energy Finance emergono, però, delle condizioni particolari affinché l’auto elettrica possa diventare un’auto di massa:
incentivi da parte degli Stati per aiutare il mercato automobilistico nella costruzione dei veicoli ad alimentazione alternativa;
meno margini di profitto, le case automobilistiche delle elettriche dovrebbero accettare di guadagnare di meno;
– i consumatori dovrebbero essere disposti a spendere per questo tipo di automobile, che richiede un costo di produzione maggiore rispetto ai veicoli tradizionali;
– le batterie dovrebbero costare di meno.

I primi tre punti si stanno già compiendo e il costo delle batterie sembra stia scendendo. I problemi che si potrebbero presentare con un aumento delle auto elettriche in tutto il mondo, però, non riguardano solo il petrolio. Infatti, gli analisti pongono due domande importanti: da dove arriverà tutto il fabbisogno di energia? Da dove si ricaveranno i materiali per la costruzione delle batterie?

La risposta è green ad entrambe le domande. Considerando che, secondo le loro stime, il fabbisogno di energia crescerà sempre di più, la si dovrà ricavare necessariamente da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda i materiali, che ad oggi non sono economici, prevedendo la crescita tecnologica in termini di Ricerca e Sviluppo, si avrà la possibilità di creare batterie con altre materie di base. L’idea di sostituire le attuali batterie al litio con altre composte da materiali diversi potrebbe anche essere la soluzione al problema che riguarda lo smaltimento di questo tipo di rifiuti.

Che il 2020 sia veramente un nuovo inizio per il mondo automobilistico?
La speranza è che la risposta a questa domanda sia positiva. Un nuovo inizio che potrebbe condurre ad uno stile di vita più sano per noi e per le future generazioni, cercando di lasciare un mondo più pulito di quello che ci è stato lasciato.

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