Sicurezza stradale: pedoni distratti e a rischio per colpa dello smartphone
Secondo uno studio realizzato da Ford a proposito delle cattive abitudini dei pedoni, gli smartphone sarebbero la causa principale di numerosissimi incidenti, a volte anche gravi. L’Italia è tra i Paesi più “distratti”.
È sempre più comune vedere persone che, distratte dal proprio smartphone, camminando vadano letteralmente a sbattere contro porte a vetri, scale o si infortunino con conseguenze generalmente di lieve entità. Ma un nuovo studio realizzato dalla casa automobilistica americana Ford ha rivelato uno scenario decisamente più preoccupante: sono in aumento i pedoni che continuano a telefonare, inviare sms, chattare, consultare Facebook e perfino guardare video mentre attraversano la strada, sia al di fuori delle strisce che in prossimità di incroci privi di semafori, con la seria conseguenza di mettere in pericolo la sicurezza stradale propria e degli altri.
Condotto su un campione di oltre 10.000 cittadini europei (Italia, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Romania, Spagna e Turchia), lo studio ha scoperto dove e quali sono le abitudini più a rischio. Ad esempio, la maggior parte degli utilizzatori di smartphone, in particolare i ragazzi tra i 18 e i 24 anni, fascia d’età in cui gli incidenti sono la prima causa di mortalità, non ne interrompe l’utilizzo quando deve attraversare la strada, innescando una serie di abitudini rischiose dagli effetti altamente negativi. Secondo le statistiche, infatti, tra il 2003 e il 2013 hanno perso la vita sulle strade europee 85.525 pedoni.
Oltre la metà del campione intervistato (57%) ammette di utilizzare lo smartphone anche mentre attraversa la strada, perfino dove il traffico pedonale non è regolato da strisce o semafori. Alla domanda a risposta multipla sulle cattive abitudini più frequenti mentre si attraversa, il campione riconosce di parlare al telefono (47%), ascoltare musica (32%), scambiare messaggi (14%), navigare su Internet (9%), interagire sui social media (7%) e giocare o guardare video (3%).
Le percentuali sono più preoccupanti nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, dove chi utilizza il proprio dispositivo mentre attraversa sale all’86%. Questa assuefazione ha portato il 22% del campione a sfiorare un incidente o a restarne vittima. Nello specifico, parlare al telefono (68%), ascoltare musica (62%) e scambiare messaggi (34%) sono le abitudini più frequenti tra i più giovani. La maggior parte è tuttavia consapevole di quanto questo comportamento sia pericoloso, peraltro certificato da uno studio dell’inglese Institute of Advanced Motorists (IAM) che ha evidenziato come nel 23% degli incidenti avvenuti nel 2013 tutti i pedoni coinvolti abbiano ammesso che al momento della collisione fossero distratti.
Tra i paesi europei, in Romania si riscontra il numero più elevato (83%) di chi ammette genericamente di usare lo smartphone mentre attraversa la strada, seguito da Italia (67%) e Spagna (65%). La Romania è anche il paese in cui si rinuncia meno a una telefonata (79%) o ad ascoltare musica (46%) al momento di attraversare, mentre la Danimarca è il paese in cui non si interrompe lo scambio di messaggi (21%).
In Italia c’è il maggior numero di pedoni che non rinunciano alla navigazione Internet (12%), giocare (5%) e visualizzare video (4%) per attraversare, mentre il primato della interazione sui social media spetta alla Turchia (10%).
“Il numero degli incidenti che coinvolgono i pedoni è in crescita rispetto ad altre tipologie di collisioni, ed è importante che i guidatori siano sempre più attenti alla loro presenza mentre sono al volante – ha dichiarato Sarah Sillars, chief executive officer dell’IAM – Quando si tratta di ridurre il numero delle vittime della strada il nostro interesse non è puntare il dito verso una categoria o l’altra, per cui va sottolineato che ogni utente, fuori o dentro l’auto, deve essere consapevole di ciò che gli succede attorno e considerare che il comportamento degli altri, guidatori o pedoni, può essere a volte imprevedibile”.
A tal proposito, per diffondere la cultura della responsabilità tra i giovani, sia quando ci si trova al volante che quando si rappresenta una delle altre categorie degli utenti della strada, Ford organizza ogni anno i corsi gratuiti del programma Driving Skills For Life. Nel corso delle sessioni di training, i ragazzi imparano a riconoscere e anticipare le situazioni di pericolo, a evitare le distrazioni e i comportamenti rischiosi, e ad assumere maggiore consapevolezza dell’ambiente che circonda l’auto. In Europa il programma è stato lanciato nel 2013 e ha coinvolto da allora, solo in Italia, oltre 1.500 ragazzi. “Una cosa è passeggiare al parco mentre si ascolta musica con il proprio smartphone, un’altra è attraversare una strada affollata senza alzare lo sguardo dallo schermo – ha dichiarato Jim Graham, responsabile del programma Ford DSFL – I nostri corsi trasferiscono ai ragazzi i principi dell’attenzione e della responsabilità, per evitare situazioni di pericolo che potrebbero evolvere in incidenti”.