Sicurezza stradale: in futuro sedili e cinture diranno se il guidatore è stanco
Sedile e cintura di sicurezza diventano intelligenti e misurano il grado di stanchezza del conducente. Secondo uno studio realizzato nell’ambito del Progetto Harken l’integrazione delle tecnologie mediche avanzate nelle automobili potrebbe contribuire a ridurre gli incidenti legati agli errori dell’uomo e in particolare a quelli derivanti dalla stanchezza.
Continuiamo ad occuparci di sicurezza stradale, tema di massima attualità soprattutto in questo periodo di grandi esodi e viaggi in macchina, e dopo alcuni importanti consigli che vi abbiamo dato nelle scorse settimane in merito al corretto comportamento mentre si guida (Guidare disidratati è come essere ubriachi), o alla giusta prevenzione del proprio veicolo (Allarme pneumatici: troppi italiani trascurano le gomme della propria automobile), adesso vi anticipiamo le ultime novità in fatto di sicurezza stradale.
E’ proprio di questi giorni, infatti, la notizia che nei prossimi due/tre anni saranno disponili sul mercato tessuti intelligenti fatti apposta per sedili e cinture di sicurezza di auto e truck che potranno salvare la vita perché in grado di indicare quando l’autista è stanco e ha necessità di riposare.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione in materia di sicurezza che, si spera, possa essere un primo passo per diminuire i tanti incidenti legati agli errori dell’uomo e in particolare a quelli derivanti dalla stanchezza che ogni giorno, purtroppo, accadono sulle nostre strade e autostrade. I cosiddetti tessuti “intelligenti”, che saranno utilizzati per sedili e cinture, integrano le tecnologie mediche avanzate con quelle del settore auto e permettono di misurare attraverso sensori incorporati la frequenza cardiaca e la respirazione: il battito cardiaco è, infatti, un forte indicatore di attenzione e concentrazione, mentre la respirazione profonda e lenta indica uno stato di rilassamento o di riposo.
I materiali altamente tecnologici sono stati realizzati nell’ambito del Progetto Harken, finanziato dall’Unione Europea e sostenuto da università e aziende del settore, tra cui l’Instituto de Biomecanica di Valencia in Spagna e l’Università del Regno Unito di Manchester. Coordinatori, invece, sono stati il Borgstena Group Portugal, specializzato nel settore tessile, il produttore di biosensori Plux sempre dal Portogallo e lo specialista tedesco di cinture di sicurezza Alatex.
“Ben il 35% degli incidenti più gravi nell’Unione Europea lo si deve alla stanchezza – ha dichiarato David Bailey, professore di strategia industriale della Aston University di Birmingham – Ciò si traduce secondo la ricerca del forum eSafety Ue (la piattaforma comune creata dall’UE e dedicata alla sicurezza stradale con l’obiettivo di promuovere e sostenere lo sviluppo, l’introduzione e l’utilizzo di sistemi di sicurezza intelligenti nei veicoli) in più di 7.000 decessi all’anno. Il danno economico causato da incidenti stradali nell’Unione Europea è stimato dal forum tra i 10 e i 15,6 miliardi di euro all’anno. Quindi i sedili e le cinture intelligenti possono davvero rappresentare una soluzione funzionale per scoprire se il conducente è stanco ed evitare incidenti e lesioni alle persone causati da chi si addormenta durante la guida su lunghe distanze“.
Il consorzio Harken sta lavorando sui prototipi e renderà disponibili i due prodotti intelligenti da integrare nelle auto e nei truck entro due o tre anni, con la speranza che questo tipo di tecnologia diventi obbligatoria in ogni veicolo europeo in un prossimo futuro.