Auto elettrica: continua a crescere la rete dei punti di ricarica

L’Italia è sulla strada giusta rispetto agli altri stati europei, ma servono ancora sforzi per estendere la rete di ricarica ad alta potenza nel Centro e nel Sud del Paese.

La rete di punti di ricarica delle auto elettriche in Italia continua ad espandersi, raggiungendo quota 64.000 punti di ricarica a uso pubblicoIn termini percentuali, il 2024 ha visto un incremento della rete di oltre il 27%, mentre negli ultimi due anni la crescita è stata del 75%.

È quanto emerge dalla sesta edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato da Motus-E. Lo studio rileva che nel corso del 2024 sono stati aggiunti 13.713 nuovi punti di ricarica, con un picco di 4.052 installazioni nell’ultimo trimestre dell’anno, per un totale di 64.391 unità. Inoltre, il 47% delle nuove installazioni è stato costituito da punti di ricarica veloci o ultraveloce, un netto miglioramento rispetto al 22% dell’anno precedente.

Analizzando la distribuzione dei punti di ricarica sul territorio, il Nord ospita il 57% delle colonnine, mentre il Centro e il Sud ne accolgono rispettivamente il 20% e il 23%La Lombardia si conferma leader regionale con 12.926 punti di ricarica, seguita da Lazio (6.917), Piemonte (6.151), Veneto (5.880), Emilia-Romagna (5.086) e Campania (4.130). Inoltre, è sempre la Lombardia a registrare la crescita maggiore nel 2024, con 3.531 nuovi punti installati, seguita da Lazio (+2.258), Piemonte (+982), Veneto (+966) e Sicilia (+945).

Tra le città, Roma mantiene il primato con 3.117 punti di ricarica, seguita da Milano (1.400) e Napoli (1.235). Considerando però la densità per chilometro quadrato, Napoli emerge in testa con 11 punti di ricarica per km², seguita da Torino (8 punti per km²) e Milano (poco meno di 8 per km²).

Lungo le autostrade, i punti di ricarica hanno raggiunto quota 1.087, il 64% dei quali con una potenza superiore ai 150 kW, rispetto ai 932 registrati al termine del 2023.

Per quanto riguarda la distribuzione, il 94% del territorio nazionale risulta coperto da almeno un punto di ricarica nel raggio di 10 chilometri, un miglioramento significativo rispetto all’86% registrato nel 2023. Avvicinandosi alle zone urbanizzate e alle principali arterie stradali, la densità dei punti cresce ulteriormente, superando i 2.000 all’interno dello stesso raggio nei pressi delle grandi città.

“Grazie all’impegno degli operatori il processo di infrastrutturazione del Paese procede spedito ma c’è ancora un importante lavoro da fare per aumentare la capillarità in alcune aree, specialmente nel Mezzogiorno, dove la limitata penetrazione dei veicoli elettrici non agevola i grandi investimenti richiesti, in particolar modo per le colonnine ad alta potenza. – ha osservato il presidente di Motus-E, Fabio Pressi – Auspichiamo che in quest’ottica vengano estesi i termini per l’utilizzo dei fondi PNRR ancora disponibili, rivedendo i meccanismi di cofinanziamento per facilitarne l’impiego e supportare la crescita dell’infrastruttura nelle zone meno coperte, facendo leva anche sul prezioso monitoraggio della Piattaforma Unica Nazionale gestita dal GSE”.

Attualmente, il 16% delle infrastrutture installate non è ancora accessibile agli utenti finali, un dato in leggero miglioramento rispetto al 18% registrato nel 2023. Questo problema è attribuibile principalmente alla mancata realizzazione dei collegamenti alla rete da parte dei distributori locali di energia o ad altre inefficienze burocratiche.

Rispetto agli altri grandi mercati europei, con una media di 19 punti di ricarica pubblici ogni 100 auto elettriche in circolazione, l’Italia si posiziona davanti a Francia (14 punti), Germania (8 punti) e Regno Unito (7 punti). Questo primato si conferma anche per i punti di ricarica veloce in corrente continua (DC): l’Italia registra 3,4 punti DC ogni 100 veicoli elettrici, superando Francia (2,6), Germania (1,7) e Regno Unito (1,2).

Nonostante il ritardo accumulato nelle immatricolazioni di auto elettriche, questi numeri evidenziano i significativi progressi infrastrutturali del Paese. La quota di mercato dei veicoli elettrici puri (BEV) in Italia si attesta infatti intorno al 5%, un dato nettamente inferiore rispetto al 17,4% della Francia, al 16,6% della Germania e al 21,3% del Regno Unito.

Un ulteriore indicatore rilevante è il numero di punti di ricarica rispetto alla lunghezza della rete stradale: l’Italia registra un punto ogni 4 km, precedendo Regno Unito (1 ogni 5 km), Germania (1 ogni 6 km) e Francia (1 ogni 7 km). Grazie al ritmo sostenuto delle installazioni effettuate dagli operatori, l’Italia appare ben posizionata per rispettare le disposizioni del Regolamento europeo AFIR.
Si stima infatti una conformità del 75-80% rispetto agli obiettivi UE da raggiungere entro la fine dell’anno.

Di A. M.

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