Il Riciclo in Italia: i numeri dei veicoli fuori uso

Nel 2022 reimpiego e riciclaggio arrivati all’86% del peso medio del veicolo, ma l’assenza del recupero energetico non consente, ancora una volta, di raggiungere, l’obiettivo Ue del recupero totale al 95%.

Si è svolta venerdì, presso la Sala Buzzati del Corriere della Sera, a Milano, la Conferenza Nazionale dell’Industria del RicicloL’Europa e l’industria del riciclo”, promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (FoSS), in collaborazione con CONAI e Pianeta2030, il mensile del Corriere della Sera, e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e dell’ISPRA.

L’evento ha dato modo agli organizzatori di fare il punto sull’evoluzione normativa europea di riferimento e, nell’occasione, è stata presentata l’edizione 2024 del Rapporto Il Riciclo in Italia realizzato dalla FoSS in partenership con: Conai, Montello, Ecopneus, Federazione Carta e Grafica, Ecotyre, Conou, Seda International packaging Group, Haiki Cobat, Ecomondo- IEG Group e con il supporto di Erion, Lucart, Itelyum, Iterchimica, Gruppo Saviola, CIC, Burgo Group, Ecolamp, Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, Conoe, Assorem, AIRA e I.FORIA e che mette sotto osservazione 19 filiere nazionali del riciclo.

Durante la Conferenza è stata presentata la nuova piattaforma interattiva, sul sito Ricicloinitalia.it, con i dati del Rapporto di tutte le filiere del riciclo, i dati sulla gestione dei diversi flussi di rifiuti negli ultimi dieci anni, la rete impiantistica nazionale e il confronto tra le performance di riciclo dei principali Paesi UE. La nuova piattaforma ha l’obiettivo di fornire, con una navigazione semplice ed interattiva, una visione d’insieme dell’industria del riciclo italiano.

Molto brevemente, dal Rapporto emerge che l’Italia si conferma leader europeo del riciclo e dell’utilizzo di materie riciclate.
Con 137 milioni di tonnellate di rifiuti riciclati, che corrispondo all’85,6% del totale dei rifiuti trattati (tra urbani e speciali compresi i rifiuti inerti) l’Italia guida, infatti, la classifica europea, con la media UE ferma al 40,8%.

E l’Italia primeggia anche con il tasso di utilizzo di MPS derivate dal riciclo sul totale dei materiali consumati (tasso di utilizzo circolare di materia): il 20,8% dei materiali utilizzati dall’industria nel 2023 proviene dal riciclo dei rifiuti, quasi il doppio rispetto alla media europea (11,8%), aumentati dal 18,8% del 2019, (13,9% in Germania, 17,6% in Francia, 8,5% in Spagna).

“Per aumentare la circolarità e i tassi di riciclo è fondamentale assicurare stabilità, volumi adeguati di domanda e prezzi remunerativi per le MPS generate dal riciclo – ha dichiarato il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi Per questo assume rilevanza strategica la nuova proposta annunciata dalla Commissaria Von der Leyen di una nuova legge europea sull’economia circolare, che contribuirà a rafforzare la domanda di mercato per materiali secondari. Ma – ha proseguito Ronchi – oltre alle misure europee, servirebbero anche iniziative nazionali per aumentare la domanda interna di materiali provenienti dal riciclo”.

Con l’avvio del nuovo corso della Commissione europea diretta dalla Von der Leyen – ha affermato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nel suo video messaggio alla Conferenza – c’è una nuova occasione su cui puntare per lo sviluppo di una economia circolare nell’obiettivo di una economia decarbonizzata”.

Vediamo, di seguito, i numeri della filiera relativa ai veicoli fuori uso (dati 2022).
Nell’anno preso in esame il mercato nazionale dei veicoli ha visto 1.421.468 veicoli immatricolati rientranti nel campo di applicazioni del D. Lgs. 209/2003 (in riduzione del 13% rispetto all’anno precedente). L’età media della flotta è risultata essere di 13,6 anni.

Le cancellazioni dal PRA hanno subito una riduzione del 25% (pari a 1.199.197 unità) rispetto all’anno precedente e l’età media dei veicoli registrati è leggermente ridotta passando dai 17 anni del 2021 ai 16,3 del 2022.

Le esportazioni dei veicoli usati hanno registrato un decremento del -28%, attestandosi a circa 260.000 unità e anche le radiazioni per esportazione in Paesi terzi sono diminuite del -23%, attestandosi a circa 35.000 unità.

Il numero degli impianti di demolizione è arrivato a 1.448 (da 1.430 del 2021) ed è stato trattato oltre 1 milione di ton. di veicoli con una riduzione del 28% rispetto al 2021 (pari a 390 kt in meno). Questo decremento è stato registrato da Nord a Sud del Paese, ma è il Nord dove il fenomeno ha assunto la dimensione maggiore: -32% (-28% nel Centro e –22% al Sud).

Le regioni del Nord, del resto, sono rimaste le zone in cui vengono trattate le quantità più significative di veicoli fuori uso: circa 432 kt rispetto alle 182 kt del Centro e alle 400 kt delle regioni del Sud.

Nel 2022 gli impianti di rottamazione (che non effettuano operazioni di messa in sicurezza ma solo di trattamento per la promozione del riciclaggio) erano 94 e hanno trattato quasi 55k di parti di veicoli bonificati o componenti di veicoli.

Sempre nel 2022 sono risultati operativi 28 impianti di frantumazione di cui la maggior parte (15) concentrata nella macro area del Nord Italia, 6 al Centro e 7 al Sud.

L’ISPRA evidenzia che nell’anno preso in esame si è registrata una riduzione delle quantità destinate a riciclaggio rispetto a quelle rilevate nel 2021; le cause potrebbero essere legate al calo delle radiazioni annue in conseguenza dell’allora situazione globale circa il ritardo nell’approvvigionamento di materie prime e componentistica elettronica destinate alla produzione di nuovi veicoli con conseguente crisi della produzione e ritardi nella consegna di nuove auto.

Ancora una volta è risultato nullo il recupero energetico, compromettendo la possibilità di raggiungere il target complessivo di recupero prevista dalla normativa Ue.

Rispetto ai target di legge la filiera ha raggiunto una percentuale di reimpiego e riciclaggio pari all’86% del peso medio del veicolo, quindi al di sopra dell’obiettivo previsto dell’85%. Tuttavia, proprio l’assenza del recupero energetico stoppa la percentuale del recupero totale all’86% e anche se il gap è meno forte rispetto agli anni precedenti, l’obiettivo del 95% a partire dal 2015 come da previsione normativa è ancora parecchio distante.

Rispetto agli anni precedenti, inoltre, il Rapporto rileva che la percentuale di recupero di materia è stato sostanzialmente stabile evidenziando, quindi, il perdurare di una difficoltà nella valorizzazione dei materiali a minor valore di mercato.

Il Rapporto conclude la parte relativa alla filiera dei veicoli fuori uso ricordando le sfide e le potenzialità del settore alla luce del Regolamento europeo 2024/1252 sulle materie prime critiche e, ancora di più in vista del futuro Regolamento che riforma la disciplina sulla gestione dei veicoli fuori uso spingendo ancora di più il pedale su sostenibilità e circolarità in vista di una maggior resilienza dell’Ue rispetto all’approvvigionamento di materiali onde prevenire la dipendenza da Paesi extra Ue ed eventuali interruzioni della catena.

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