L’autodemolizione italiana alla sfida del futuro
La Confederazione Autodemolitori Riuniti organizza, a Rimini, un Convegno Nazionale. Lavorare insieme a tutti i membri della filiera per superare le imprecisioni della norma e raggiungere gli obiettivi europei, vecchi e nuovi.
Le imprese di autodemolizione italiane tornano sotto i riflettori in occasione di Ecomondo.
Come da tradizione la C.A.R. – Confederazione Autodemolitori Riuniti che raggruppa gli operatori del settore del recupero e del trattamento dei veicoli fuori uso, rappresentandone a livello locale, nazionale ed europeo gli interessi presso le Istituzioni e presso gli altri partners della filiera del fine-vita del veicolo e che fa parte della grande famiglia della CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e delle Piccola e Media Impresa, sarà protagonista di un evento, presso il Grand Hotel di Rimini, giovedì 7 novembre, a partire dalle ore 18.00 con il Convegno Nazionale: “Congruità e trasparenza delle norme sull’ELV”.
L’evento, che ha ottenuto il Patrocinio morale del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, metterà di fronte alla platea di imprese e stakeholders un ricco Tavolo ove, accanto alla Presidenza, si alterneranno rappresentanti degli Organi di controllo: Guardia di Finanza, NOE e Polizia, figure istituzionali della filiera; dalle Case Automobilistiche al Pubblico Registro Automobilistico sino ad importanti rappresentati rappresentanti del Parlamento come il Sen. Sergio Rastrelli, Commissione Giustizia e Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali e l’On. Pietro Fiocchi, Deputato del Parlamento Europeo, Vicepresidente Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
“In Ue, ogni anno, si generano circa 6 milioni di veicoli fuori uso, con il nostro Paese che supera di poco il milione – afferma il Presidente C.A.R., Alfonso Gifuni citando i dati Eurostat. “Secondo l’ultimo Rapporto ISPRA sui rifiuti speciali che si riferisce ai dati 2022, in Italia è cresciuto il riciclo e il reimpiego dei veicoli a fine vita che con l’86% di reimpiego e riciclaggio del peso medio del veicolo ha superato il target europeo dell’85% previsto per il 2015. Ma restiamo ancora ben lontani dall’obiettivo del recupero totale obbligatorio dal 2025 del 95% a causa di assenza di trattamenti di recupero energetico”.
E mentre la filiera ELV di tutta Europa si interroga sul redigendo nuovo Regolamento della Commissione europea per la revisione della Direttiva 2000/53 sui veicoli fuori uso che porterà nuovi obiettivi e adempimenti per tutti gli attori della filiera; a livello nazionale le imprese di autodemolizione devono fare i conti con la recente entrata in vigore del nuovo Registro telematico dei veicoli fuori uso e l’implementazione del R.E.N.T.Ri, che vedrà le prime applicazioni a partire dall’inizio del nuovo anno.
“Tuttavia, occorre anche considerare – afferma il Presidente Gifuni – che molte aziende di autodemolizione in Italia continuano a subire processi, che nel nostro caso, ricordo, sono sempre di rilevanza penale, anche e soprattutto a causa di incongruenze della norma. Nel 90% dei casi i procedimenti non arrivano a sentenza di condanna, perché il giudice si accorge che le contestazioni sono insussistenti oppure sono contestazioni che gli organi di controllo e le Forze dell’ordine legittimamente hanno eseguito in funzione di una norma imprecisa.
“Nella fattispecie, il nostro Convegno Nazionale – ha aggiunto – cercherà di far luce su tre questioni irrisolte: in primo luogo la radiazione dei veicoli gravati da fermo amministrativo; in secondo luogo, quella relativa ai sequestri di ricambi usati provenienti dalla demolizione di veicoli furi uso e destinati alla vendita all’estero nonostante la norma precisi che quando si destinano al reimpiego i ricambi usati provenienti dalla demolizione del veicolo, questi cessano la qualifica di rifiuto.
Per ultima, ma non certo per importanza, la questione relativa ai controlli radiometrici nelle autodemolizioni che prevede la contestazione dell’eventuale mancanza di un rilevatore di radiometria/radioattività in un impianto di autodemolizione che tuttavia, da apposito interpello, non risulta essere obbligatorio“.
“Come Confederazione – ha concluso il Presidente C.A.R. – abbiamo lavorato in termini di interrogazioni, interpellanze, sempre nell’interesse della categoria, dell’intera filiera dei VFU e delle stesse Forze dell’Ordine perché è necessario che queste imperfezioni vengano corrette”. “L’evento di Rimini sarà ulteriore occasione di dialogo e confronto paritetico fra membri della filiera nonché momento privilegiato per ribadire l’assoluta dignità del lavoro dell’autodemolitore, l’unico soggetto che, nel nostro Paese è deputato a fare la “differenziata del veicolo”.