Cyclus per la gestione sostenibile e trasparente dei veicoli fuori uso

A Ecomondo Haiki Cobat punta i fari sui primi risultati raggiunti dalla nuova Rete certificata di Autodemolitori pensata per rispondere al meglio alle esigenze del settore dell’End-of-Life Vehicles.

La circolarità nel proprio dna a partire dal nome: Cyclus!
È questa la denominazione scelta da Haiki Cobat, da anni in prima linea, in Italia, nel settore del riciclo rifiuti, per la nuova Rete certificata di Autodemolitori dedicata alla gestione sostenibile e trasparente dei veicoli fuori uso in linea con gli obiettivi di sostenibilità e, ovviamente, circolarità.

Una realtà di cui giova fare memoria, soprattutto in occasione della prossima edizione di Ecomondo, allorquando il tema del fine vita auto sarà di nuovo al centro del dibattito e della progettazione di settore tra addetti ai lavori e stakeholders in tanti eventi specifici.

Presentata lo scorso anno, a Roma, alla presenza di autorevoli esponenti del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, della Commissione Ambiente della Camera, della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e di Legambiente, Cyclus offre una risposta concreta e completa alla gestione della componentistica automotive fuori uso.

Il tutto tenendo conto che il nostro è un Paese caratterizzato dalla forte “anzianità” di uno dei parchi circolanti più ampi d’Europa in rapporto alla popolazione e che deve fare i conti, altresì, con una congenita carenza di materie prime.
Su questi punti, in particolare, giova ricordare come ogni anno, che in Ue si generano circa 6 milioni di veicoli fuori uso, con il nostro Paese che supera di poco il milione (dati Eurostat).

L’età media di un’auto, in Italia, supera i 12 anni, ma è soprattutto la densità del parco circolante: 672 auto e 897 veicoli ogni 1.000 abitanti (dati ISPRA del 2022) a rendere l’idea di un Paese che ha forte esigenza di rinnovamento, tanto più se si considerano gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2025.

In tale contesto la filiera italiana del trattamento, recupero e riciclo di autoveicoli a fine vita ha raggiunto una percentuale di recupero totale che si attesta all’84,7% (secondo lo “Studio sulle problematiche del riciclo e recupero dei veicoli fuori uso” a cura della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), decisamente lontano dal target Ue del 95%. Un risultato che sconta tanto la prolungata assenza di forme di recupero energetico, quanto le difficoltà di trovare un circuito di valorizzazione per i materiali a minore valore di mercato.

Orbene Haiki Cobat ha intrapreso da tempo un progetto lungimirante teso a creare da zero un sistema trasparente ed efficace per la tracciabilità dei veicoli fuori uso. Il progetto si è trasformato in realtà già nel 2021 quando, con la nascita di Percorso Cobat, ha avuto origine la piattaforma che permette – grazie a strumenti evoluti di monitoraggio e rendicontazione – di tracciare il veicolo avviato a recupero fino al dettaglio del singolo componente attraverso il supporto alle Case Automobilistiche nelle attività operative e gestionali legate al fine vita del prodotto, all’interno di un network certificato, dove gli Autodemolitori possono con facilità tracciare i dati del loro operato, nel pieno rispetto della normativa vigente.

Oggi Cyclus si configura come una Rete che vanta centocinquanta dei maggiori player italiani nel campo dell’autodemolizione (questi ultimi sottoposti a rigide verifiche per garantire elevati standard di efficienza impiantistica e per la gestione dei dati) e che, anche grazie al software certificato Percorso Cobat, si candida come il miglior alleato nella gestione dei veicoli fuori uso.

Cyclus è in grado di assicurare la corretta gestione di ogni componente di qualsiasi tipo di vettura, inclusi i veicoli ibridi e elettrici, abilitando da un lato le Case automobilistiche all’accesso ai dati relativi ai veicoli che hanno immesso sul mercato e dall’altro gli autodemolitori all’inserimento dei dati dei componenti di ogni veicolo in ingresso.

In particolare, la piattaforma consente alle Case automobilistiche – al momento sono sei i marchi prestigiosi che hanno aderito – di consultare report, statistiche e schede degli automezzi contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e al risparmio energetico.

Il tutto anche per rispondere meglio ed essere pronti alle sollecitazioni normative in itinere; si pensi, in questo senso al redigendo nuovo Regolamento per la gestione ELV che pone al centro le Case automobilistiche, fissa obiettivi minimi di contenuto riciclato, rafforza il concetto di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) e detta nuovi requisiti per gli operatori con l’obiettivo di spingere il recupero di materie prime.

Promuovere le buone pratiche di recupero e riciclo per Haiki Cobat è un obiettivo costitutivo. Da tempo siamo chiamati a dare sostanza ad un cambio di passo nella gestione del fine vita – aveva dichiarato alla presentazione della Rete Claudio De Persio, AD di Haiki Cobat- e il comparto dell’auto su questo ha dimostrato lungimiranza e senso pratico. Cyclus e Cobat intendono accompagnare questo processo di sostenibilità in modo pieno, fornendo una soluzione innovativa e efficiente per facilitare il raggiungimento degli obiettivi essenziali di tutela ambientale e di trasparenza”.

Ad oggi il bilancio è estremamente positivo e siamo molto orgogliosi di poter tornare a parlare in termini entusiastici di Cyclus in questa nuova edizione di Ecomondo”, così Emiliano Casucci ELV Manager di Haiki Cobat, responsabile del prodotto Cyclus.

“La Rete è in crescita costante e in continua evoluzione. Da parte degli autodemolitori, riceviamo quotidianamente domande di iscrizione provenienti da tutta Italia, le candidature sono analizzate e sottoposte a profonda valutazione. Se i soggetti dimostrano di essere in linea con gli standard Cyclus, iniziano il processo di certificazione che li porterà ad entrare ufficialmente nella Rete. Con lo stesso principio, i soggetti già aderenti sono periodicamente valutati. Questo garantisce un network di elevata qualità”.

“Le Case Automobilistiche al momento aderenti sono sei, ma anche su questo fronte il dato è in crescita – ha concluso – I brand, infatti, si dimostrano sempre più interessati ad una piattaforma che, oggi stesso, è in grado di fornire dati e report utili sull’ELV riguardanti i propri prodotti, in linea con quanto la proposta di nuovo Regolamento suggerisce”.

 

Cyclus e Haiki Cobat vi aspettano ad Ecomondo presso lo stand Haiki+ al PAD. B3 | 201-300

 

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