Qualità dell’aria: via libera alla nuova direttiva UE

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato formalmente una nuova direttiva che stabilisce standard più severi di qualità dell’aria in tutta l’UE.

Nuovi limiti più stringenti contribuiranno a raggiungere l’inquinamento zero entro il 2050 e aiuteranno a ridurre le morti premature causate dall’inquinamento atmosferico. Non solo. I cittadini dell’Unione Europea potranno chiedere un risarcimento per i danni alla salute se le norme dell’UE in materia di qualità dell’aria non saranno rispettate.

È quanto stabilisce la nuova Direttiva AAQD (Ambient Air Quality Directive), adottata recentemente dal Consiglio dell’Unione Europea, che aggiorna la normativa europea in materia di inquinamento atmosferico.

L’obiettivo è il rafforzamento degli standard di qualità dell’aria. La direttiva riveduta dà priorità alla salute dei cittadini dell’UE, definendo nuovi standard di qualità dell’aria per gli inquinanti, da raggiungere entro il 2030.
L’obiettivo è allineare gli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Sono stati introdotti infatti limiti più severi per gli inquinanti con il maggiore impatto sulla salute i cui valori annuali dovranno essere più che dimezzati entro il 2030Tali inquinanti comprendono, tra gli altri, il particolato (PM10 e PM2,5), il biossido di azoto e il biossido di zolfo, chiaramente responsabili di problemi respiratori.

Sono circa 300 000 i decessi prematuri in Europa ogni anno causati dall’inquinamento atmosferico che rappresenta il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa, in quanto gli inquinanti possono essere estremamente nocivi sia per gli esseri umani che per l’ambiente.

Per affrontare la questione, nell’ottobre 2022 la Commissione europea aveva presentato la revisione e il consolidamento di due direttive sulla qualità dell’aria ambiente nell’ambito del piano d’azione dell’UE per l’”inquinamento zero”. Nel febbraio 2024 i due colegislatori hanno raggiunto un accordo sulla forma definitiva del testo e questa nuova direttiva, che semplifica le norme dell’UE in materia di qualità dell’aria ambiente, fonde le due direttive dell’UE esistenti.

La direttiva riveduta apporta ulteriori miglioramenti al monitoraggio e alla modellizzazione della qualità dell’aria che viene valutata utilizzando metodi e criteri comuni in tutta l’Unione Europea.
È prevista inoltre un’azione tempestiva, con tabelle di marcia per la qualità dell’aria che dovranno essere elaborate prima del 2030 qualora vi sia il rischio che i nuovi standard non vengano raggiunti entro tale data.

Gli Stati membri, infine, dovranno garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento qualora la loro salute abbia subito un danno a causa di una violazione delle norme in materia di qualità dell’aria stabilite nella direttiva, che, infatti, garantisce un accesso giusto ed equo alla giustizia per le persone che risentono o che è probabile che risentano della sua attuazione.

Ora gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la direttiva nel proprio diritto interno e possono chiedere entro gennaio 2029 che il termine del 2030 sia prorogato se sono soddisfatte condizioni specifiche, come già richiesto anche dall’Italia.

La Commissione europea, infine, riesaminerà gli standard di qualità dell’aria entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni, in linea con le ultime evidenze scientifiche per valutare e garantire che continuino ad essere adeguati.

di A. M.

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