Il futuro dell’auto elettrica in Italia al 2035

L’elettrificazione dei trasporti su gomma è partita e saranno necessari investimenti molto rilevanti nello sviluppo di infrastrutture e tecnologie innovative, nella filiera della ricarica e nel comparto automotive.

Entro il 2035 in Italia sarà presente un’infrastruttura che conterà tra i 198.000 e i 239.000 punti di ricarica a uso pubblico per i veicoli elettrici. E sarà possibile attraverso investimenti privati fino a 4 miliardi di euro, affiancati da oltre 5 milioni di punti di ricarica tra domestici e aziendali.

È quanto emerge dallo studio “Il futuro della mobilità elettrica in Italia @2035” redatto da Motus-E e PwC Strategy& per aggiornare gli scenari di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata per i veicoli elettrici al 2035, presentando le dinamiche di evoluzione del mercato italiano e le sue prospettive future rispetto ai report precedenti.

Al 2023, solo l’1% del parco circolante italiano era elettrico, con una crescita sensibilmente più lenta rispetto ad altri paesi europei. La nuova stima di Motus-E prevede tra i 3,7 e i 4,6 milioni di EV (veicoli elettrici) circolanti al 2030 (in ribasso rispetto ai 5,3 Mln stimati nello studio 2021) e fino a 11,4 milioni al 2035, ipotizzando la prosecuzione di politiche incentivanti nei primi anni dell’orizzonte di previsione, come ad esempio i contributi all’acquisto e il trattamento fiscale agevolato flotte aziendali.

Autonomia, tempo di ricarica e costo iniziale di acquisto sono le ragioni che frenano la penetrazione dell’elettrico, ma che le nuove tecnologie potranno attenuare:
– L’autonomia è in crescita rispetto ai primi modelli sul mercato (da 320km nel 2020 a 350km al 2023) e gli ultimi modelli in uscita nel prossimo biennio vedono un ulteriore aumento fino a circa 400-450km.
– Il tempo di ricarica beneficerà da una maggiore diffusione di infrastrutture DC e High Power Charging (anche grazie ai fondi PNRR) e dall’incremento della potenza massima «accettabile» dal sistema di ricarica interno degli EV.
– Le fasce di prezzo di auto elettriche sono ancora relativamente elevate. L’84% dei veicoli elettrici offerti sul mercato costano tra i 20.000-80.000 €, mentre la fascia di prezzo inferiore a 20.000 €, che per i veicoli ICE rappresenta il segmento con le auto più vendute, non è al momento completamente coperta dall’offerta (1% dei modelli). Tuttavia, rispetto al 2019, il prezzo medio di acquisto di un EV è diminuito del 12%.

L’attuale rete di infrastrutture di ricarica in Italia conta circa 27.000 infrastrutture installate con circa 51.000 punti di ricarica, di cui 42.000 attivi. Il 99% del territorio nazionale ha almeno un punto di ricarica in un raggio di 20 km e l’86% in un raggio di soli 10 km.

La ripartizione dell’infrastruttura di ricarica ad accesso pubblico è concentrata al Nord Italia (58%), installata maggiormente sul suolo pubblico (68%), ma il suolo privato ad accesso pubblico (e.g. in strutture commerciali, stazioni di rifornimento e parcheggi «privati») è in forte crescita (32% vs. 20% nel 2020).

“In questo quadro il mercato italiano è indubbiamente in ritardo rispetto agli altri grandi Paesi europei, – ha commentato il presidente di Motus-E, Fabio Pressi –  ma grazie agli imponenti investimenti sulla rete di ricarica ha un enorme potenziale di crescita sull’elettrico, che può essere concretizzato con un supporto chiaro e programmatico alla domanda di veicoli”, aggiunge Pressi, “centrale sarà quindi il piano di incentivi triennale anticipato dal ministro Urso nell’ultima riunione del Tavolo Automotive, per il quale accelerare ora la messa a terra delle risorse per scongiurare un nuovo blocco del mercato, ma anche una revisione della fiscalità delle auto aziendali, ferma addirittura agli anni ’90, funzionale peraltro ad alimentare il mercato dell’usato elettrico”.

L’analisi propone due scenari: lo Scenario Conservativo, che prevede una crescita del mercato dei veicoli elettrici contenuta nel breve e nel medio periodo, e lo Scenario Accelerato, che presenta un andamento del mercato simile nel breve termine, ma un più sostenuto incremento nel medio-lungo periodo.

Lo Scenario Conservativo stima che al 2030 circoleranno in Italia 2,6 milioni di veicoli elettrici e 1,2 milioni di ibridi plug-in. Nel 2035 saranno rispettivamente 8,6 e ancora 1,2 milioni di unità.

Sotto il profilo infrastrutturale, al 2030 in Italia si conteranno 115.000 punti di ricarica a uso pubblico e 198.000 nel 2035, con una composizione che vedrà al termine dell’orizzonte considerato il 52% di punti in corrente alternata (AC), il 36% di tipo veloce in corrente continua fino a 149 kW di potenza (DC) e il 12% ultraveloce con potenza dai 150 kW in su (c.d. “High Power Charger” o HPC).

Proprio le colonnine ad altissima potenza saranno protagoniste assolute lungo le autostrade, con la rete di ricarica sulla grande viabilità che conterà in questo scenario circa 4.000 punti di ricarica al 2030 e 7.000 al 2035, tutti in corrente continua, con il 79% di punti ultrafast HPC e il 21% di fast DC.

I punti di ricarica domestici saranno 1,5 milioni nel 2030 e 4,4 milioni nel 2035, a cui sommare rispettivamente 143.000 e 451.000 punti di ricarica in ambito lavorativo.

Sotto il profilo della domanda energetica, in questo scenario si stima al 2035 un incremento dei consumi elettrici nazionali (considerando la ricarica pubblica e privata) pari a 23 TWh, che rappresenta meno dell’8% dell’attuale domanda elettrica complessiva italiana.

Lo Scenario Accelerato del report, invece stima al 2030 un parco circolante di 3,6 milioni di veicoli elettrici e 1 milione di ibridi plug-in, che al 2035 salgono rispettivamente a quota 10,4 e 1 milione di unità.

In questo scenario, si prevedono 152.000 punti di ricarica a uso pubblico al 2030 e 239.000 al 2035. Di questi ultimi, il 52% sarà in corrente alternata (AC), il 36% sarà di tipo veloce in corrente continua fino a 149 kW di potenza (DC) e il 12% sarà di tipo ultraveloce con potenza di almeno 150 kW (HPC).

Lungo la grande viabilità si prevede la presenza di 5.000 punti di ricarica al 2030 e 9.000 al 2035, tutti in corrente continua, con il 79% di punti ultrafast HPC e il 21% di fast DC.

Quanto alla ricarica privata vengono stimati 2,1 milioni di punti di ricarica domestici al 2030 e 5,3 milioni al 2035, a cui aggiungere rispettivamente 188.000 e 545.000 punti di ricarica in ambito lavorativo.

“Sebbene la velocità con cui gli obiettivi di elettrificazione verranno raggiunti sia ancora in discussione, – ha spiegato Giorgio Biscardini, partner PwC Strategy& – ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale nell’industria dei trasporti su gomma, rispetto al quale la direzione è chiara e tracciata. Ciò comporterà investimenti molto rilevanti nello sviluppo di infrastrutture e tecnologie innovative, nella filiera della ricarica come nel comparto automotive. Si tratta di un’opportunità da non perdere per le aziende del nostro Paese”.

di A. M.

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