Mercato auto Italia, doccia fredda in agosto: -13,4%
Leggermente diminuiti anche i trasferimenti di proprietà, ma l’usato continua ad essere la percentuale maggiore del volume complessivo di vendite: ad agosto 81,34%
Un’estate caldissima, dal punto di vista del clima in generale, ma molto fredda, quasi gelata per il mercato auto nazionale che, nel mese scorso ha totalizzato solo 69.121 immatricolazioni di autovetture a fronte delle 79.787 iscrizioni registrate in agosto 2023, con una riduzione percentuale, quindi, del -13,37%.
Lo ha reso noto il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture fornendo il consueto report periodico sul mercato auto italiano basato, per le immatricolazioni sulle risultanze dell’Archivio Nazionale dei Veicoli al 31.8.2024; mentre per i trasferimenti di proprietà sulla base delle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di agosto 2024.
Anche i trasferimenti di proprietà sono leggermente diminuiti: 301.345 a fronte di 306.962 passaggi registrati nell’ottavo mese dello scorso anno (-1,83%).
Il volume complessivo delle vendite mensili, pari a 370.466 unità, ha interessato, solo per il 18,66% le auto nuove, mentre la stragrande maggioranza, l’81,34%, ha riguardato vetture usate.
Doccia fredda, dunque, sul mercato auto nazionale dopo la crescita spinta dagli ecoincentivi in giugno e il rallentamento registrato in luglio; numeri che portano il consuntivo 2024 a 1.080.447 unità, con una crescita timida del 3,8% sull’analogo periodo temporale dello scorso anno, ma che nascondono ancora una pesante differenza negativa a due cifre rispetto allo stesso periodo pre-crisi covid, -18,5%.
Certo, si può dire che il mese di agosto non sia, generalmente, il più felice per l’acquisto di auto nuove (UNRAE ricorda che l’ottavo mese dell’anno pesa appena il 5% sul volume annuo), tuttavia è evidente che la “combo” fra periodo di ferie, spettro dell’inflazione, aumento dei prezzi e dei tassi di interesse hanno indotto molti acquirenti a sospendere l’acquisto di un’auto, anche usata.
Non a caso, se si guarda alla struttura del mercato di agosto, spiegano dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, tutti i canali di vendita sotto il profilo degli utilizzatori risultano in negativo, eccezione fatta per il noleggio a breve termine.
“Siamo di fronte ad un insieme di fattori che ci distanziano, quindi, dagli obiettivi ambiziosi – dichiarati anche recentemente nel PNIEC – necessari a raggiungere i target europei di decarbonizzazione della mobilità”; così Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA nel comunicato stampa dell’Associazione a commento dei dati di agosto.
Dal canto suo l’UNRAE, nel ricordare quanto emerso dalla riunione del Tavolo Automotive dello scorso 7 agosto allorquando era stata annunciata la volontà di rimodulare il Piano incentivi per i prossimi anni spostando il focus sull’offerta e puntando su una programmazione pluriennale delle risorse per favorire, da un lato, le case automobilistiche nella programmazione degli investimenti e, dall’altro, gli acquisti da parte delle famiglie; punta il dito sulla necessità di far sì che “i 240 milioni di fondi residui degli incentivi 2024 vengano resi disponibili ben prima della fine dell’anno, per rifinanziare le dotazioni esaurite della fascia 0-20 g/Km di CO2”.
Non solo, il Presidente UNRAE, Michele Crisci, ribadisce: “la necessità di scelte cruciali per supportare la transizione energetica, a partire dal recupero di ulteriori 250 milioni di euro (parte del miliardo previsto per il 2025) sottratti dal DL Coesione, l’eliminazione del price cap per le auto della fascia 0-20 g/Km o, in alternativa, la sua equiparazione a quello della fascia 21-60 g/Km. Queste iniziative devono far parte di un più ampio piano strategico triennale per il 2025, 2026 e 2027”.
“Riteniamo fondamentale – ha dichiarato poi – che vengano convocati al più presto i Tavoli interministeriali dedicati alla fiscalità del settore automotive per rilanciare la competitività delle nostre imprese e valorizzare il contributo che possono offrire, attraverso il rapido ricambio dei veicoli aziendali, nell’accelerare il rinnovo del parco circolante e nel promuovere la sostenibilità ambientale e la sicurezza stradale”.
Ancora una volta gli obiettivi di decarbonizzazione della mobilità e di transizione energetica sembrano allontanarsi (non solo nel nostro Paese a ben guardare gli ultimi dati del mercato auto europeo) e, ancora una volta, da Produttori e Concessionari, arriva l’appello per una politica dell’auto in grado di guardare avanti nel tempo.
Foto di Larisa Koshkina da Pixabay