Punti di ricarica elettrica: i dati di giugno e le sfide del futuro
Prosegue, secondo Motus-E, la corsa delle installazioni di punti di ricarica elettrica, ma la complessità della sfida rappresentata dagli obiettivi del PNRR richiederà maggiore coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati.
Nel mese di giugno, comprensibilmente spinte dall’ecobonus, non solo sono aumentate le vendite di auto elettriche a batteria, ma, contestualmente, si è assistito ad una crescita del numero dei punti di ricarica elettrica sul territorio nazionale.
Lo afferma Motus-E l’associazione italiana costituita su impulso dei principali operatori industriali dei settori automotive ed energia e del mondo accademico che ha lo scopo di favorire la transizione energetica nel mondo dei trasporti, attraverso la promozione della mobilità elettrica e la divulgazione dei benefici economici e ambientali conseguenti.
Ebbene, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Associazione, al 30 giugno, erano 56.992 le colonnine di ricarica installate in Italia; grazie alle 6.314 unità istallate da inizio anno (ma solo +2.828 nell’ultimo trimestre).
Una crescita che prosegue da tempo e che ha visto quasi raddoppiare il numero delle colonnine in appena due anni: da 30.704 alle attuali 56.992 unità (+11.782 unità solo negli ultimi 12 mesi delle quali il 45% è di tipo veloce e ultra veloce).
La ripartizione per classi di potenza vede 46.554 unità installate con potenza inferiore ai 50 kW; 7.154 unità installate con potenza compresa tra 50 e 149 kW e solo 3.284 unità installate con potenza maggiore/uguale a 150 kW.
Lungo la rete autostradale risultano presenti 963 punti di ricarica (in crescita di 306 unità dalle 657 di giugno 2023) di cui la maggior parte (85%) è di tipo veloce in corrente continua e il 62% supera i 150 kW di potenza.
Tuttavia, illustrano da Motus-E, ancora solo il 41% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica.
La fotografia della ripartizione per macro aree geografiche vede ancora una volta le regioni del Nord Italia ha detenere la maggioranza dei punti di ricarica totali con il 58%, a seguire le regioni del Sud e le Isole con il 22%, mentre il Centro si aggiudica la terza posizione con il 20% dei punti totali.
Tra le Regioni più performanti dal punto di vista delle installazioni spicca ancora una volta la Lombardia (10.902 punti di ricarica, +3.245 negli ultimi 12 mesi), cui seguono: Piemonte (5.775 punti, +1.261 nei 12 mesi), Lazio (5.641 punti, +1.290 nei 12 mesi), Veneto (5.508 punti, +1.088 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (4.720, +754 nei 12 mesi).
Tuttavia, se si guarda alle performance per Provincia, è quella di Roma ha detenere lo scettro con 4.451 punti di ricarica installati di cui più di 1.052 negli ultimi 12 mesi; Milano è solo seconda (3.618 punti, +1.074 nei 12 mesi), Napoli (2.839 punti, +212 nei 12 mesi), Torino (2.641 punti, +634 nei 12 mesi) e Brescia (1.681 punti, +216 nei 12 mesi).
“Il lieve rallentamento delle installazioni nell’ultimo trimestre – ha commentato Fabio Pressi, Presidente Motus-E – indica che gli operatori della ricarica si stanno già attrezzando per la grande sfida del PNRR, per la quale occorrerà uno sforzo straordinario”. “Per centrare gli obiettivi del Piano – ha osservato – sarà determinante il contributo di tutti gli attori coinvolti, dalle municipalità ai distributori di energia elettrica, chiamati anch’essi a un impegno eccezionale”.
Proprio gli obiettivi del PNRR, ricordano dall’Associazione, non si limitano solo all’installazione di oltre 41.000 punti di ricarica ad alta e altissima potenza da parte degli operatori della ricarica, ma anche alla loro connessione da parte dei distributori locali e la loro attivazione entro la fine del 2025.
Tuttavia, va detto, al momento, solo il 17,9% dei punti installati è in attesa di collegamento e attivazione e questo, secondo Motus-E: “evidenzia l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di un maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti chiamati in causa”.
“Siamo di fronte a una sfida entusiasmante ma estremamente complessa, che richiederà il massimo coordinamento tra tutti i player pubblici e privati protagonisti di questa grande operazione strategica”, ha rimarcato Pressi.
“Dobbiamo realizzare in tempi strettissimi un’infrastruttura senza precedenti, che può fare dell’Italia un punto di riferimento a livello europeo. Gli operatori della ricarica sono pronti e determinati a fare la propria parte, nella convinzione che l’ottimo lavoro svolto per creare la Piattaforma Unica Nazionale (PUN) possa dare vita in prospettiva anche a un efficace strumento per la pianificazione della rete, come avviene in altri Paesi Ue”.