A Techemet il Premio “Pimby Green 2024” di Assoambiente

Riconosciuta la bontà del Progetto L.E.C.C.E. che mira a migliorare il processo di trattamento e recupero di ferro, alluminio e metalli preziosi da catalizzatori esausti e rifiuti elettronici inerti.

É noto il meccanismo di rifiuto dell’opinione pubblica coinvolta allorquando si profila la realizzazione di un’opera pubblica o privata che potrebbe avere effetti negativi sul proprio territorio; un fenomeno che ha preso il nome di “Sindrome Nimby”, dall’acronimo inglese “Not In My Backyard” (NdR: “non nel mio cortile”).

Proprio in contrasto con questo pregiudizio, Assoambiente, l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche, ha creato il Premio “PIMBY (Please In My Back YardGreen, la cui edizione 2004 si è tenuta lo scorso 4 luglio a Milano presso Villa Necchi Campiglio con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti in collaborazione con ANCI e con il sostegno dei partner: Systema Ambiente, Interlogica e Unisalute.

Il Premio PIMBY GREEN – ha commentato il Presidente Assoambiente Chicco Testa al termine della cerimonia di consegna – riconosce e valorizza le opportunità offerte dalla realizzazione di opere di pubblica utilità in contrasto con la sindrome NIMBY (Not In My Back Yard), sfidando le convinzioni spesso pregiudizievoli che rallentano o ostacolano la cultura del “fare” nel nostro Paese: una cultura che metta in risalto l’ingegno e la creatività italiana, capace di generare valore e occupazione nelle comunità in cui si insedia”.

10 i riconoscimenti assegnati in tre categorie:
– progettazione e realizzazione di infrastrutture strategiche per i territori e impianti industriali tecnologicamente avanzati;
– confronto, dialogo e partecipazione per creare coinvolgimento positivo e responsabile nei cittadini;
– pubblicazione di articoli e contenuti scientifici che contribuiscano a diffondere un’informazione trasparente volta a contenere il fenomeno dell’opposizione aprioristica a qualsiasi opera.

Fra i dieci riconoscimenti assegnati, uno è andato a Giovanni Greco, Presidente Techemet Italia per il Progetto L.E.C.C.E. – Leading Electronic scrap and Catalytic Converters Enterprise, che mira a migliorare il processo di trattamento e recupero di ferro, alluminio e metalli preziosi da catalizzatori esausti e rifiuti elettronici inerti.

Il Premio ha valorizzato il mix vincente di innovazione, ricerca avanzata e tecnologia ecologica che ha caratterizzato il Progetto di Techemet, non a caso leader nel recupero e nel riciclo di catalizzatori esausti da veicoli a fine vita e industriali che ha proprio in Puglia, a Guagnano un proprio impianto.

A ritirare il riconoscimento, accanto al Presidente Greco era presente anche il Direttore Public Affairs Techemet, Alvise Marzo; quest’ultimo, tra l’altro, recentemente riconfermato membro del consiglio direttivo di Assoambiente a livello nazionale nella sezione Unicircular).

Il Progetto L.E.C.C.E. nasce con l’idea non solo di ampliare la sede pugliese di Techemet migliorandone le prestazioni dal punto di vista del processo di trattamento e recupero di metalli preziosi da catalizzatori esausti e rifiuti elettronici ed è stato realizzato attraverso il fondo della Regione Puglia: “PIA – Programmi Integrati di Agevolazione”, uno strumento di agevolazione ad hoc per le piccole e medie imprese per favorirne le attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica ed industriale, digitalizzazione e transizione energetica ed ambientale.

Fra gli obiettivi del Progetto, come già anticipato, non c’è solo l’aumento della capacità e della qualità produttiva dell’impianto di Guagnano (LE) di Techemet, ma anche la riduzione dei costi di trasporto, l’investimento in ricerca e sviluppo ed il conseguimento di una maggiore sostenibilità ambientale.

Tutti fattori, che accanto ad un auspicabile sviluppo del business di riferimento, si traducono in una maggiore attenzione alle questioni ambientali e alla circolarità nella processazione dei catalizzatori esausti e dei rifiuti elettronici inerti.

Questo riconoscimento – ha dichiarato Giovanni Grecorappresenta non solo un traguardo significativo per il nostro progetto, ma anche un momento di grande orgoglio per tutti coloro che hanno contribuito al suo successo, come l’Università del Salento e il suo team guidato dal Prof. Angelo Corallo, che è stato un partner fondamentale nel progetto”.
Un sentito ringraziamento – ha concluso – va anche ad Assoambiente per aver riconosciuto il valore del nostro impegno e per averci onorato con questo prestigioso premio”.

Foto di copertina: fonte Assoambiente
Foto di chiusura: fonte Techemet

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