Emissioni diesel; dal WP.29 un test più rigoroso per la misurazione di particelle

Un emendamento all’Accordo del 1997 sulle ispezioni tecniche periodiche introduce una nuova procedura di misurazione più accurata delle particelle emesse allo scarico da auto e furgoni diesel.

Possibile, futura, stretta sui controlli periodici delle emissioni dei veicoli leggeri alimentati a diesel.
Nella giornata del 1° luglio un Comunicato dell’Unità di informazione della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE), che ospita il Forum mondiale per l’armonizzazione delle normative sui veicoli (WP.29), ha reso noto che quest’ultimo ha recentemente (21 giugno) adottato un emendamento alla norma n. 1 delle Nazioni Unite dell’accordo del 1997 che concerne Norme delle Nazioni Unite sulle ispezioni tecniche periodiche.

Tale emendamento consente l’introduzione di una procedura di prova più rigorosa per misurare le emissioni di particolato allo scarico durante le prove di ispezione tecnica periodica di tutti i veicoli leggeri diesel (autovetture e furgoni) dotati di filtri antiparticolato diesel.

L’emendamento, non ultimo di una serie di analoghe decisioni normative adottate dal WP.29 nel solco dell’armonizzazione globale dei test periodici di ispezione tecnica, intende perseguire il commino già da tempo intrapreso per garantire una miglior sicurezza e impatto, dal punto di vista ambientale, dei veicoli in circolazione su strada.

La nuova procedura: test PN-PTI prevede il conteggio delle particelle al fine di fornire una valutazione più accurata delle emissioni di scarico e consente, quindi, di meglio identificare i veicoli ad alte emissioni, responsabili delle quote più importanti di inquinamento atmosferico direttamente imputabile al traffico urbano.

Non solo, rilevando in maniera rapida e affidabile attraverso un tester PN portatile, quei veicoli che emettono di più, il test offrirà agli operatori un aiuto ulteriore nel rilevare l’eventuale rimozione o la manomissione del filtro antiparticolato o altri malfunzionamenti dello stesso.

La nuova procedura, già implementata in Belgio, Germania, Paesi Bassi e Svizzera, dove ha dimostrato la sua efficacia in termini di costi e l’efficienza nel rilevamento di forti emissioni ed è applicabile ai veicoli diesel con filtri conformi agli standard sulle emissioni Euro 5 e 6 andrà a sostituire il metodo precedente basato sulla misurazione dell’opacità del fumo durante un test di accelerazione libera che, attualmente, non è sufficientemente sensibile per i moderni motori diesel.

A questo punto, tutte le parti contraenti dell’Accordo del ‘97 hanno ora la possibilità di implementare il test PN-PTI, che ha il potenziale di ridurre l’impatto dannoso degli scarichi dei veicoli sulla qualità dell’aria, sulla salute e sull’ambiente.   

Foto di Andreas Lischka da Pixabay

 

 

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