Nel 2023 diminuite le emissioni medie di CO2 di nuove auto e furgoni in Europa
I dati provvisori diffusi dall’EEA evidenziano una ulteriore diminuzione delle emissioni medie di auto nuove e nuovi veicoli commerciali leggeri a fronte di un aumento delle quote di veicoli completamente elettrici, ibridi e ibridi plug-in.
La transizione elettrica nel settore dei trasporti europeo comincia a mostrare risultati interessanti in termini di riduzione delle emissioni medie di CO2 nelle nuove autovetture immatricolate nel Vecchio Continente.
Un aspetto da non sottovalutare visto che i trasporti in generale sono responsabili di circa un quarto delle emissioni di gas serra in Europa, di cui la maggior parte, circa tre quarti, derivano proprio dal trasporto su strada.
Ebbene, i dati provvisori relativi al 2023, diffusi lunedì 10 giugno dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) e che si basano sulle informazioni fornite dai Paesi europei (compresi i dettagli su tutte le auto e i furgoni di nuova immatricolazione), certificano, rispetto al 2022, una riduzione dell’1,4% per le auto (emissioni medie di CO2: 106,6 g CO2/Km) e dell’1,6% per i veicoli commerciali leggeri (emissioni medie di CO2: 180,8 g CO2/Km).
Tali riduzioni sono direttamente imputabili alla quota crescente di veicoli completamente elettrici sulle strade d’Europa.
Lo scorso anno, secondo quanto diffuso dall’EEA, sono state immatricolate 10,7 milioni di nuove auto con una crescita del 13,2% rispetto all’anno precedente e quasi un quarto di queste nuove immatricolazioni erano completamente elettriche (BEV), ibride plug-in (PHEV) o completamente ibride (HEV).
Nel dettaglio, la quota di auto elettriche, comprese le ibride plug-in è salita al 23,6% rispetto al 23% del 2022; mentre la quota di auto completamente elettriche ha registrato una performance ancora migliore: 15,5% (rispetto al 13,5% del 2022). Ma, contestualmente, va anche detto che la massa media delle auto è aumentata dell’1,3% arrivando a 1.545 Kg.
Naturalmente non c’è omogeneità fra tutti Paesi dichiaranti per quanto concerne le quote delle flotte elettriche a quattro ruote, ma il palmares si è giocato tutto nei Paesi del Nord con la Norvegia in testa (90,5%), seguita dalla Svezia (60,7%) e dall’Islanda (60,4%).
Sul fronte dei veicoli commerciali leggeri i dati provvisori dell’EEA mostrano 1,2 milioni di nuove immatricolazioni con un balzo in avanti del 20,2%. In questo segmento, la quota dei furgoni elettrici è passata dal 6% del 2022 all’8% dello scorso anno. Ma va anche detto che tale exploit non è stato condiviso in tutti i 27 mercati (più i Paesi EFTA), dal momento che, scrive l’EEA in un comunicato: “più della metà dei furgoni completamente elettrici sono stati immatricolati in tre paesi: Francia, Germania e Svezia”.
Anche in questo caso si è rilevato un aumento nell’ordine dell’1% per quanto concerne la massa media arrivata a 1.896 Kg.
Ulteriori dati per auto e furgoni sono consultabili sul sito dell’EEA negli appositi visualizzatori che consentono di restringere la ricerca per Paese, marchio, produttore, massa, emissioni specifiche finali di CO2 in g/Km secondo la procedure di prova armonizzata a livello mondiale WLTP.
Ricordiamo che l’Ue s’è data l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra derivanti dai trasporti del 90% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990 e per tutte le auto e i furgoni nuovi l’obiettivo è quello di azzerare le emissioni dal 2035.