Mercato auto Italia: dopo lo stop di marzo torna a crescere la domanda

+7,52% rispetto ad aprile 2023, ma ancora sugli acquisti pesa l’incertezza degli incentivi che dovrebbero vedere la luce a fine mese.

Ammontano a 135.353 le autovetture immatricolate nel mese di aprile secondo i dati diramanti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; una variazione percentuale positiva pari al +7,52% nel confronto con le 125.884 iscrizioni registrate nello stesso mese del 2023.

Torna dunque positivo il segno del mercato auto nazionale dopo la piccola contrazione registrata nel mese di marzo che aveva interrotto una serie di 19 mesi in rialzo.

Contestualmente, indicano dal Mit, i trasferimenti di proprietà sono stati 446.631 a fronte di 370.132 passaggi registrati ad aprile 2023, con un aumento del 20,67%.

Se si analizza il volume globale delle vendite mensili, pari a 581.984 unità, si può osservare che solo il 23,26% riguarda vetture nuove, mentre la gran parte delle vendite, pari al 76,74% ha riguardato auto usate a conferma di un trend consolidato da tempo.

A livello di quadrimestre le nuove auto vendute sono state 586.665 unità, in crescita del 6,1% rispetto a gennaio-aprile 2023, tuttavia, non va dimenticato che il confronto con l’ultimo anno prima della pandemia e della congiuntura negativa conseguente è ancora negativo: –17,7% su gennaio-aprile 2019 e -22,4% rispetto al solo mese di aprile 2019.

I tassi di interesse ancora elevati e l’incertezza economica delle famiglie in generale non aiutano a raggiungere un livello di immatricolazioni che consenta di traguardare gli obiettivi ambientali europei”. Così ha commentato i dati Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA.
Inoltre – ha proseguito – il grave ritardo nell’implementazione della norma sui nuovi incentivi si aggiunge ai fattori che disegnano un quadro non positivo per il settore. L’offerta di modelli a bassa e nulla emissione locale aumenta la possibilità di scelta degli acquirenti, ma questo sembra non essere sufficiente per riportare il mercato a livelli necessari per un efficace rinnovo del parco circolante italiano, tra i più vecchi ed inquinanti d’Europa”.

A guardare positivamente “Un quadro macroeconomico rafforzato e un primo trimestre migliore delle attese per le immatricolazioni di autovetture” che si traduce nella opportunità di “rivedere al rialzo di 30.000 unità la stima per il mercato nel 2024, con un volume totale previsto a fine anno di 1.630.000 auto, in crescita di circa 63.500 unità sul 2023 (+4,1%)”, è stato Michele Crisci, Presidente UNRAE che, tuttavia, ha rimarcato come: “La prolungata attesa degli incentivi, che non saranno Legge prima di metà maggio, riduce gli effetti sul mercato agli ultimi 4 mesi e protrae anche in aprile la paralisi di mercato per BEV e PHEV: nel mese le prime si fermano al 2,3% di quota e le seconde al 3,3%.

Ad aprile i volumi immatricolati registrano segno positivo ma al netto degli effetti dovuti ai due giorni lavorativi in più sul calendario di quest’anno, il risultato non sarebbe stato diverso da quello di marzo”, ha dichiarato Massimo Artusi, Presidente di Federauto.
Il mercato dell’auto, se non fosse per le auto immatricolazioni dei dealer – in specie sulle motorizzazioni preferite dagli acquirenti benzina ed ibrido – avanza a stento a causa dello stallo determinato dalla prolungata attesa per i preannunciati, oramai da troppi mesi, nuovi Ecobonus e anche l’andamento degli ordini, in un contesto di incertezza, si mantiene ridotto e sostanzialmente azzerato per i veicoli green (elettrici e plug-in), soprattutto sul canale dei privati”.

Ancora una volta, quindi, per gli operatori del mercato auto, restano alla sbarra, il ritardo sull’operatività degli incentivi annunciati che tengono in scacco la domanda e inducono gli acquirenti a rimandare l’acquisto, ma anche la necessità di rivedere il trattamento fiscale delle flotte aziendali soprattutto per quanto riguarda la detraibilità dell’Iva e la deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni.

Tutte leve, queste, che se fossero applicate, consentirebbero di accelerare il rinnovo del parco circolante con effetti sullo svecchiamento dello stesso e sulla quantità di emissioni.
Senza contare, infine, la necessità di realizzare pienamente una rete di ricarica nazionale in grado di supportare adeguatamente quella “rivoluzione green” dei trasporti che, diversamente, con molta difficoltà vedrà la luce.

Non a caso, guardando alle diverse alimentazioni, ancora una volta si assiste all’arrancare delle auto elettriche a batteria (BEV e PHEV), addirittura in retrocessione rispetto allo scorso anno, rispetto alle full e mild hybrid che guadagnano in volumi e quote di mercato a dimostrazione di un maggior interesse degli acquirenti per questi modelli.

Così come, se è pur vero che il diesel ha registrato ancora una volta una pesante flessione, risulta ancora fra le alimentazioni più scelte con la benzina che, il mese scorso, ha pure guadagnato in volumi e quota di mercato.

Foto di 24278850 da Pixabay

 

Condividi con:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *