Infrazioni stradali: accordo tra Consiglio Ue e PE su indagini transfrontaliere
Nell’accordo informale raggiunto tra i negoziatori si rafforza la cooperazione tra i Paesi membri per contrastare le infrazioni commesse al di fuori del proprio territorio.
Nella serata di ieri i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo informale che rafforza la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE nelle indagini transfrontaliere sulle infrazioni stradali.
Si avvicina, dunque, la stretta per coloro che commettono infrazioni stradali all’estero.
“L’applicazione delle norme di sicurezza stradale è fondamentale per scoraggiare la guida pericolosa, sia che si tratti di guida in stato di ebbrezza e droga o di incidente stradale”, ha dichiarato la commissaria Ue ai Trasporti, Adina Vălean. “L’accordo odierno fornisce la prima direttiva del pacchetto sulla sicurezza stradale e fornisce strumenti chiari per contribuire ad aumentare la sicurezza stradale in tutta Europa”.
L’accordo su una proposta che modifica la direttiva del 2015 sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni stradali legate alla sicurezza stradale fa parte integrante del pacchetto sulla sicurezza stradale presentato dalla Commissione nel marzo scorso e che mira a migliorare la sicurezza per tutti gli utenti della strada, facilitare l’applicazione delle regole del traffico oltre frontiera e modernizzare le norme sulla patente di guida.
Su quest’ultimo punto, in specie per ciò che concerne le norme che regolano l’applicazione a livello UE di alcune decisioni in merito al ritiro della patente di guida, il Parlamento Ue si era già espresso a febbraio (ne avevamo parlato qui).
Orbene, l’accordo informale raggiunto tra i negoziatori delle due istituzioni europee va nella direzione di risolvere l’annosa questione delle infrazioni stradali rilevate in uno stato membro e commesse da conducenti di altro Paese Ue, questione spinosa che, di fatto, fino ad oggi, consentiva una sostanziale “impunità” del reato.
“Una targa straniera non può essere una licenza per l’impunità sulla strada – ha commentato il relatore del PE Kosma Złotowski – Le norme aggiornate faciliteranno lo scambio di informazioni sui trasgressori stradali tra gli Stati membri, garantendo al contempo ai conducenti un facile accesso alle informazioni necessarie attraverso i canali di comunicazione digitale”.
“Siamo riusciti ad estendere la portata delle norme solo in quelle aree in cui può avere un impatto reale sulla riduzione del numero di incidenti, compresi quelli che coinvolgono utenti stradali vulnerabili. Abbiamo rafforzato in modo significativo la posizione degli automobilisti, ai quali deve essere data un’informazione adeguata e tempestiva in una lingua a loro comprensibile sui loro diritti e sulla procedura per ricorrere contro una sanzione”.
Ancora nel 2019, spiega la Commissione Ue in una nota di commento alla notizia: “circa il 40 % dei reati transfrontalieri è stato commesso impunemente, o perché l’autore del reato non è stato identificato o perché il pagamento della sanzione pecuniaria non è stato eseguito”.
Nel prossimo futuro, invece, le multe spiccate al di fuori del proprio Paese si dovranno pagare, eccome, grazie alle nuove disposizioni che vanno a migliorare la cooperazione tra gli Stati membri non solo in termini di scambio automatizzato di informazioni tra le autorità nazionali, ma anche e soprattutto grazie all’introduzione di procedure di assistenza reciproca per identificare l’autore del reato e applicare le sanzioni pecuniarie.
L’impostazione generale della proposta della Commissione è stata mantenuta nell’accordo provvisorio, ma i colegislatori hanno aggiunto diverse modifiche alla proposta, volte principalmente a chiarire l’ambito di applicazione e le definizioni dell’atto giuridico.
È stato, inoltre, introdotto il concetto di “persona interessata” e chiarito ruoli e responsabilità dei punti di contatto nazionali e delle autorità competenti.
Ma quello che salta subito all’attenzione è stata l’estensione della cooperazione tra le autorità nazionali, oltre ai reati più frequenti e gravi, come l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza e droga, anche a:
– omissione di soccorso;
– mancato rispetto delle restrizioni di accesso dei veicoli legate alla sicurezza stradale (zone scolastiche, zone pedonali e piste ciclabili);
– mancato rispetto delle regole ai passaggi a livello;
– attraversamento di una o più linee bianche continue;
– sorpasso pericoloso;
– parcheggio pericoloso;
– guida contromano;
– veicolo sovraccarico;
– mancato rispetto della distanza sufficiente dal veicolo che precede.
Un portale informatico offrirà ai cittadini un facile accesso alle informazioni sulle norme di sicurezza stradale in vigore in ciascuno Stato membro, ma anche alle procedure di ricorso, alle multe applicate, ai sistemi di applicazione e ai mezzi disponibili per il pagamento delle multe.
Le garanzie per la protezione dei dati personali sono rafforzate attraverso ruoli e compiti chiari per le amministrazioni nazionali nelle procedure di esecuzione transfrontaliere, disposizioni sulla sicurezza dei dati, scadenze chiare e orientamenti sulla lingua da utilizzare quando si comunica con i cittadini.
“Norme più severe ed efficienti sull’applicazione delle sanzioni per le infrazioni stradali, comprese le violazioni delle restrizioni di accesso dei veicoli, miglioreranno la sicurezza sulle autostrade europee e garantiranno aree residenziali più sicure e più verdi in tutta l’UE”, ha dichiarato Georges Gilkinet, ministro belga per la mobilità. “La legislazione rivista garantisce inoltre la parità di trattamento per tutti i conducenti dell’UE, indipendentemente dalla loro nazionalità”.
A questo punto l’accordo preliminare deve essere formalmente approvato da Consiglio e Parlamento e solo a quel punto le nuove norme saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dovranno essere recepite negli ordinamenti nazionali entro due anni e mezzo.
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