La sostenibilità è la parola chiave dei prodotti a marchio CRASH
Le presse compattatrici e cesoie scarrabili e semi mobili a marchio CRASH prodotti da ARMATEK s.r.l. sono in grado di coprire le esigenze dai piccoli medi e grandi autodemolitori a quelle dei grandi impianti di raccolta di rottami ferrosi e frantumazione. Sempre con attenzione al risparmio energetico.
La sostenibilità è sempre più l’obiettivo trasversale da conseguire in ogni settore; dall’artigianato alla grande industria, dalla produzione agroalimentare sino ai servizi e già da tempo anche gli operatori che giocano il loro ruolo nell’ambito del trattamento dei rifiuti speciali si sono adeguati al trend.
Alcuni, in verità, con uno sguardo lungimirante lo stanno facendo da tempo.
È il caso di Armatek Srl, che progetta, realizza e distribuisce con il marchio Crash presse compattatrici scarrabili e semi mobili per centri di autodemolizione di piccole, medie e grandi dimensioni, nonché cesoie scarrabili e semi mobili con forza di taglio da 650 a 1.100 tonnellate, appositamente pensate per centri autodemolizioni e impianti che trattano di rottami ferrosi e metalli.
In questo caso la parola sostenibilità si declina nella particolare attenzione al risparmio energetico, al consumo di carburante, sino all’utilizzo, ove possibile, di tecnologie elettrificate, perché, non bisogna dimenticare che uno dei traguardi da raggiugere nel prossimo futuro è quello della decarbonizzazione.
“I temi del risparmio energetico e dell’abbattimento delle emissioni di CO2 sono fattori imprescindibili oggi – ci illustra Danilo Ariola, titolare Armatek Srl – e i nostri prodotti rispondono completamente a queste necessità avendo il risparmio energetico quale proprio plus”.
“Le nostre macchine, a differenza degli standard costruttivi che si possono trovare sul mercato, sono pensate e realizzate per ottimizzare al massimo il ciclo di lavorazione affinché possano richiedere il minor assorbimento energetico possibile al fine di abbattere al massimo i consumi. Questo ci porta ad installare motorizzazioni di dimensioni ridotte; un fatto che, agli occhi di alcuni, potrebbe sembrare limitante ma in realtà si traduce in un notevole risparmio di carburante ed energia stimato tra i 1.000 e i 1.500 € mensili. Tra l’altro i motori che utilizziamo sono di ultima generazione proprio per rispondere alla necessità di una maggior attenzione all’abbattimento delle emissioni in atmosfera”.
“Sul fronte dell’elettrico stiamo spingendo molto in questa direzione e posso dire che siamo in fase di sperimentazione di un sistema ibrido totalmente innovativo in questo settore anche perché non mi risulta che tecnologie analoghe siano ad oggi disponibili”.
Occorre poi considerare che oggi, sempre più in ossequio agli obiettivi di digitalizzazione le tecnologie devono essere sempre più connettibili ai vari gestionali delle imprese e agli operatori preposti al controllo e alla documentazione precisa delle quantità di rifiuti e di materiali trattati.
“Infatti, e questi sono i principi che ispirano il pacchetto industria 4.0. L’Europa sta spingendo molto su questo tema, affinché le macchine siano sempre più interconnesse con i sistemi gestionali delle aziende e le imprese sappiano in ogni momento cosa sta facendo la macchina, quali sono i cicli di lavorazione, il quantitativo di materiali che produce a fine giornata e, di conseguenza i consumi di carburante e di energia elettrica che sta assorbendo la macchina…”.
“Le nostre tecnologie rispondono perfettamente a queste esigenze; non solo, dal prossimo anno ci sarà sicuramente una evoluzione della normativa in 5.0 e i nostri tecnici stanno già lavorando per l’adeguamento dei nostri macchinari”.
“Del resto – conclude Danilo Ariola – il nostro mondo è quello del recupero dei materiali ferrosi e così come i nostri clienti si impegnano quotidianamente per rispondere alle normative ambientali, anche noi cerchiamo di dare il nostro contributo con tecnologie in grado di garantire prestazioni meno impattanti e che possono qualificare ulteriormente il lavoro del
cliente”.