Mercato auto italiano: a settembre crescita a doppia cifra, +22,8%
Il mercato delle auto in Italia continua a crescere, ma i numeri pre-covid sono ancora troppo lontani.
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a settembre 2023, dopo il rallentamento nei mesi estivi, il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 136.283 immatricolazioni con un incremento del 22,8% rispetto a settembre 2022, che a sua volta era a +5,4% rispetto all’anno prima. Tuttavia, i numeri di settembre sono ancora sotto del 4,9% rispetto a settembre 2019.
Nel cumulato da inizio anno, il mercato conta 1.176.882 nuove immatricolazioni, oltre 200.000 vetture in più del periodo gennaio-settembre 2022, per un incremento del 20,6% sullo stesso periodo del 2022, ma ancora con 300.000 auto in meno (-20,3%) del periodo pre-covid.
Negli ultimi tre giorni di settembre è stato immatricolato il 40,3% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno rappresentato il 12,7% dei volumi di vendita mensili (9,8% da inizio anno), con un incremento superiore al +90% rispetto a settembre 2022.
ANFIA stima che, nell’intero 2023, il mercato possa raggiungere 1.580.000 immatricolazioni complessive, un livello decisamente lontano dai 2.000.000 di immatricolazioni che sarebbero necessarie per contenere l’invecchiamento del parco circolante. Dal 2021, inoltre, stanno calando le rottamazioni di autovetture usate.
Secondo il Centro Studi Promotor, si tratta di un fenomeno legato probabilmente alle carenze nell’offerta di una parte delle auto nuove richieste dal mercato. Tali carenze, da un lato, inducono a rinviare la sostituzione delle auto già in esercizio e, dall’altro, determinano un aumento della domanda di auto usate anche per vetture che in tempi normali venivano rottamate.
“La conseguenza di questa situazione è che il parco circolante sta crescendo – ha spiegato Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor – Nel 2022 ha superato ampiamente la soglia dei 40 milioni e nel 2023 continua a crescere. In sintesi, in Italia abbiamo sempre più auto e sempre più vecchie con tutto quello che ne consegue per l’ambiente e per la sicurezza”.
Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, il motore a benzina guadagna 1/3 dei volumi e sale di oltre 2 punti al 29,3% del totale nel mese (28,2% nel cumulato).
Il diesel perde poco meno di 300 auto immatricolate, fermandosi al 15,5% di quota (-3,8%, al 18,7% nei 9 mesi, -1,6%).
Cresce in volume il Gpl che perde 0,7 punti di quota, all’8% del totale (8,9% nei 9 mesi), mentre il metano si ferma allo 0,1% sia nel mese sia nel cumulato.
Le ibride sfiorano il 40% del totale delle preferenze (39,5% e +3,8% e al 35,7% nei 9 mesi), con un 11,0% per le “full” hybrid e 28,5% per le “mild” hybrid.
In calo di quasi 1 punto la quota delle BEV al 3,6% in settembre (3,9% nel cumulato), le PHEV si fermano al 4,0% (4,5% nei 9 mesi).
“In questo quadro – ha dichiarato il Presidente dell’UNRAE, Michele Crisci – diventa sempre più urgente un piano puntuale e chiaro del Governo per determinare il percorso che l’Italia intende seguire nell’ottica della transizione green, rivedendo l’attuale sistema di incentivi per renderli più fruibili, maggiormente indirizzati ai target europei, utili ad un accelerato rinnovo del parco, destinati a tutte le imprese, rivedendo le regole e recuperando i residui del 2022 e quelli ormai quasi consolidati del 2023”.
L’analisi della struttura del mercato auto italiano sotto il profilo degli utilizzatori, mostra un incremento del 22,7% sullo stesso mese 2022 (rappresentatività 59,8%) dei privati, mentre nel periodo gennaio-settembre l’aumento è stato dell’11,7% sul 2022, con una quota di mercato cumulata del 55,5% (-4,26% sul 2022).
Le immatricolazioni a società hanno conseguito nel mese +58,6% (quota 17,5%) con un tasso di crescita dall’inizio anno del +28,6% (quota 14,4%).
Il noleggio, con una decrescita del breve termine del 34,3%, ha ottenuto complessivamente +3,7% nel mese (quota 22,7%) portando l’incremento da inizio anno al +35,3% (quota 30,1%).
“La raccolta degli ordini, soprattutto di veicoli a basse emissioni – ha spiegato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto – è in contrazione poiché l’elettrificazione dei veicoli, come noto, sta incontrando molti ostacoli, fra tutti economici e infrastrutturali. La stasi sul fronte della domanda privata green, per effetto dell’indecisione negli acquisti da parte delle famiglie, della crescita dei prezzi finali e dell’indebolimento dei redditi reali sta quindi determinando una crescente corsa alle immatricolazioni degli ultimi tre giorni del mese: la pressione commerciale su molte Reti di vendita sta toccando livelli di guardia. A settembre, al netto delle auto immatricolazioni, la consistenza del mercato reale, quello dei clienti ‘veri’, sarebbe stata più bassa e il tasso di crescita decisamente più modesto”.
Infine, il mercato dell’usato totalizza 427.058 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a settembre 2023, il 10% in più rispetto a settembre 2022. Nei primi nove mesi del 2023, i trasferimenti di proprietà sono 3.764.375, in crescita dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il quadro del mercato italiano dell’auto è tutt’altro che rassicurante e a ciò si aggiunge che, secondo l’inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor, il 61% dei concessionari prevede che la situazione non migliorerà nei prossimi tre/quattro mesi e il 24% prevede che peggiorerà, mentre il 28% si attende nuovi aumenti dei prezzi delle auto.
Di Agnese Mengarelli