Veicoli extra Ue e omologazione individuale: ETSC lancia un allarme
Sotto la lente dell’Organizzazione indipendente la possibilità che il progetto della Commissione Ue di aggiornare i requisiti minimi per i veicoli che ricevono l’omologazione individuale apra le porte alla circolazione di veicoli meno sicuri.
Il mito dei grandi pick-up americani, consolidato dall’immaginario cinematografico e, a vario titolo, evocativo di libertà di movimento e prestazioni, al di là dei consumi in termini di carburante (considerando la massa del veicolo), potrebbe non essere così “luminoso” sotto il profilo della sicurezza stradale, almeno secondo i rigorosi standard europei.
Tuttavia, proprio perché un mito, piace, e, negli ultimi anni, s’è registrato un aumento delle importazioni di questi grandi modelli della strada anche in Europa.
Contestualmente la Commissione Ue, da tempo sta progettando di rivedere ed aggiornare l’elenco dei requisisti minimi previsti per quei veicoli di importazione che necessitano dell’omologazione individuale prima di poter circolare sulle strade.
Ma qui nasce un problema sollevato da ETSC – European Transport Safety Council, organizzazione senza scopo di lucro indipendente con sede a Bruxelles e che si muove nell’ambito delle strategie per la riduzione dei decessi e dei feriti nei trasporti in Europa.
Ebbene, secondo l’Associazione, tale progetto di aggiornamento è troppo debole e potrebbe favorire la circolazione di automezzi di grandi massa e dimensione più pericolosi sulle strade europee dal momento che questi veicoli non soddisfano pienamente gli standard di sicurezza dell’UE.
Secondo una bozza di elenco di requisiti esaminata da ETSC, la Commissione riterrebbe che i veicoli omologati individualmente non dovrebbero applicare le seguenti tecnologie di sicurezza:
– avviso avanzato di distrazione del conducente,
– frenata di emergenza avanzata che rileva pedoni e ciclisti,
– facilitazione dell’installazione dell’alcool interlock,
– assistenza alla frenata,
– avviso di sonnolenza e attenzione del conducente,
– sistema di chiamata di emergenza eCall,
– mantenimento corsia di emergenza,
– registratori di dati di eventi,
– assistenza alla velocità intelligente,
– avviso di deviazione dalla corsia,
– controllo di stabilità.
Inoltre, sottolineano da ETSC, al momento risulta vago come la Commissione intenda affrontare la questione dei crash test europei che valutano la sicurezza fornita in caso di collisioni con pedoni, dal momento che questo tipo di test non viene effettuato in altri mercati.
Tra l’altro, secondo l’organizzazione di Bruxelles, l’elenco dei requisiti di sicurezza esclusi non è soggetto al pieno controllo normativo dell’UE ed è invece firmato dalla Commissione e dagli Stati membri nelle riunioni a porte chiuse del gruppo di lavoro sui veicoli a motore.
“L’UE ha introdotto lo scorso anno gli standard di sicurezza dei veicoli più avanzati al mondo, ma ora vuole lasciare la porta aperta per consentire pick-up e SUV più massicci in stile americano che non soddisfano gli stessi standard che i veicoli dell’UE devono soddisfare”, ha dichiarato Graziella Jost, specialista della sicurezza dei veicoli presso ETSC.
“Ciò significa concorrenza sleale da parte di veicoli di bassa qualità provenienti dall’esterno dell’UE e strade più pericolose per tutti noi. È del tutto ovvio che ci dovrebbe essere un unico standard di sicurezza dei veicoli per l’intero mercato dell’UE, senza backdoor per i veicoli stranieri inadatti e non sicuri”.
“Negli Stati Uniti – ha commentato – negli ultimi anni c’è stato un enorme aumento delle morti di pedoni, dovuto in parte all’enorme aumento delle vendite di grandi pick-up e SUV. L’UE può essere orgogliosa del suo record sulla sicurezza dei veicoli, Quindi, quest’ultima mossa per consentire ai veicoli importati singolarmente di seguire regole molto più deboli non ha senso”.
Vedremo cosa accadrà dopo che il Gruppo di lavoro sui veicoli a motore si riunirà il 4 luglio e gli Stati membri avranno la possibilità di commentare la bozza di aggiornamento dell’elenco dei requisisti per omologazione individuale.
Foto di Loyloy Thal da Pixabay