Pacchetto sicurezza stradale Ue: prosegue il dibattito a livello europeo
Riunito il Consiglio Trasporti sulle proposte di riforma della Commissione Ue. Le preoccupazioni e i rilievi di ETSC.
In data 1° giugno si è riunito, in Lussemburgo, il Consiglio “Trasporti, telecomunicazioni ed energia” (Trasporti) del Consiglio Europeo; i Ministri responsabili dei Trasporti dei Paesi membri Ue si sono raccolti per discutere la proposta della Commissione di una revisione della direttiva sulle patenti di guida e fare il punto sui progressi compiuti in merito alla proposta della Commissione di modificare la direttiva del 2015 sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale.
In merito alla riforma delle norme europee sulle patenti di guida, va ricordato che il 1° marzo 2023 la Commissione aveva presentato una proposta per la quarta riforma della direttiva sulle patenti di guida nell’ambito del “pacchetto sicurezza stradale” al fine di migliorare la sicurezza stradale e agevolare la libera circolazione delle persone.
Ebbene, il Consiglio ha tenuto un dibattito orientativo con i ministri esplorando i possibili modi in cui questo atto legislativo potrebbe contribuire ulteriormente ad aumentare la sicurezza stradale nell’Unione. I ministri hanno espresso il loro punto di vista sull’obbligo di un’autovalutazione sanitaria prima del rilascio o del rinnovo della patente di guida e sulla possibilità che la proposta della Commissione fornisca gli elementi giusti in termini di digitalizzazione e adattamento allo sviluppo tecnologico.
Per quanto riguarda le patenti di guida digitali, i ministri hanno espresso le loro opinioni su elementi chiave nella loro progettazione e attuazione, ad esempio in relazione alle norme dell’UE, alla controllabilità, all’introduzione graduale e alla sostituzione graduale delle patenti fisiche.
Il dibattito fra i ministri presenti s’è arricchito di esperienze locali e buone pratiche già applicate in alcuni Paesi membri che potrebbero essere sfruttate per arricchire il processo legislativo in corso; così come si sono evidenziati i principi di base che devono essere seguiti quando gli esperti nazionali proseguiranno le loro discussioni a livello tecnico all’interno degli organi preparatori del Consiglio nei prossimi mesi.
Alcune critiche sono arrivate dal Consiglio Europeo per la Sicurezza nei Trasporti – ETSC su alcuni punti fondamentali del dibattito: in primo luogo, l’abbassamento dell’età per il conseguimento della patente auto (che la Finlandia vorrebbe introdurre anche per i sedicenni, pur con limiti di velocità stringenti) e sull’opportunità, come espresso dalla Commissione, di consentire ai giovani di sostenere il test e iniziare la guida accompagnata di auto e camion dall’età di 17 anni, per acquisire esperienza di guida.
Giova ricordare che nell’Unione l’età minima raccomandata per questa categoria di veicoli è di 21 anni, nonostante cinque Paesi membri consentano ai diciottenni di guidare veicoli pesanti a determinate condizioni.
In questo senso ETSC teme che un cambiamento al ribasso possa incoraggiare ancora più Paesi a consentire ai giovani di iniziare a guidare da soli i mezzi pesanti dall’età di 18 anni e infatti, sottolineano da ETSC, già Belgio, Grecia e Portogallo hanno espresso preoccupazione per il potenziale aumento del rischio stradale derivante da tale mossa.
Ma il dibattito è proseguito anche sul tema dei test obbligatori per i guidatori più anziani; in specie i ministri dei trasporti di diversi Paesi, tra cui Austria, Danimarca, Germania e Polonia, hanno messo in dubbio il valore, in termini di sicurezza stradale, dei test obbligatori per questa categoria di conducenti e ETSC ne conviene affermando che l’idoneità alla guida è molto più strettamente legata alle condizioni mediche che all’età.
Sul punto, sono state sollevate preoccupazioni sulla cosiddetta “autovalutazione” della salute e dell’idoneità alla guida del conducente, in particolar modo per l’onere amministrativo e l’efficacia di tale misura proposta.
Il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti è convinto che l’autovalutazione può funzionare qual ora sia associata ad un protocollo condiviso basato sulle buone pratiche internazionali e che consenta un valido ausilio ai professionisti medici per rilevare potenziali condizioni mediche che potrebbero influire negativamente sulla guida.
Per quanto concerne la proposta della Commissione di modificare la direttiva del 2015 sullo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale, i ministri presenti hanno preso atto della relazione sullo stato di avanzamento dei lavori finora svolti dagli organi preparatori del Consiglio su questa proposta di revisione e hanno convenuto che questo atto legislativo è uno strumento utile per migliorare la sicurezza stradale aiutando le autorità competenti a identificare le persone responsabili di infrazioni stradali transfrontaliere. Tuttavia, il dibattito ministeriale ha dimostrato che nei prossimi mesi è necessario un maggiore lavoro in seno al Consiglio per raggiungere un buon esito su questa proposta legislativa.
Le discussioni sulle proposte, rimarca ETSC, proseguiranno nei prossimi mesi in attesa che il Consiglio adotti la sua posizione finale entro il 2023.
Nel frattempo, anche la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha già avviato i lavori sul pacchetto sicurezza stradale ed è possibile, nonché auspicabile, che entro la fine dell’anno si raggiunga un accordo tra le istituzioni.