Veicoli commerciali Europa: contrazione a dicembre e mercato giù nel 2022
La carenza di componentistica continua a far pesare i suoi effetti sulla produzione. Nell’ultimo anno i volumi dei veicoli commerciali sono stati inferiori a quelli pre pandemici.
Dicembre chiude in negativo in zona euro per il settore dei veicoli commerciali: -5,1%, pari a 148.149 nuove unità immatricolate contro le precedenti 165.058 di dicembre 2021.
Lo rende noto stamani ACEA nella consueta analisi mensile dedicata ai furgoni, camion medi e pesanti, autocarri, pullman e autobus prendendo in esame i mercati dei Paesi dell’Unione e tutti quelli dell’Europa occidentale (Paesi EFTA: Islanda, Norvegia e Svizzera) più il Regno Unito.
Nell’insieme di quest’ultima area la contrazione del mercato al dodicesimo mese dell’anno è stata ancora più marcata: -7,6% a 180.990 unità (contro le precedenti 195.897).
Osservando l’andamento dei mercati si nota un calo diffuso salvo pochissime eccezioni, segno che, scrivono gli analisti di ACEA, gli effetti della carenza di componentistica che si trascina ormai da tempo, continuano a pesare sulla disponibilità di mezzi.
Contrastante la performance dei principali mercati dell’area con la Germania che ha registrato una variazione positiva rispetto allo scorso dicembre ’21 (+8,4%) e la Spagna che addirittura è riuscita a crescere a due cifre (+15,2%), mentre Francia e Italia hanno segnato perdite rispettivamente del -14,2% e del –8,3%.
A livello annuale la contrazione è stata del -14,6% in zona Euro (a 1.606.804 unità contro le precedenti 1.881.631), mentre nell’intera Europa occidentale il bilancio ha registrato una variazione percentuale del -15,1%. Inoltre, vale la pena sottolineare che i volumi dell’anno scorso sono stati inferiori a quelli del 2020.
A pesare sulla media dell’area sono state le perdite registrate in tutti i mercati chiave, con Francia maglia nera (-17,7%), seguita da Spagna (-16,7%), Germania (-11,0%) e Italia (-10,5%); ma del resto il segno “meno” campeggia quasi davanti ad ogni mercato con le sole eccezioni di Cipro, Lussemburgo e dei Paesi baltici: Estonia, Lettonia e Lituania.
Ma vediamo l’analisi per singoli segmenti.
Nuovi veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate
Nel dodicesimo mese dell’anno le immatricolazioni di nuovi furgoni sono diminuite del -5,1% nell’Unione (-8,3 in tutta l’Europa occidentale), arrivando a 120.503 unità vendute (148.897 se si considerano anche Paesi EFTA + Regno Unito). Solo Germania e Spagna, fra i major market, hanno registrato aumenti a due cifre, rispettivamente +19,0% +12,4%. Viceversa, il segmento dei veicoli commerciali leggeri ha subìto una contrazione in Francia e in Italia (-14,6% e -11,5% rispettivamente).
Nell’arco dell’anno le immatricolazioni nell’Unione sono state di parecchio inferiori ai risultati 2021: -18,1%, pari a 1.278.509 unità (-18,4%, pari a 1.616.769 in tutta l’Europa occidentale).
Con la sola eccezione di Cipro (e in zona EFTA dell’Islanda), tutti i mercati europei hanno registrato perdite significative compreso il quartetto dei maggiori: Spagna (-21,3%), Francia (-19,5%), Germania (-13,0%) e Italia (-12,3%).
Veicoli commerciali pesanti nuovi a partire da 16 tonnellate
Le immatricolazioni del mese in Ue relative al segmento dei nuovi veicoli commerciali pesanti hanno mostrato una variazione percentuale negativa dell’1,9% nei confronti di dicembre 2021 (-1,1% se si considera l’intera Europa occidentale).
Il risultato è frutto di una situazione di forte contrasto nell’insieme dei vari mercati, contrasto che si è evidenziato anche fra i maggiori in termini di volumi; con la Germania che ha registrato la diminuzione più marcata (-18,8%), seguita da Polonia (-10,4%) e Francia (-6,7%). L’area mediterranea, al contrario, ha registrato aumenti a due cifre con Spagna e Italia che hanno variato positivamente del 28,4% e del 22%.
Nell’intero 2022 le immatricolazioni di nuovi autocarri pesanti sono state 256.020 in Ue (+6,5%) e 298.675 in Europa occidentale (+7%). La media delle aree è frutto dei risultati positivi diffusi in tutti i mercati ad eccezione di Austria, Cipro, Finlandia, Germania (ma solo del -0,9%) e Portogallo. In particolare, nei maggiori mercati si è assistito alla crescita di Spagna (+13,6%), Polonia (+6,6%), Italia (+5,1%) e Francia (+2,3%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti oltre le 3,5 tonnellate
Contrazione del –3,2% a dicembre in zona Ue per il segmento degli autocarri medi e pesanti le cui immatricolazioni nuove sono arrivate a 24.470 unità quanto erano state 25.290 a dicembre 2021. Migliora leggermente, ma sempre in territorio negativo il risultato dell’intera Europa occidentale: 28.525 unità, pari ad una variazione percentuale negativa del –2,4%.
Anche in questo segmento la fotografia di ACEA mostra forti contrasti con tre dei maggiori mercati che hanno registrato perdite: Germania, -18,6%; Francia, -7,5% e Polonia, -7%; mentre la Spagna ha registrato un vero e proprio exploit (+30,2%), seguita dall’Italia (+10,5%).
Le immatricolazioni di nuovi camion medi e pesanti hanno registrato, però, una crescita a livello annuale tanto in zona Ue che in Europa occidentale: +3,5%, pari, rispettivamente a 299.919 e 354.616 unità.
In questo caso, Germania e Francia sono rimaste in territorio negativo (rispettivamente in calo del 3,5% e dell’1,0%), mentre Spagna, Polonia e Italia hanno registrato guadagni seppur diversi: +12,7%, +6,8% e +2,3%, rispettivamente.
Autobus e pullman nuovi medi e pesanti oltre le 3,5 tonnellate
Il segmento dei grandi veicoli adibiti al trasporto pubblico e privato ha subìto una pesante contrazione a due cifre nell’ultimo mese dell’anno: -17,2% pari a 3.176 unità immatricolate in zona Ue e -17,9%, pari a 3.568 nell’intera Europa occidentale. Un risultato che porta il bilancio annuale del segmento in territorio negativo: –5,1% rispetto al 2021 in zona Ue e -6,1% nell’intera Europa occidentale.
Contrastanti i risultati dei vari mercati, tanto nell’ultimo mese dell’anno, quanto nell’intero 2022; la fotografia dei quattro mercati principali, ad esempio, in dicembre, ha visto la Spagna aumentare del 60,1% le proprie immatricolazioni e l’Italia del 19,4%; mentre Francia e Germania (che da soli coprono quasi il 50% del mercato Ue) hanno registrato variazioni negative, rispettivamente del -26,3% e del -25,4%).
Nonostante le crescite registrate in primavera (marzo e maggio) e in autunno (ottobre), il risultato complessivo del 2022 è stato negativo con tre dei quattro mercati principali che hanno contribuito al ribasso: Germania -24,6%, Francia -14,2% e Italia -6,2%; viceversa, la Spagna ha aumentato le proprie immatricolazioni, +24,9%.