Mercato auto Europa: ottobre positivo, ma diminuite le immatricolazioni da gennaio
Nonostante la buona performance di ottobre (+12,2% nell’area dell’Unione), da inizio anno nell’Unione sono state immatricolate 661.727 unità in meno rispetto al 2021.
Ancora una notizia in chiaroscuro per il mercato auto auto europeo che in ottobre segna +12,2% e fa tirare un immediato sospiro di sollievo agli operatori prima della doccia fredda: il dato del mese scorso, infatti, è di parecchio al di sotto dei numeri pre-pandemia (meno 290.000 unità immatricolate rispetto ad ottobre 2019), mentre il consuntivo 2022 mostra, finora, un ben poco lusinghiero -8,1%.
Lo ha reso noto stamani l’ACEA – l’Associazione dei produttori automobilistici europei nel consueto report mensile sull’andamento del mercato delle quattro ruote nell’Unione.
Orbene, al decimo mese dell’anno sono state registrate 745.855 nuove immatricolazioni nell’Unione, in crescita appunto del 12,2% rispetto alle 664.861 unità di ottobre 2021, un aumento che sale al +14,1% se si considera l’intera area Ue + Paesi EFTA + Regno Unito (soprattutto grazie al contributo di quest’ultimo, cresciuto del 26,4%).
Il segno positivo è campeggiato davanti alla maggior parte dei mercati dell’Ue (con le sole eccezioni di Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda e Slovenia). Tutti i mercati-chiave hanno dato il loro contributo in termini di crescita, anche con guadagni a doppia cifra, come nel caso di Germania (+16,8%), Italia (+14,6%) e Spagna (+11,7%), mentre la Francia, ha registrato una crescita più modesta (+5,5%).
Tuttavia i risultati dell’ultimo mese non risolvono la crisi del settore auto che perdura da tempo. Nonostante le riprese registrate a partire da agosto, la situazione delle immatricolazioni in Europa resta negativa (-8,1% in Ue, pari a 7.529.965 unità e -7,8% se si considera l’intera area Ue + Paesi EFTA + UK).
Tutti i maggiori mercati hanno registrato cali significativi, ma, fra questi è proprio l’Italia ad aver accusato la contrazione maggiore (-13,8%), seguita da Francia (-10,3%), Spagna (-5,8%) e Germania (-5,5%).