Ipsos-Legambiente: tutti pazzi per l’auto privata
Secondo un recente sondaggio promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos, gli italiani si spostano più in auto o a piedi, mentre bici e mezzi pubblici risultano in calo.
Pandemia, crisi energetica e inflazione fanno muovere di meno gli italiani, ma molto di più a piedi e in automobile privata, a discapito di mezzi pubblici e bicicletta.
È quanto emerge dal sondaggio sugli stili di mobilità degli italiani promosso da Legambiente in collaborazione con Ipsos, somministrato su scala nazionale con un focus sulle grandi città di Milano, Torino, Firenze, Napoli e Roma.
“Il lockdown ha rappresentato una cesura, anche nelle abitudini di mobilità. – ha spiegato Andrea Poggio, Responsabile mobilità di Legambiente - Molti italiani sono più poveri e la crisi, associata alla cronica carenza di treni e tram, ci costringe a muoverci di meno, anche e soprattutto con il trasporto pubblico. In compenso andiamo più a piedi, ma non per scelta ecologica, tanto è vero che usiamo di meno la bici, per paura del traffico automobilistico, ritornato in città ai livelli del 2019, peraltro con auto diventate più vecchie. Qualche segnale positivo solo dalle città che hanno saputo aumentare l’offerta di trasporto pubblico, promuovere gli abbonamenti e piste ciclabili, come Milano e Firenze.”
Dal monitoraggio Legambiente-Ipsos emerge che si continua a usare spesso l’auto, anche nei tratti brevi e soprattutto fuori dai grandi centri abitati. Sebbene percorriamo complessivamente meno distanze in automobile rispetto al 2019, sul totale degli spostamenti, il 28% del campione dichiara di usare di più l’automobile, mentre chi dichiara di usarla meno è solo il 18%.
Tuttavia, rispetto a 4-5 anni fa, il 38% degli intervistati si muove di più a piedi, specialmente in città. A Torino cammina di più il 49%, a Milano e a Roma il 47-48%, a Firenze e Napoli il 43-44%. Quando il tragitto è breve, spostandosi a piedi, si risparmia sul carburante o sul singolo biglietto dell’autobus.
Ecco che diventa sempre più importante la “città 15 minuti”, ossia il ridisegno urbanistico per progettare tutti i servizi essenziali – lavoro, negozi, assistenza sanitaria, istruzione, benessere, cultura, shopping e divertimento – nelle vicinanze della residenza.
Troppo scomodo o irraggiungibile, scarsa frequenza delle corse e inaffidabilità degli orari rendono il trasporto pubblico locale l’anello debole della mobilità.
Viene usato di meno dal 31% degli intervistati, rispetto al 2019, mentre l’uso aumenta solo per il 9%, immutato per il 29-30%, mentre non lo usa mai il rimanente 30-31.
È per questo che, la gran parte degli italiani, sia per le brevi che per le lunghe distanze, usa ancora prevalentemente il proprio mezzo privato, in genere un’automobile che ha in media 12 anni, quindi più inquinante e con alti consumi.
L’auto nuova del resto è diventata un lusso per pochi, dato che il potere d’acquisto medio è diminuito e il prezzo medio di acquisto è aumentato del 32% nell’ultimo decennio, passando da 18.857 euro del 2012 a 24.891 euro del 2021.
“Lanciamo un appello al prossimo esecutivo – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – affinché faccia propria la road map tracciata dal MIMS con il piano sulla decarbonizzazione dei trasporti. Il piano integra soluzioni e tecnologie per la mobilità a basse o zero emissioni e tutela le opportunità di crescita e la necessaria conversione di settori strategici, non solo in risposta alla transizione ecologica, ma anche alle nuove esigenze di mobilità dei cittadini. In questo quadro, accanto allo sviluppo delle ciclabili e delle infrastrutture per una mobilità attiva in ambito urbano, agli investimenti su un trasporto pubblico più efficiente e moderno, alle politiche di limitazione del mezzo privato nei centri urbani, l’elettrificazione dei mezzi di trasporto è certamente l’opzione migliore. Solo così riusciremo a liberare le nostre città da smog e intasamento veicolare, favorendo la transizione verso un sistema di mobilità ben più sostenibile e accessibile a tutti”.
In calo, anche se di poco, l’uso della bicicletta.
Il 22% degli intervistati ne ha ridotto l’uso, mentre solo il 14% l’ha incrementato. A Milano e a Firenze, invece, l’uso è aumentato nel 21% dei rispondenti. Laddove sono presenti politiche che indirizzano la nuova mobilità, i cambiamenti positivi arrivano.
Gli italiani sono ben disposti a sostituire l’auto in favore di monopattini o bici, qualora ci fossero strade più sicure e la velocità massima in centro fosse limitata a 20-30 km all’ora.
Non solo, se ci fossero servizi più efficienti, diffusi ed economici, userebbero maggiormente il trasporto pubblico e condiviso.
La maggioranza degli italiani, inoltre, è favorevole al divieto progressivo alla circolazione di mezzi inquinanti nei centri abitati.
Il 68% è favorevole allo stop nel 2035 alla vendita delle auto nuove con motore a combustione interna (benzina, diesel, gpl, anche ibridi), previsto dal piano Fit for 55 della Commissione europea per ridurre le emissioni inquinanti nocive.
Il 53% degli intervistati è intenzionato ad acquistare un’auto completamente elettrica nei prossimi 1-2 anni.
Infine, nel sondaggio è stato affrontato anche il tema del Maas (Mobility as a service), un tipo di servizio che grazie a una piattaforma digitale, accessibile via smartphone in modo semplice e veloce, permette di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità pubblica, privata e in sharing.
Purtroppo si tratta di una tecnologia ancora sconosciuta alla maggioranza dei cittadini: il 55% non ne ha mai sentito parlare e il restante 45% la conosce solo in modo superficiale.
Di A. Men.