Mercato auto Italia: ad agosto un segno positivo, +9,9%, ma la crisi resta
Nonostante l’aumento delle immatricolazioni registrato all’ottavo mese dell’anno (nel confronto con un agosto 2021 in profondo rosso), il mercato nazionale delle quattro ruote continua ad essere in affanno. E all’orizzonte si profilano gli effetti negativi della crisi energetica.
Con la fine di agosto non solo il tempo meteorologico torna a dare un poco di respiro dopo un’estate pesantemente caratterizzata da temperature fuori norma, ma anche il mercato auto nazionale sembra riprendere fiato dopo 13 mesi consecutivi di cali.
Sono ammontate, infatti, a 71.190 le immatricolazioni registrate in agosto secondo i dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili che rappresentano un balzo in avanti di +9,9% rispetto alle 64.767 registrate in agosto 2021.
Un segno finalmente positivo, che poco non è ma che nasconde, tuttavia, una situazione tutt’altro che in ripresa rispetto ai livelli pre-covid; infatti, il confronto positivo di quest’anno è fatto con un mese che aveva registrato, lo scorso anno, un crollo di oltre il 27% delle immatricolazioni e, del resto, se si guarda al consuntivo 2022, in otto mesi si è arrivati ad un volume complessivo di 864.044 unità, in flessione del 18,4% rispetto alle 1.060.373 registrate nell’analogo periodo 2021.
La crisi che attanaglia il mercato auto appare, quindi, ben lungi dall’essere risolta mentre il protrarsi delle difficoltà di approvvigionamento di componenti critici (microchip) che determina ritardi nella produzione e nella consegna di veicoli e le incertezze ingenerate dalla guerra russo-ucraina e dalla crisi energetica continuano a pesare fortemente sulla domanda.
Osservando i dati sotto la lente delle diverse alimentazioni, il mese di agosto ha confermato l’aumento della domanda di auto a benzina (poco sopra il 26% della quota di mercato secondo ANFIA e UNRAE, mentre non si arresta la discesa per il diesel che arriva ad una quota del 18%. Confermato altresì il calo delle preferenze per GPL (circa 8,7% della quota di mercato all’ottavo mese dell’anno) e la debacle del metano che rappresenta appena l’1% del mercato ma è in calo del -74,3% in agosto e del 64,3% da gennaio (dati ANFIA).
Sempre secondo ANFIA in agosto le auto elettrificate hanno rappresentato il 45,8% del mercato (+ 21,3%, ma in calo del 4,2% se si considera l’interno periodo gennaio-agosto). Record assoluto per le ibride non ricaricabili che con un balzo del 33% in agosto arrivano al 38% di quota di mercato (ma risultano in calo del 3,2% nel cumulato).
Ma sul fronte delle ricaricabili (dati UNRAE), nonostante gli effetti degli incentivi, il mese scorso si è assistito ad un ulteriore ridimensionamento per le auto plug-in ed elettriche; le prime al minimo da febbraio 2021 (al 3,8% delle preferenze in agosto).
Intanto in futuro del mercato auto nazionale continua ad essere gravato da pesanti incertezze; secondo Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’automobile: “la prognosi per il mercato italiano dell’auto resta “riservata”. La guarigione ancora non si intravede”.
Il fatto è che non solo perdurano tutti i fattori di crisi poc’anzi accennati, ma, nel breve periodo si preannuncia un’altra pesante ombra: “I listini delle autovetture hanno subito finora moderati ritocchi – ha dichiarato – e la carenza di prodotto ha fatto pressoché scomparire gli sconti che i concessionari normalmente concedevano ed ora si profila la possibilità di aumenti significativi dei listini auto legati all’impatto della crisi energetica sui costi di produzione”.
Su questo punto è intervenuto anche Paolo Scudieri, Presidente ANFIA che nel Comunicato di commento ai dati di agosto afferma: “Ci aspetta un autunno non facile, in cui si prospettano ulteriori rincari per aziende, lavoratori e famiglie, con l’incremento dei costi dell’energia e del gas e dell’inflazione”.
Di qui la necessità di fare: “appello all’attuale Governo e a tutte le forze politiche affinché si prevedano al più presto ulteriori misure di compensazione del caro energia. Per il prossimo Governo, inoltre, l’auspicio è che prosegua il piano di riconversione della filiera automotive e che si impegni da subito ad adottare misure per la riconversione degli impianti e la riqualificazione degli addetti, per l’attrazione di investimenti sul territorio, per sostenere la ricerca e innovazione nelle nuove tecnologie della mobilità, per stimolare l’aggregazione delle imprese e per un più efficace sostegno alla liquidità”.
“È necessario che si definisca un puntuale cronoprogramma che indichi tempi, luoghi e tipologie di colonnine pubbliche da installare – gli ha fatto eco Michele Crisci, Presidente UNRAE – nonché i soggetti incaricati di effettuare gli investimenti, oltre ad incentivare in ottica pluriennale la diffusione di infrastrutture di ricarica privata”.
In questo senso, ha sottolineato: “L’Italia continua a soffrire di un ritardo penalizzante nella diffusione dei punti di ricarica pubblici, pari – a fine giugno – a 6,1 punti per 100 Km rispetto ad una media europea di 8,2 punti, un numero che ci colloca al 14° posto nel ranking del continente, a grandissima distanza da Paesi leader come Norvegia, Olanda e Svizzera”.