Da Green NCAP un nuovo modo di guardare all’impatto ambientale dell’auto
Promossa, su 61 modelli, una valutazione che supera il precedente concetto “dal serbatoio alla ruota” per prendere in considerazione l’intero ciclo di vita delle prestazioni emissive “dalla culla alla tomba”.
La sostenibilità sembra voler viaggiare sempre di più sulle quattro ruote.
Lo annuncia GreenNCAP iniziativa indipendente che promuove lo sviluppo di automobili pulite, efficienti dal punto di vista energetico e non dannose per l’ambiente e che mira a migliorare la qualità dell’aria, a massimizzare l’uso delle risorse utilizzate per il trasporto di passeggeri e a ridurre il riscaldamento globale.
Ospitato e supportato dal EuroNCAP – Programma europeo di valutazione delle auto nuove, Green NCAP ha annunciato, in data 21 aprile i suoi primi risultati dalle analisi effettuate sull’impatto ambientale di alcune fra le auto più popolari in Europa che sono state osservate nelle loro prestazioni non più “dal serbatoio alla ruota” (Tank to whell), bensì lungo l’intero ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment).
Il cambio di paradigma è facilmente intuibile: per un autoveicolo basare una valutazione di impatto ambientale sulle sole emissioni allo scarico restituisce un’immagine parziale, peraltro del tutto a sfavore dei motori endotermici, ma una valutazione corretta deve tener conto di tutte le componenti materiali e immateriali (energia) spesi in produzione-utilizzo e riciclo-smaltimento a fine vita.
Orbene, la metodologia LCA consente di stimare tutti questi fattori prevedendo, infine, l’impatto ambientale del prodotto.
Green NCAP ha basato le sue valutazioni su una metodologia sviluppata dall’Istituto di ricerca austriaco Joanneum Research e sottoposta a revisione paritaria dal centro di ricerca multidisciplinare svizzero Paul Scherrer e che prevede un approccio basato sull’uso di misurazioni del veicolo realistiche, complete e precise per stimare l’impatto della fase di utilizzo del veicolo.
I consumi medi, migliori e peggiori di carburante ed energia misurati dai test di Green NCAP servono come dati di input per i calcoli LCA, rivelando il potenziale effetto dello stile di guida e delle condizioni ambientali sui risultati LCA. Oltre ai dati sui test dei veicoli, la metodologia LCA include la previsione sul cambiamento del mix elettrico in vari Paesi e l’evoluzione stimata dell’approvvigionamento energetico per i prossimi due decenni.
In questo modo la valutazione LCA promossa da Green NCAP si offre quale prima vera piattaforma LCA per veicoli armonizzata a lungo termine per il mercato europeo.
Green NCAP ha calcolato le emissioni totali stimate di gas serra nel ciclo di vita e la domanda di energia primaria per 61 modelli di auto recenti testate nel programma nel periodo 2019-2021 (i risultati sono consultabili direttamente sul sito del Programma a questo indirizzo).
Nell’analisi sono stati inclusi veicoli di tutte le dimensioni e tipi, comprese le auto convenzionali a benzina e diesel, completamente elettriche e ibride-elettriche presupponendo una durata del veicolo di 16 anni e un chilometraggio percorso di 240.000 Km; mentre i calcoli si sono basati sull’ultimo mix energetico e materiale medio dei 27 Stati membri dell’Unione Europea e del Regno Unito.
Ebbene, i risultati hanno mostrato che le emissioni totali stimate di gas serra e la domanda di energia primaria, e i rispettivi contributi nelle diverse fasi e tempi del ciclo di vita, possono variare in modo significativo a seconda del sistema di propulsione, del vettore energetico e di altri fattori.
Per i veicoli a motore endotermico la combustione di combustibili fossili durante la fase operativa rappresenta la maggior parte delle emissioni del ciclo di vita e della domanda di energia; al contrario delle auto elettriche per le quali la fase di produzione rappresenta in media una quota maggiore del totale, mentre le emissioni in uso possono variare a seconda della quota di energia da fonti non rinnovabili nell’energia elettrica utilizzata per la ricarica.
Ovviamente, le auto elettriche hanno zero emissioni locali di gas serra e mostrano nel complesso i migliori numeri di LCA nella media europea.
Tuttavia, non tutte le auto con stesso tipo di propulsore sono uguali: l’analisi LCA ha evidenziato che l’impatto della massa e delle dimensioni del veicolo restano fattori significativi. Analogamente, lo stile di guida, influisce molto.
Green NCAP ha reso disponibili i dettagli della sua valutazione LCA solo a scopo informativo, senza procedere ad una vera e propria classificazione con il consueto sistema a “stelle”, tuttavia, rende noto che il prossimo passo sarà il lancio di una piattaforma LCA interattiva che consentirà ai consumatori di esaminare i risultati LCA in base ai propri parametri locali e all’utilizzo dell’auto.
Allo stato attuale la ricerca effettuata rimarca l’importanza e la necessità di adottare un approccio olistico all’impatto ambientale del ciclo di vita reale delle nuove auto e il ruolo che tale valutazione ad ampio spettro avrà nei programmi di informazione dei consumatori.
Non si nasconde, però, che come tutte le metodologie di analisi, anche quest’ultima, per quanto molto più accurata della precedente, mostra alcuni limiti: l’LCA di Green NCAP tiene conto degli aspetti più rilevanti in rapporto all’impatto sul riscaldamento globale e alla domanda di energia primaria; tuttavia, non vengono presi in considerazione altri fattori di inquinamento atmosferico delle emissioni come: ossido di azoto (NOx), anidride solforosa o diossido di zolfo (SO2), particolato atmosferico PM10 e PM 2,5, ozono (O3) che, peraltro costituiscono i principali fattori di inquinamento dell’aria responsabili dei maggiori danni alla salute umana soprattutto nelle aree urbane (si veda a questo proposito l’ultimo briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente).
Senza contare che l’impatto del ciclo di vita dei mezzi di trasporto sul consumo e sull’inquinamento dell’acqua e di suolo, non è al momento previsto nella metodologia di valutazione.