Pedaggi stradali, dal Parlamento Ue, nuove norme per automezzi pesanti e non solo
Con le modifiche alla Direttiva Eurobollo si passerà da un sistema di tariffazione basata sul tempo, a pedaggi che tengono conto dei chilometri percorsi. L’obiettivo è quello di introdurre il principio: “chi inquina paga”.
Il 17 febbraio, il Parlamento Ue ha approvato la riforma della tariffazione stradale a tempo che comporterà il graduale passaggio a pedaggi stradali basati sulla distanza; costi ridotti per i veicoli a zero e a basse emissioni e nuove regole estese anche ad autobus, furgoni e autovetture.
In sostanza, dopo l’accordo provvisorio raggiunto fra i negoziatori del PE e del consiglio Ue dello scorso giugno, s’è dato il via libera definitivo all’accordo con i governi UE sull’aggiornamento delle norme che definiscono le tariffe che i Paesi UE possono imporre ai camion e autocarri, ma anche agli autobus, ai furgoni e alle auto che viaggiano sulle strade della rete di trasporto transeuropea (TEN-T).
Tali norme non obbligheranno i Paesi UE a far pagare i veicoli che utilizzano le loro strade. Tuttavia, se dovessero scegliere di farlo, i Paesi membri si dovranno conformare alle nuove regole comunitarie.
Questo atto, che va a modificare la cosiddetta Direttiva Eurobollo, era atteso da tempo; da quando, cioè, nel 2017 l’allora Commissaria ai trasporti, Violeta Bulc, aveva presentato una proposta di revisione della stessa che stabilisce le norme dell’UE sulla tassazione dei veicoli pesanti per l’uso di determinate strade.
L’obiettivo della revisione, che ha comportato un lungo dibattito fra Parlamento Ue e Governi degli Stati membri Ue è stato quello di aggiornare norme considerate obsolete e, allo stesso tempo, introdurre nel settore il principio “chi inquina paga” attraverso una differenziazione degli addebiti basata sulle emissioni di CO2 (che ricordiamo essere il principale gas-serra responsabile della crisi climatica).
“L’eliminazione del bollo per i veicoli pesanti uniformerà un sistema che, ad oggi, è eccessivamente frammentato”, ha dichiarato il relatore del PE, Giuseppe Ferrandino (S&D).
“Incoraggeremo il mondo dei trasporti a utilizzare veicoli più puliti. Sono molto soddisfatto di aver ottenuto l’introduzione del bollo da un giorno per tutti i veicoli in circolazione, che permetterà ai viaggiatori in transito di pagare un prezzo equo per il proprio viaggio. Si tratta di uno sviluppo positivo anche per il turismo, perché garantisce che i viaggiatori non siano penalizzati”.
Ebbene, il nuovo sistema di tariffazione basato sui chilometri effettivamente percorsi, riflette proprio il principio succitato e da Strasburgo fanno sapere che entro otto anni dall’entrata in vigore delle norme (ossia entro il 2030) i diritti d’utenza a tempo (pedaggio) per gli automezzi pesanti, verranno gradualmente eliminati e sostituiti con pedaggi stradali basati sulla distanza per la principale rete stradale europea.
Le modifiche approvate, intendono non solo favorire l’armonizzazione della tariffazione stradale in tutta l’Ue, ma non solo, dal momento che le entrate generate da questi oneri dovranno contribuire al trasporto sostenibile, alle infrastrutture e alla mobilità. Tre anni dopo l’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno riportare pubblicamente le informazioni relative ai pedaggi, ai diritti d’utenza imposti sul loro territorio e al loro utilizzo.
Queste, in sintesi, le ulteriori novità:
– i pedaggi stradali applicati agli autocarri e ai veicoli commerciali leggeri varieranno in funzione delle emissioni di CO2 e/o delle prestazioni ambientali del veicolo, al fine di incoraggiare l’uso di veicoli più rispettosi dell’ambiente;
– le regole sui pedaggi stradali saranno estese non solo agli automezzi pesanti oltre le 12 tonnellate, ma a tutti gli autocarri, autobus, autovetture e furgoni. Se i paesi dell’UE scelgono di fissare una tariffa per questi veicoli, possono utilizzare sistemi di pedaggio o vignette;
– saranno introdotti massimali di prezzo per i pedaggi a breve termine per le autovetture; per i viaggiatori in transito verranno messi a disposizione bolli giornalieri;
– sarà possibile, inoltre, introdurre una tassa sulla congestione sui veicoli, i cui proventi dovrebbero essere utilizzati per risolvere il problema della congestione stessa.
In circostanze particolari, agli Stati membri potranno essere concesse alcune deroghe all’eliminazione graduale dei pedaggi di circolazione sulle proprie reti autostradali (ad esempio in caso di bassa densità di popolazione o in caso di pedaggi applicati a tratti di strada limitati). I paesi dell’UE avranno altresì la possibilità di utilizzare un sistema di tariffazione combinato per i veicoli pesanti o per alcuni tipi di veicoli pesanti.
Gli Stati membri saranno liberi di applicare tariffe diverse per particolari categorie di veicoli, decidendo ad esempio di esentare gli autobus dal pedaggio e, qual ora, il trasporto su strada venisse incluso in un futuro meccanismo UE di adeguamento del carbonio, le regole sopraindicate cesserebbero di applicarsi al fine di evitare una doppia tariffazione.
A questo punto le nuove regole entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e a partire da quel momento i Paesi membri avranno due anni di tempo per recepire l’aggiornamento della direttiva.
Un ulteriore step temporale prevede, inoltre, che tre anni dopo l’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno riportare pubblicamente le informazioni relative ai pedaggi, ai diritti d’utenza imposti sul loro territorio e al loro utilizzo.