Sistemi AEBS per camion e autobus: proposto un rafforzamento delle disposizioni
Obiettivo: garantire maggior sicurezza stradale anche per gli utenti vulnerabili e conseguire una riduzione degli incidenti stradali.
Più volte s’è detto di come l’utilizzo di Sistemi avanzati di ausilio alla guida, ADAS (acronimo di Advanced Driver Assistance Systems), possono contribuire a migliorare la sicurezza stradale nella riduzione di incidenti; ora con l’estensione dell’uso del sistema AEBS su camion e autobus si conseguirà un rafforzamento della sicurezza sulle strade e una riduzione del numero di incidenti.
È l’obiettivo che si sono poste le Nazioni Unite con il progetto di nuove disposizioni per autocarri e autobus ai sensi del Regolamento UN n. 131 che, inizialmente, era stato concepito per migliorare la sicurezza sulle autostrade e di cui si prevede un ampliamento dell’ambito di applicazione per includere, tra l’altro, altri contesti stradali, anche nelle aree urbane.
Tale progetto di ampliamento, le cui disposizioni sono state sviluppate da un gruppo di lavoro, composto da esperti internazionali di Paesi, associazioni dell’industria e della sicurezza stradale, presieduto da Germania e Giappone è stato approvato dal Gruppo di lavoro sui veicoli automatizzati/autonomi e connessi (GRVA) lo scorso 28 gennaio e qual ora dovesse essere adottato dal Forum mondiale per l’armonizzazione dei regolamenti sui veicoli nel giugno prossimo, il regolamento UN n. 131 così rivisto entrerebbe in vigore entro febbraio 2023.
Il regolamento delle Nazioni Unite n. 131 era stato adottato nel novembre 2012 e reso obbligatorio nell’UE per i nuovi autocarri e autobus nel 2013. Successivamente, l’AEBS è stato esteso alle auto con il Regolamento UN n. 152 adottato a febbraio 2019 e diventerà obbligatorio nell’UE a luglio 2022.
Ricordiamo che l’AEBS – Advanced Emergency Braking System, ovvero: impianto frenante d’emergenza avanzato, è un dispositivo di frenata semi-automatico pensato per rallentare il veicolo evitando la possibile collisione e che si attiva nel caso in cui il conducente ignora il segnale di sicurezza emesso quando viene superato il limite di distanza minimo con il veicolo precedente.
Orbene, sottolinea un comunicato della Commissione economica per l’Europa della Nazioni Unite – UNECE, le disposizioni rafforzate introducono una frenata automatizzata molto più efficace in risposta al rilevamento di oggetti fermi, anche se il conducente non è stato preventivamente avvisato da un sistema di allarme; in questo modo si intende ovviare a problematiche improvvise come, ad esempio, nel caso di un brusco incolonnamento dovuto alle frenate dei veicoli che precedono.
Una casualità non del tutto peregrina se si considera che uno studio effettuato dall’Istituto Federale tedesco per la sicurezza stradale e dal Federal Highway Research Institute – BASt e condotto in 6 Paesi europei (Austria, Francia, Germania, Italia, Svezia e Regno Unito) ha evidenziato che i tamponamenti che coinvolgono veicoli pesanti hanno causato la morte di oltre 1.000 persone negli anni dal 2016 al 2018 e che in più della metà degli incidenti gravi registrati, il veicolo colpito da dietro era fermo o si è fermato prima della collisione.
Non solo, le nuove disposizioni prevedono la limitazione delle condizioni di disattivazione dei sistemi di assistenza alla frenata di emergenza; significa che una volta spenti, i sistemi saranno riattivati automaticamente dopo 15 minuti con la conseguenza che, in definitiva, durante la guida il sistema sarà attivo in modo quasi permanente.
E per conseguire una maggior tutela degli utenti deboli e maggiormente vulnerabili della strada come i pedoni, le revisioni proposte richiedono che l’AEBS nei veicoli pesanti sia in grado di rispondere al rilevamento dei pedoni ed evitare incidenti fino a una velocità di guida di 20 Km/h.
Ci auguriamo che tali disposizioni siano presto adottate anche perché è appena iniziato il Decennio di azione per la sicurezza stradale 2021-2030 con l’ambizioso obiettivo di prevenire almeno il 50% dei decessi e dei feriti dovuti al traffico stradale entro il 2030 (e in questo senso dal 30 al 1° luglio 2022 avrà luogo l’incontro “L’orizzonte 2030 per la sicurezza stradale: garantire un decennio di azione e risultati” sotto l’egida dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite; ne avevamo parlato qui); mentre, in Europa, che pure detiene il primato delle strade più sicure al mondo, l’obiettivo di azzerare le vittime stradali al 2050 è ancora distante, malgrado gli sforzi compiuti in questi anni in termini di riduzione degli incidenti.