Emissioni auto: i cittadini Ue vorrebbero norme più severe e sono anche disposti a pagare di più.
Il risultato emerge da un sondaggio effettuato da You Gov su commissione della ONG Transport & Environment e condotto in 7 Paesi Ue fra cui l’Italia.
Che la sensibilità dei cittadini europei sulla qualità dell’aria stia velocemente mutando non solo a causa degli effetti di certi inquinanti sulla crisi climatica, ma anche e soprattutto per la mutata consapevolezza circa i danni sulla salute della cattiva qualità dell’aria derivante anche dalle emissioni auto è cosa ormai sotto gli occhi di tutti.
Che siano anche disposti a pagare fino a 500 € in più per l’acquisto di una nuova auto qual ora avessero la certezza che i costruttori automobilistici ne abbiano effettivamente e significativamente ridotto le emissioni è un po’ la cartina al tornasole di questo mutato approccio al bene-auto.
Il risultato è fra quelli emersi da un sondaggio condotto da You Gov su un campione di più di 8.000 persone intervistate in sette Paesi Ue: Germania, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Romania e Cechia e commissionato dalla ONG Transport & Environment – Federazione europea dei trasporti e dell’ambiente.
L’urgenza che ha mosso l’ONG è stata quella di “tastare il polso” dei cittadini europei mentre da Bruxelles la Commissione Ue lavora per adottare nel prossimo aprile la sua nuova proposta di revisione sui nuovi standard di emissione di inquinanti per auto, furgoni, camion e autobus (Euro 7), andando, di fatto a determinare la quantità consentita di emissioni provocate dai quasi 100.000.000 di autoveicoli con motore endotermico (benzina e diesel) che dovrebbero entrare in circolazione nel periodo 2025-2035.
Se, da un lato, la proposta rappresenta una grande opportunità per ridurre le emissioni inquinanti dei motori tradizionali (allineando al contempo le nuove norme alle nuove Linee Guida sulla qualità dell’aria dell’OMS); dall’altro, una certa resistenza arriva dalle Case automobilistiche che temono per l’aumento dei costi di produzione (stimati dalla Commissione Ue su un range da 100 a 500 €) e la conseguente riduzione dei margini.
T&E, afferma, in quest’ultimo caso, che proprio i costruttori adombrano il dubbio che tale aumento dei costi mal sarebbe tollerato dai consumatori.
Ed è qui che entra in scena il sondaggio con i suoi risultati non proprio scontati.
Ebbene, il 76% del campione di cittadini vorrebbe una maggior severità nelle norme sulle emissioni auto, più specificatamente: i costruttori dovrebbero essere legalmente obbligati a ridurre le emissioni delle auto nuove laddove tecnicamente possibile (il risultato è una media fra le diverse percentuali raccolte nei diversi Paesi e che vanno dal massimo dell’89% in Italia al minimo del 61% in Cechia).
Quasi 2/3 del campione (65%) ha dichiarato che in caso di acquisto di auto nuova, sarebbe disposto a pagare fino a 500 € in più (stimato come costo massimo per i produttori per ridurre significativamente le emissioni dell’auto).
Anche in questo caso il risultato del sondaggio in Italia ha superato la media registrando il 71% dei consensi (a parità con la Spagna e contro il 57% della Germania e il 56% della Francia).
Maggiori garanzie sulle emissioni i cittadini Ue le richiedono anche in caso di acquisto di auto usata: il 50% degli intervistati vorrebbe che il veicolo soddisfi un limite minimo legale di emissioni contro appena il 12% che non si aspetterebbe tale limite.
Maggiore severità emerge anche sulla questione delle emissioni in condizioni di guida reali sulla quale si è espresso positivamente il 77% del campione chiedendo che le auto dovrebbero soddisfare i limiti minimi di inquinamento consentito indipendentemente da come, quando e dove vengono guidate, considerando che gli attuali limiti di inquinamento non si applicano ai brevi spostamenti in città allorquando ci si ferma e si riparte con frequenza o si accelera velocemente con maggiori emissioni dallo scarico.
“L’industria automobilistica afferma che ridurre le emissioni di un veicolo è troppo costoso quando in realtà costerà meno di un lavoro di verniciatura”, ha dichiarato Fabian Sperka, responsabile delle politiche sui veicoli di T&E commentando i dati del sondaggio che vede consumatori compatti nel volere “le auto più pulite possibili”.
“Mantenere basso l’inquinamento per soli cinque anni quando la maggior parte delle auto rimane in strada per molto più tempo è una minaccia per la salute pubblica – ha concluso nel commentare i risultati del sondaggio – Le persone vogliono sapere che le emissioni saranno mantenute entro i limiti legali sia che acquistino un’auto nuova o usata. I produttori dovrebbero essere tenuti a garantirlo”.
A questo punto la “palla” passa alla Commissione affinché, si augurano da T&E, presenti una proposta ambiziosa in grado di soddisfare le aspettative dei cittadini e possa dare una risposta concreta alla riduzione degli inquinanti emessi dal trasporto stradale che rappresenta una delle fonti principali di inquinamento atmosferico, responsabile del decesso di migliaia di morti premature in UE e di ingenti costi sanitari nell’ordine di decine di miliardi.