Mercato auto Europa: novembre ancora in rosso; -17,5%
Ancora una volta pesa fortemente la crisi nell’approvvigionamento dei semiconduttori.
È un novembre in profondo rosso quello del mercato auto in Europa; ancora un pesante calo a due cifre per il settore industriale che continua a pagare i contraccolpi della pandemia sia in termini di produzione che di vendite.
L’ultimo, sconfortante, aggiornamento, arriva quest’oggi dall’ACEA – l’Associazione dei produttori automobilistici europei che ha diramato la consueta “fotografia” del mercato europeo riferita al mese precedente e i dati parlano chiaro: all’undicesimo mese dell’anno le vendite delle auto hanno subìto ancora una forte contrazione in area Ue (-20,5%, pari a 713.346 unità contro le precedenti 897.332 di novembre 2020).
Se guardiamo ai dati di Ue + Paesi EFTA + Regno Unito, la variazione percentuale con novembre 2020 è del -17,5% con 864.119 unità vendute. È il dato più basso relativo al volume mensile dal 1993!
Guardando ai mercati dell’Unione solo Bulgaria, Irlanda e Slovenia hanno registrato una variazione percentuale positiva, rispettivamente +24%, +22,9% e +15,8% ma su volumi comunque molto bassi.
Altrove, invece, le perdite sono diffuse e a doppia cifra comprese quelle dei principali mercati di riferimento: Germania, -31,7%; Italia, -24,6%; Spagna, -12,3% e Francia, -3,2%.
Anche osservando il consuntivo su base annuale il risultato è comunque negativo: -0,04 in area Ue (pari a 8.904.900 unità contro le precedenti 8.908.862 del 2020), mentre, se si considera il totale dei mercati Ue + Paesi EFTA + Regno Unito, il risultato è leggermente positivo (+0,8%) grazie alla crescita dei mercati di Islanda, Norvegia, Svizzera e Regno Unito.
Al termine degli 11 mesi del 2021 la rilevazione del mercato Ue presenta risultati poco omogenei con crescite e cali ugualmente diffusi e la riprova si ha nell’osservazione dei quattro key market ove, Italia, Spagna e Francia hanno registrato risultati positivi (rispettivamente: +8,6%, +3,8% e +2,5%), mentre il colosso tedesco ha visto ridurre la domanda del -8,1% rispetto a un anno fa.
Intanto il futuro non si presenta roseo per il mercato nazionale e l’attenzione dei protagonisti del settore è al massimo.
“Oltre alla crisi dei semiconduttori, occorrerà monitorare con attenzione i rincari delle materie prime e, ovviamente, l’evolversi delle normative legate alla transizione ecologica, in primis le proposte di modifica del regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 di vetture e veicoli commerciali leggeri contenute nel pacchetto Fit for 55” – ha commentato dall’ANFIA, il Presidente Paolo Scudieri.
“Per l’Italia auspichiamo che nella Legge di Bilancio attualmente all’esame del Senato, vengano previste misure di incentivazione alla domanda dei veicoli a zero e a basse emissioni con una dotazione adeguata e secondo una programmazione pluriennale, intervento indispensabile per sostenere questi segmenti di mercato e la relativa filiera produttiva nel loro progressivo sviluppo”.
Analogo tenore nel commento ai dati europei è arrivato anche dall’UNRAE il cui Direttore Generale, Andrea Cardinali, ha ribadito che: “L’Italia è anche l’unico fra i Paesi più grandi a non prevedere sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni. Se questo atteggiamento di indifferenza da parte del Governo resta inalterato, c’è da chiedersi come sia pensabile arrivare ai target di diffusione delle nuove tecnologie proposti in Europa”. E ancora, sulla mancanza di una strategia da parte delle istituzioni centrali, più volte rimarcata in questi mesi, ha affermato: “mentre le Case automobilistiche già da molti anni sono impegnate con propri programmi di elettrificazione dei loro prodotti, è necessario che vengano varate misure per accelerare la transizione della domanda verso le nuove tecnologie, con incentivi all’acquisto di veicoli di ultima generazione e sviluppo di adeguate infrastrutture di ricarica”.