La transizione ecologica nell’autodemolizione passa anche dal rispetto dei compiti specifici nella filiera

Dal Convegno nazionale promosso dalla Confederazione Autodemolitori Riuniti – C.A.R. a Rimini l’appello per un lavoro di squadra fra attori diversi della filiera ELV per conseguire gli obiettivi comuni nel rispetto delle norme e delle reciproche specificità.

Riappropriarsi della dignità dell’essere imprenditori e professionisti in un contesto, quello del fine vita dei veicoli, non privo di problematiche e tuttavia, estremamente importante per l’economia e la tutela dell’ambiente del Paese.
È questo, in estrema sintesi l’imperativo emerso dai lavori del Convegno: “Liberare la filiera del fine vita del veicolo da figure improprie”, promosso dalla Confederazione Autodemolitori RiunitiC.A.R. nel pomeriggio di giovedì 28 ottobre presso la Sala Convegni del Grand Hotel di Rimini (visibile sulla pagina You tube di Touch Play Web TV al seguente link 

Un evento che si ripete ormai da tempo e che, quest’anno la C.A.R. ha potuto a celebrare in presenza dopo lo stop del 2020 causato dalle misure di contenimento della pandemia.
A moderare il nutrito panel di Relatori, vero e proprio microcosmo della filiera e del tessuto di stakehoders, il Dott. Alfonso Di Fraia, responsabile segreteria della Confederazione cui è toccato il compito di aprire i lavori e porgere i vari saluti istituzionali giunti dagli ospiti impossibilitati a venire.

Ricominciare a rivedersi in presenza è qualcosa di straordinario”, ha dichiarato in apertura il Presidente CAR, Alfonso Gifuni nell’illustrare brevemente il tema e le ragioni del Convegno: “Al di là del piacere di ritrovarsi questo evento rimarca la necessità di fare squadra e testimonia la grande capacità di tante imprese di stare insieme”.
Come autodemolitori, ha spiegato: “Riteniamo che la filiera ELV debba essere epurata da quei soggetti che non hanno i crismi previsti dalla Legge per poter interferire sull’economia del veicolo fuori uso, perché questa, così come ha scritto il Legislatore, appartiene a colui che deve trattare il veicolo… Tale trattamento rappresenta un onere importante dal punto di vista infrastrutturale ed economico e se è vero che l’ultimo detentore che deve conferire il veicolo non deve spendere un centesimo è altrettanto vero che tutto quello che deriva dal veicolo a fine vita è di proprietà di quella figura giuridica che ha l’obbligo di smaltire il veicolo stesso, cioè l’autodemolitore”.
Pertanto – ha proseguito – chiunque trae economia dal veicolo fuori uso è un soggetto che, per come è scritta la legge, si appropria indebitamente di una parte di quell’economia”.

Vero è che vi sono alcune figure autorizzate a fare dei lavori complementari sul veicolo a fine vita – ha concluso affidando le sue riflessioni introduttive al panel dei relatori – ma sempre su specifica richiesta e incarico dell’autodemolitore che ha l’intera responsabilità della gestione del veicolo”.

Un piccolo saluto fuori programma è giunto da Matteo Avello – Segreteria Sezione regionale Puglia Albo Gestori Ambientali il quale, nel ricordare il grande lavoro svolto dal Presidente Eugenio Onori scomparso in giugno, ha focalizzato il suo intervento sulla necessità di un maggiore dialogo fra Istituzioni ed imprese per attuare quelle necessarie semplificazioni burocratiche e procedurali che dovranno traghettare il Paese verso la transizione digitale ed ecologica.

Un ulteriore saluto è arrivato dal DG dell’Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia dell’Emilia-Romagna (Arpae), Giuseppe Bortone che ha sottolineato come: “La vostra Confederazione rappresenta un punto importante di presidio storico nell’ambito dell’economia circolare perché qui si trovano le radici del recupero e del riciclo”. Nell’illustrare come la rete agenziale sia in prima linea nell’affiancare il percorso verso la transizione ecologica, il DG Arpae ha rimarcato la volontà dell’Agenzia di ascoltare tutte le problematiche e la disponibilità al confronto.

È importante, per la Polizia Stradale essere presenti a questo evento – è intervenuta Deborah MonteneroPrimo Dirigente Polizia di Stato perché testimonia il legame con il territorio e la condivisione degli intenti”. “I siti di autodemolizione sono strategici per il nostro Paese – ha spiegato raccontando la molteplicità dei controlli che vi si svolgono e la complessità delle norme cui tali controlli e obblighi rispondono – tuttavia occorre tutelare chi rispetta le regole”. “Rispettare la legge ha dei costi e chi non lavora bene fa concorrenza sleale e fa male all’ambiente, per questo – ha concluso – abbiamo bisogno del vostro aiuto”.

A cura del Consigliere Giuridico del Ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo, Davide De Lungo – una disamina delle opportunità, delle prospettive e degli obiettivi del PNRR e della prossima revisione della Direttiva sui Veicoli Fuori Uso da parte della Commissione europea. “Lo scenario è magmatico – ha affermato – ma è anche irripetibile dal punto di vista delle opportunità rappresentate dalle risorse europee disponibili… Ovviamente c’è bisogno del lavoro di tutti per gestire le complessità ed è per questo – ha dichiarato ringraziando per l’invito e la possibilità di ascoltare le problematiche del settore direttamente dalla viva voce dei protagonisti – che mi metto a disposizione di tutti per raccogliere le sfide, anche le vostre, perché le istituzioni non possono governare dalle torri eburnee”.

La necessità di fare squadra fra attori diversi della filiera è stato l’input lanciato dal Gen. Giuseppe GioveGen. Div CC (in riserva), già Comandante Regionale Carabinieri Forestali “Emilia-Romagna” a conclusione del suo intervento incentrato sull’importanza di superare non solo le problematiche legate alla tracciabilità dei materiali nel settore del fine vita dei veicoli, ma anche il gap culturale determinato dalla conoscenza di un sistema normativo spesso esorbitante. “Occorre spiegare bene le norme – ha affermato – deve esserci un percorso educazionale capace di far maturare le imprese e transitarle verso la sostenibilità”.

Dall’analisi dei MUD 2021 relativi al 2020 abbiamo notato, nonostante le problematiche intercorse con la pandemia, una crescita qualitativa in termini di risultati e di dati – ha illustrato Francesco BoninoEngineering-Vechicle Environmental Compliance Lea & ELV Management Gruppo Stellantis, attualmente responsabile delle reti di tutti i 14 marchi del Gruppo.
Soffermandosi a raccontare cosa è avvenuto all’interno della sola rete FCA, Bonino ha affermato che: “10 nuove imprese di autodemolizione italiane hanno completato l’iter di verifica per l’accesso e presto entreranno a far parte della rete FCA”.
Sulla problematica relativa ai ritardi nei ritiri dei PFU ha assicurato che, d’accordo con il Comitato PFU si sta cercando di sanare la situazione nel più breve tempo possibile “tornando ai livelli di ritiro standard già a partire dai primi mesi del 2022”.

La sostenibilità della filiera è fondamentale per le Case automobilistiche e la legalità è un fattore importante della filiera e pertanto stiamo molto attenti a che figure improprie non entrino” – ha spiegato Antonio CernicchiaroDirettore Relazioni Istituzionali UNRAE dopo aver illustrato il lavoro di rilancio del portale UNRAE e la volontà dell’Associazione di rivedere i network realizzati puntando sulla crescita della qualità nell’approcciare la riorganizzazione delle reti. Nel proseguire il suo intervento il Dott. Cernicchiaro si è soffermato sulle incertezze che gravano sul settore automotive a partire dalla revisione della Direttiva ELV, dalle opportunità del PNRR, così come dalla necessità di implementare la rete infrastrutturale di ricarica veloce per le auto elettriche nel Paese si si vuole aumentarne la circolazione e l’ulteriore necessità di prevedere investimenti più importanti per il sostegno al settore.

A concludere la teoria degli interventi in programma è stata Barbara GattoResponsabile Dipartimento Politiche Ambientali CNA Nazionale che ha raccontato come c’è indubbiamente fermento per le opportunità delle risorse del PNRR, “ma ci sono anche forti ostacoli per le imprese come l’innalzamento dei costi dell’energia e la disponibilità di materie prime… le sfide che ci aspettano sono tante rispetto alle risorse messe in campo dal PNRR; risorse di cui anche la vostra categoria potrebbe beneficiare”. “Tutto il settore della mobilità deve dare il suo contributo al confronto – ha concluso raccontando il lavoro di congiunto di C.A.R. e CNA per accompagnare le imprese verso la transizione ecologica – ma ci vuole un occhio di riguardo per le diverse specificità”.

Quello dell’autodemolizione è un esempio lampante di economia circolare – ha concluso Alfonso Gifuni, Presidente C.A.R. nell’evidenziare la differenza fra un atteggiamento di lamentela che spesso ha caratterizzato la categoria alla proposta di soluzioni condivise; non a caso: “tutta la filiera qui rappresentata ha dato le risposte che ci aspettavamo”.
Nel ringraziare i tanti relatori intervenuti, ciascuno con il proprio portato e il proprio punto di vista, così come le tante imprese che hanno sostenuto l’iniziativa con la loro presenza, Gifuni ha voluto rimarcare le tante positività emerse e le tante propensioni ad un lavoro comune, “di squadra”, appunto per migliorare i risultati raggiunti.
Come filiera abbiamo quasi raggiunto gli obiettivi europei; paradossalmente solo la mancata termovalorizzazione del fluff da demolizione ci impedisce, come Paese di raggiungere perfettamente il target di recupero, in questo caso, energetico”.
Certo, ha aggiunto, alcuni problemi restano, come nel caso delle disfunzioni concretizzate dall’inserirsi di soggetti impropri che operano borderline, ad esempio nelle procedure amministrative di radiazione, nella vendita di autoricambi usati o nel perdurare di fenomeni di cannibalizzazione delle parti più economicamente interessanti del veicolo da rottamare da parte di alcuni detentori di flotte, anche con la tacita approvazione di quegli autodemolitori che pagano per avere veicoli da rottamare.
Tutti esempi di interferenze nella filiera che vanno a ledere non solo le nostre imprese, ma anche la sopravvivenza della filiera stessa e dei produttori che hanno una responsabilità estesa da rispettare”.
È la legge che ha stabilito l’onere della gestione del veicolo fuori uso in capo all’autodemolitore – ha concluso –  quella stessa legge grazie alla quale abbiamo potuto evolvere come categoria e fare un salto culturale e di qualità come tessuto di imprese e che fa sì che oggi non siamo più figli di un dio minore”.

 

 

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