Veicoli commerciali: diminuita la domanda del 12,3% in Ue a settembre
La variazione percentuale risulta però positiva nel cumulato dei primi nove mesi dell’anno (+19,1%), soprattutto in considerazione della ridotta base di confronto con lo scorso anno.
Un settembre decisamente in calo per il settore dei veicoli commerciali che, secondo il consueto report mensile di ACEA, ha segnato, al nono mese dell’anno, una decrescita del 12,3% nell’area dell’Unione totalizzando 143.131 nuove immatricolazioni quando erano state 163.231 a settembre 2020.
In totale, in Europa (mercato Ue + Paesi EFTA + Regno Unito), il calo è stato ancora più marcato: -18,7%, pari a 184.479 unità contro le precedenti 226.897.
Alla sbarra, secondo l’Associazione dei costruttori europei, la carenza di microchip che ha fatto sentire il suo peso in tutti i segmenti relativi e in tutti i principali mercati del Vecchio Continente.
Dei quattro principali è lo spagnolo quello ad aver registrato il calo più marcato a livello mensile (-25,7%), seguito da quello tedesco (-18,2%), quello francese (-16,1%) e quello italiano che, fra i major market ha totalizzato il calo più basso, comunque a due cifre (-10,4%).
Altrove, in area Ue, si è registrato un andamento discontinuo con positività alcune positività in mercati di medio volume.
Il consuntivo dei nove mesi 2021 ha registrato una crescita della domanda del +19,1%, attestandosi a 1.436.934 unità immatricolate contro le precedenti 1.206.001 del 2020.
Il segno + campeggia davanti a tutti i Paesi dell’Unione con tutti i major market che, finora, hanno registrato una crescita della domanda: Italia in testa (+29,7%), seguita dalla Francia (+16,8%), dalla Spagna (+10,4%) e dalla Germania (+8,5%).
In questo caso, spiegano da Bruxelles, la variazione percentuale positiva che si è riscontrata in tutti i mercati dell’Unione deriva dalla bassa base di confronto con lo scorso anno allorquando il mercato si era dovuto confrontare con gli effetti dei primi mesi di pandemia.
Ma vediamo insieme i risultati di settembre e il consuntivo nei diversi segmenti.
Nuovi veicoli commerciali leggeri (LCV) fino a 3,5 tonnellate
Si attesta al -13,6% la variazione della domanda di nuovi furgoni in area Ue (118.903 unità contro le 137.555 di settembre 2020); un calo che giunge al terzo mese consecutivo, quest’anno.
Malgrado le performance positive di Austria, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia, il risultato complessivo in area Ue è stato determinato dai pesanti cali a due cifre registrati nei mercati dai maggiori volumi: Spagna (-29,8%), Germania (-17,8%), Francia (-16,6%) e Italia (-13,8% ).
Viceversa, il cumulato al terzo trimestre ha visto un aumento della domanda di veicoli commerciali leggeri del 18,7% (1.198.426 unità contro le precedenti 1.009.786 del 2020) trainata dai risultati positivi conseguiti durante tutta la prima metà dell’anno.
Ovviamente, i quattro mercati principali dell’area hanno seguito lo stesso andamento facendo registrare un aumento complessivo, malgrado i cali dell’ultimo periodo: Italia (+29,6%), Francia (+17,4%), Spagna (+9,8%) e Germania (+8,1% ).
Nuovi veicoli commerciali pesanti (HCV) di 16 tonnellate e oltre
La fine dell’estate ha portato una leggera flessione del -1,8% nel segmento degli autocarri pesanti (segmento peraltro in crescita da sette mesi consecutivi).
Pochi i mercati che hanno registrato una variazione percentuale positiva, fra cui, per volumi addirittura superiori al mercato italiano, si sottolinea la performance della Polonia (+38.8%).
Fra i quattro mercati principali solo l’Italia (+19,4%) è riuscita a crescere, mentre Spagna (-12,2%), Francia (-10,8%) e Germania (-9,8%) hanno registrato flessioni.
Nel cumulato 2021 il segmento degli autocarri pesanti ha visto una crescita delle immatricolazioni del 28,4% (179.836 unità contro le 140.061 dei primi nove mesi 2020).
In questo torno di tempo tutti i mercati dell’Ue hanno registrato un aumento della domanda con la sola eccezione della Grecia.
Con un totale di 21.423 unità immatricolate la Polonia si conferma il terzo mercato Ue nel segmento degli autocarri pesanti (+84,4%), mentre la classifica dei risultati dei quattro mercati storici vede, per variazione percentuale, in testa l’Italia (+37,2%), seguita da Spagna (+24%), Germania (+16,1%) e Francia (+11,1%).
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti (MHCV) oltre 3,5 tonnellate
Il nono mese dell’anno ha fatto registrare, per la prima volta dall’inizio dell’anno, una contrazione della domanda nel segmento degli autocarri medi e pesanti (-5,8%, pari a 21.851 unità contro le 23.204 di settembre 2020).
Malgrado le performance positive di alcuni mercati, fra cui si segnalano Polonia (+34,7%) e Italia (+13,7%), il risultato di settembre è stato influenzato dal calo della domanda nei principali mercati della regione: Germania (-18,65), Spagna (-12,9%) e Francia (-11,9%).
La “fotografia” del cumulato complessivo 2021, ha mostrato, in settembre, una crescita della domanda di autocarri medi e pesanti del 23,4% con 217.000 unità immatricolate in tutta la regione Ue contro le precedenti 175.793.
Con le sole eccezioni negative di Cipro e Grecia, tutti i mercati hanno contribuito alla crescita del segmento con guadagni a doppia cifra (la Finlandia, invece, ha registrato la crescita più contenuta: +9%). Buone le performance dei principali mercati dell’Unione: Italia (+32,6%), Spagna (+16,7%), Germania (+11,1%) e Francia (+11,0%).
Nuovi autobus e pullman medi e pesanti (MHBC) oltre 3,5 tonnellate
Contrazione del 3,8% (pari a 2.377 unità contro le precedenti 2.472 di settembre 2020) nel segmento dei grandi veicoli adibiti al trasporto pubblico/privato.
La “fotografia” del mese di settembre mostra un risultato fortemente contrastato nei vari Paesi dell’area Ue con i principali mercati che riflettono questo andamento: solo l’Italia (+63%) e la Spagna (+53,3%) hanno visto crescere la domanda; la Francia ha segnato una lieve diminuzione delle immatricolazioni (-2,1%), mentre la Germania ha visto ridurre pesantemente le vendite di nuovi autobus e pullman (-26,3%).
Il confronto con i primi nove mesi dello scorso anno è stato, comunque, positivo: 5,3%, paria a 21.508 unità contro le 20.422 del 2020.
Il mercato francese, che risulta essere il primo per volumi immatricolati, ha conseguito un aumento della domanda del 18,4%, seguito da quello italiano che ha registrato una crescita simile (+18,2%), pur con volumi inferiori. Viceversa, nei primi nove mesi dell’anno la domanda di nuovi autobus e pullman si è ridotta in Spagna (-6,3%) e in Germania (-5,0%).