Inquinamento atmosferico e salute: dall’OMS nuove Linee Guida globali sulla qualità dell’aria
Significativa la riduzione dei limiti massimi dei principali inquinanti atmosferici. L’obiettivo è quello di salvaguardare la salute e l’ambiente.
Come anticipato ieri nell’articolo sulla presentazione del nuovo briefing “Stato della qualità dell’aria in Europa 2021” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel corso di una apposita Conferenza Stampa ha reso note le nuove Linee Guida globali sulla qualità dell’aria.
Le nuove Linee Guida forniscono una chiara evidenza dei danni che l’inquinamento atmosferico infligge alla salute umana – secondo l’OMS ogni anno si verificano 7 milioni di morti premature e si perdono milioni di anni di vita sana in più – e raccomandano nuovi livelli di qualità dell’aria più stringenti per proteggere la salute delle popolazioni, riducendo i livelli dei principali inquinanti atmosferici, alcuni dei quali contribuiscono anche al cambiamento climatico.
Sebbene anche queste ultime non siano legalmente vincolanti, come tutte le linee guida dell’OMS, le nuove Linee Guida sulla qualità dell’Aria sono uno strumento basato sull’evidenza per i responsabili politici per guidare la legislazione e le politiche, al fine di ridurre i livelli di inquinanti atmosferici e diminuire il carico di malattie che derivano dall’esposizione all’inquinamento atmosferico in tutto il mondo.
Nel 2019, stimano dall’OMS, oltre il 90% della popolazione mondiale ha vissuto in aree in cui le concentrazioni di particolato atmosferico fine (PM 2,5) superavano i limiti contenuti nelle precedenti Linee Guida del 2005 e siccome, quasi l’80% dei decessi è correlato all’esposizione a PM 2,5 tali decessi potrebbero essere evitati qual ora gli attuali livelli di inquinamento atmosferico fossero ridotti a quelli proposti nell’aggiornamento.
Tra l’altro, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea la crescente disparità cui le varie popolazioni del mondo sono sottoposte per quanto concerne l’esposizione all’inquinamento atmosferico; se nei Paesi occidentali, seppur con fatica, hanno preso campo iniziative volte alla riduzione dell’inquinamento (nelle emissioni dei processi industriali ed agricoli, nella mobilità, nel riscaldamento e nella produzione energetica), sono proprio gli abitanti dei Paesi a basso reddito quelli che stanno “sperimentando livelli crescenti di inquinamento atmosferico a causa dell’urbanizzazione su larga scala e dello sviluppo economico che si è ampiamente basato sulla combustione di combustibili fossili”.
“Ogni anno, l’OMS stima che milioni di morti siano causati dagli effetti dell’inquinamento atmosferico, principalmente da malattie non trasmissibili – così ha dichiarato il direttore regionale dell’OMS per l’Europa, Hans Henri P. Kluge. “L’aria pulita dovrebbe essere un diritto umano fondamentale e una condizione necessaria per società sane e produttive. Tuttavia, nonostante alcuni miglioramenti della qualità dell’aria negli ultimi tre decenni, milioni di persone continuano a morire prematuramente, colpendo spesso le popolazioni più vulnerabili ed emarginate”.
“Conosciamo l’entità del problema e sappiamo come risolverlo. Queste linee guida aggiornate forniscono ai responsabili delle politiche solide prove e lo strumento necessario per affrontare questo onere sanitario a lungo termine”.
Orbene, dall’ultima pubblicazione specifica del 2005, molti studi scientifici hanno dimostrato la correlazione fra inquinamento atmosferico e salute ed è proprio per questo che l’OMS ha voluto spostare più in basso l’asticella di quasi tutti i principali inquinanti atmosferici, avvertendo che il superamento dei nuovi limiti è associato a rischi significativi per la salute; viceversa, attenersi alle Linee Guida così come oggi proposte, contribuirebbe a salvare milioni di vite.
L’inquinamento atmosferico, dunque, va osservato sempre più come un problema non solo ambientale, ma di salute, per tutte le fasce d’età esposte, tanto più quelle rappresentate dai bambini.
Se negli adulti l’esposizione prolungata ad elevati livelli di inquinamento atmosferico concorre all’insorgenza di cardiopatie ischemiche e ictus (che sono le cause più comuni di decesso prematuro), per i bambini si riscontra una ridotta crescita e funzionalità dei polmoni, infezioni respiratorie e asma aggravata; non solo, l’OMS afferma che “stanno emergendo anche prove di altri effetti come il diabete e le condizioni neurodegenerative”, tal che l’insieme delle malattie che si possono attribuire alla cattiva qualità dell’aria, sta allo stesso livello di “altri importanti rischi per la salute globale come una dieta malsana e il consumo di tabacco”.
Senza contare che intervenire per il miglioramento della qualità dell’aria contribuisce alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e, allo stesso tempo, ridurre le emissioni significa migliorare la qualità dell’aria.
Le nuove linee guida dell’OMS raccomandano nuovi e più stringenti livelli per i 6 inquinanti sui quali sussistono prove avanzate circa l’effetto sulla salute umana derivanti dell’esposizione agli stessi: particolato atmosferico (PM 10 e PM 2,5), ozono (O₃), biossido di azoto (NO₂), biossido di zolfo (SO₂) e monossido di carbonio (CO).
Non solo: “evidenziano anche le buone pratiche per la gestione di alcuni tipi di particolato (black carbon/carbone elementare, particelle ultrafini, particelle provenienti da tempeste di sabbia e polvere) per le quali attualmente non ci sono prove quantitative sufficienti per stabilire i livelli delle linee guida sulla qualità dell’aria”.
“L’inquinamento atmosferico è una minaccia per la salute in tutti i Paesi, ma colpisce più duramente le persone nei Paesi a basso e medio reddito – ha affermato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus – Le nuove linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS sono uno strumento pratico e basato sull’evidenza per migliorare la qualità dell’aria da cui dipende tutta la vita. Esorto tutti i Paesi e tutti coloro che combattono per proteggere il nostro ambiente a utilizzarli per ridurre la sofferenza e salvare vite umane”.
Se l’obiettivo manifesto è quello di stimolare una parificazione a livellamento globale della qualità dell’aria sui livelli raccomandati, l’OMS non ha nascosto che: “questo sarà un compito difficile per molti Paesi e regioni alle prese con alti livelli di inquinamento atmosferico”, ed è per questo che le Linee Guida propongono obiettivi intermedi con lo scopo di facilitare il miglioramento graduale della qualità dell’aria e, di conseguenza, i relativi benefici per la salute, anche questi graduali, ma significativi, per la popolazione.
Ci auguriamo che tali obiettivi non rimangano solo sulla carta.