Incentivi auto e veicoli commerciali 2021: i benefici per la filiera italiana.
L’ANFIA ha pubblicato una analisi dettagliata a partire dai dati Invitalia che mostra gli effetti positivi delle misure di sostegno della Legge di Bilancio 2021 sull’intera filiera automotive nazionale.
Non è una novità che le misure di incentivazione all’acquisto di autovetture e veicoli commerciali messe in campo negli ultimi mesi dal Governo italiano abbiano contribuito non poco a sostenere un segmento fortemente penalizzato sin dallo scorso anno dalle strategie di contenimento della pandemia che, soprattutto nei primi mesi del 2020 hanno provocato una chiusura generalizzata dell’attività produttiva e blocchi alla circolazione con effetti deflagranti sul mercato dell’auto.
Una ulteriore conferma di ciò, è arrivata sul finire della scorsa settimana allorquando, in data 11 giugno, ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ha diramato un proprio Comunicato Stampa concernente l’analisi effettuata dall’Associazione (su dati Invitalia), che conferma l’impatto degli incentivi sulle autovetture e sui veicoli commerciali prodotti in Italia e interessati dagli incentivi contenuti nella Legge di Bilancio 2021.
L’analisi ha preso in considerazione non solo l’impatto generale sul fatturato dei produttori, ma anche gli effetti a caduta sul segmento della componentistica e dell’allestimento mezzi.
Ebbene, se si osservano i dati relativi agli incentivi all’acquisto di nuove autovetture nella fascia emissiva 61-135 g/Km di CO2, pari a 250 milioni di Euro (peraltro, esauriti in soli tre mesi), si può osservare che il 21% (che rappresenta più di 1/5 delle 166.282 auto incentivate, ovvero: 34.223) è stato prodotto negli stabilimenti italiani.
Questo ha sostenuto sia la produzione che l’occupazione, infatti, scrive ANFIA: “dal momento che la componentistica prodotta in Italia presente sulle auto incentivate anch’esse prodotte nel nostro Paese vale, in media, 5.474 € a vettura, il fatturato generato grazie agli incentivi supera i 136 milioni €, a cui si somma il fatturato generato dai componenti prodotti in Italia installati sulle vetture incentivate prodotte all’estero, pari a 142 milioni € (valore medio per vettura: 1.000 €), per un fatturato totale per le imprese della componentistica di circa 280 milioni €”.
Il risvolto positivo, dal punto di vista dei costruttori nazionali e di quelli esteri con sede in Italia è stato stimato in un fatturato medio di 2,7 miliardi di € che hanno generato un gettito IVA di circa 883 milioni €.
Ma non è tutto, ANFIA ha stimato che i fondi stanziati per la fascia 61-135 g/Km di CO2 hanno avuto ricadute positive anche sul mercato con volumi addizionali di vendita del 28% in più (pari a 40.00 unità) che emergono dal confronto del primo bimestre 2021 con l’analogo periodo 2020 che ancora non era stato intaccato dagli effetti delle misure di lockdown.
Notevoli i benefici per la filiera produttiva italiana anche per la fascia 0-60 g/Km CO2: ad aprile 2021 figurano essere incentivate 39.736 autovetture delle quali il 23% (9.124) è stato prodotto in stabilimenti italiani, mentre il 77% (30.612) è stato prodotto all’estero.
Del totale delle autovetture incentivate in questa fascia il 48% (18.992) sono auto elettriche a batteria, mentre il 52% (20.744) sono auto ibride plug-in.
Ma è interessante notare che, in questo caso, il fatturato medio dei costruttori è ammontato a 1,3 miliardi € (di cui 562 milioni € per le autovetture elettriche a batteria e 760 milioni € per le autovetture ibride plug-in), con un conseguente gettito IVA di 290 milioni €.
Anche il segmento dei veicoli commerciali e della relativa filiera che si sono giovati di 50 milioni € previsti dalla Legge di Bilancio 2021 (esauriti in un mese), ha registrato indubbi vantaggi.
Su un totale di 10.636 unità vendute, il 17% (1.831 unità) è stato prodotto in Italia, mentre l’83% è stato prodotto all’estero anche se allestito da PMI italiane specializzate nell’allestimento tailor made dei veicoli commerciali.
“È evidente – concludono da ANFIA – l’importanza che può avere per uno dei settori chiave dell’economia nazionale un immediato rifinanziamento di queste misure a sostegno del mercato, in attesa di condividere con il Governo un serio piano di politica industriale per affrontare la transizione ecologica e produttiva del comparto automotive”.