Il settore automotive chiede il rifinanziamento degli incentivi auto.

Il mancato rifinanziamento degli incentivi all’acquisto auto nel Decreto Sostegni-bis mette in crisi il settore automotive: ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE concordi nel chiedere al Governo e al Parlamento proroga e rifinanziamento delle misure. 

È a rischio non solo la tenuta del mercato nazionale delle autovetture ma anche la ripartenza di un settore strategico che impiega oltre un milione di addetti, senza contare gli effetti a cascata sul rinnovo del parco auto e sulla riduzione dei veicoli maggiormente inquinanti.

L’allarme è stato lanciato venerdì scorso in un comunicato stampa congiunto a firma ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE concordi nel stigmatizzare come il mancato rifinanziamento degli incentivi alla sostituzione di veicoli vecchi e inquinanti con veicoli di ultima generazione nel nuovo  Decreto Sostegni-bis si configura in una vera e propria rinuncia da parte del Governo, ad investire nel settore automotive.

Una scelta incomprensibile – scrivono le tre Associazioni – che arresta la transizione ecologica e lo sviluppo di una mobilità sostenibile nel nostro Paese”, tanto più che il prosieguo di una misura di incentivazione “si sarebbe ripagata velocemente generando addirittura aggiuntività per le casse dello Stato, come dimostrato da quanto già avvenuto in questi mesi”.

Non solo, per i rappresentanti della filiera nazionale dell’industria automobilistica, dei produttori esteri e dei concessionari: “dopo l’inaspettata mancanza nel PNRR di interventi per il sostegno alla domanda del settore auto sulle tecnologie a bassissime emissioni, si aggiunge una dimenticanza che va contro la strategia di accelerare la transizione ecologica chiesta dall’Unione Europea”.

Venendo a mancare forme di incentivazione all’acquisto, spiegano le Associazioni, si va ad interrompere il supporto agli acquisti delle vetture attualmente più vendute frenando, al contempo, un percorso virtuoso intrapreso su più fronti che tende, da un lato, a stimolare gli acquisti di auto più performanti dal punto di vista ambientale; dall’altro, a sostenere consumatori e imprese.

ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE hanno inteso ricordare come, precedentemente, nel corso dei vari colloqui intercorsi con tutti i Ministeri competenti, si sono chiaramente dimostrati “gli effetti positivi degli incentivi alla rottamazione in termini di sostegno al mercato fortemente penalizzato dalla crisi e, soprattutto, di liberare la circolazione stradale da vetture obsolete facendo risparmiare all’ambiente decine di migliaia di tonnellate di CO2”.

In questo senso, è necessario, secondo i tre soggetti, rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, così come per i veicoli commerciali; “misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti”.

La crescita apparente del mercato nazionale auto nello scorso mese di aprile (+3.276,8% nel confronto con aprile 2020), nasconde, in effetti, una situazione di forte contrazione rispetto all’ultimo anno normale prima della pandemia: -17,1% su aprile 2019 e non a caso le tre associazioni hanno inteso lanciare un allarme circa le previsioni per il mese di maggio che rischia il -30% nel confronto col 2019.

Pertanto, “Chiediamo a Governo e Parlamento – hanno scritto – che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa”.

 

 

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