Industria automotive italiana: a febbraio la produzione scende al -8,8%.
Per l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, ANFIA, servono adeguati interventi a sostegno della ripresa della filiera e del mercato.
Flessione tendenziale dell’8,8% per l’industria automotive italiana nel suo complesso, considerando cioè i segmenti: fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi penumatici); mentre il primo bimestre dell’anno chiude al -3,1%.
Sono i dati diffusi dall’ISTAT, relativi al mese di febbraio e ripresi da ANFIA – Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica in un suo comunicato stampa del 13 aprile in cui l’associazione dei produttori nazionali di autoveicoli fa il punto sullo “stato di salute” del settore industriale.
Ebbene, nel presentare i numeri dei singoli comparti produttivi, ANFIA rende noto che l’indice di fabbricazione di autoveicoli, in febbraio, si è attestato al -13% “dopo ben sette variazioni positive consecutive su base annua”; mentre la variazione percentuale dello stesso su base bimestrale rispetto all’analogo periodo dello scorso anno è negativa all’1,8%.
L’indice di fabbricazione carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi permane in flessione tanto nel mese preso in esame (-7,8%), quanto ne cumulato (-11,5%); mentre, viceversa, si è assistito ad un cambio di segno per l’indice di fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi gli pneumatici) che, precedentemente, era risultato in calo tendenziale a gennaio e invece, nel mese successivo, è cresciuto del 3,9% , portando il risultato del primo bimestre dell’anno al 2,4% nel confronto col primo bimestre 2020.
Sempre in febbraio, secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione nazionale di autovetture è diminuita del 26% dopo sette mesi consecutivi di crescita, mentre il primo bimestre 2021 segna il -5% rispetto allo scorso anno.
Una “fotografia” del settore che si pone in linea con l’andamento al ribasso della produzione industriale nazionale nel suo complesso (-0,6% a febbraio e -1,4% nel bimestre).
Per quanto riguarda il rapporto bilancia import-export, gli ultimi dati disponibili sono quelli relativi al primo mese dell’anno e presentano uno sbilancio a favore dell’importazione di autoveicoli: 2,16 miliardi di € contro l’1,59 miliardi di € di export; la bilancia commerciale negativa di gennaio segue quella complessiva dell’intero 2020 (24,3 miliardi di € di import contro un valore dell’export di 18,7 miliardi di €), confermando “l’elevata penetrazione di veicoli esteri sul mercato nazionale”.
I dati diffusi da ANFIA sono stati commentati dal Direttore Gianmarco Giorda che ha sottolineato come il calo della produzione nazionale si inserisce in un contesto già di per sé problematico per quanto concerne il mercato, il ricorso elevato alla CIG (+48% a febbraio rispetto l’analogo mese dello scorso anno): “a cui si sommano la crisi di approvvigionamento e i rincari ancora in corso di acciaio, materie prime plastiche e semiconduttori”.
Urge, dunque, secondo Giorda: “la necessità di rifinanziare le misure di sostegno alla domanda. Mi riferisco, in particolare, agli incentivi all’acquisto di nuove autovetture della fascia emissiva 61-135 g/km di CO2, recentemente esauriti, e agli incentivi per il ricambio del parco dei veicoli commerciali leggeri – anch’essi esauriti da tempo se si eccettua il plafond specificamente dedicato ai veicoli elettrificati – da rinnovare con il vincolo della rottamazione”.
Sulla prossima consegna al Parlamento europeo della proposta italiana di PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevista per la fine di aprile ed attualmente in fase di esame al Senato, l’auspicio dei costruttori nazionali è che: “le nostre richieste per accompagnare le imprese della filiera nel processo di transizione industriale con adeguati interventi a sostegno, raccolti in un vero e proprio piano dedicato, diventino presto realtà per il comparto”.