Veicoli commerciali: segnali di ripresa in area Ue a febbraio.
Tuttavia, secondo i dati diffusi da ACEA il consuntivo del primo bimestre 2021 mostra un -3,3% rispetto al 2020. Bene l’Italia nel confronto con i maggiori partner europei.
Il mese di febbraio ha visto aumentare in area Ue le immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali dell’1,2% rispetto a febbraio 2020, con 156.444 nuove unità rispetto alle precedenti 154.641; un risultato al quale hanno contribuito tutti i segmenti del settore (ad eccezione di quello rappresentato dai veicoli adibiti al trasporto pubblico, autobus e pullman) e che si deve alle ottime performance registrate in Italia (che rappresenta pur sempre uno fra i più grandi mercati europei), ma anche in altri Paesi dell’area. In leggera flessione, invece, i mercati tedesco e quello francese (rispettivamente: -1,9 e -5,3%).
È quanto emerge in prima battuta nel consueto report mensile dedicato ai veicoli commerciali diramato il 24 marzo dall’ACEA – European Automobile Manufacturers Association.
Viceversa, i dati del primo bimestre dell’anno hanno registrato una leggera contrazione della quota totale: 297.651 unità contro le precedenti 307.920 per una flessione del 3,3%.
In questo caso il segno “meno” è stato largamente diffuso nell’eurozona compresi i principali mercati, fra i quali è la Spagna ad aver registrato il calo maggiore (-22%), mentre Germania e Francia (rispettivamente, -9,6% e –0,2%) hanno contenuto le perdite.
Diversamente è accaduto nel mercato italiano che con 662 nuove unità ha visto crescere la percentuale dell’1,9% rispetto al primo bimestre dello scorso anno.
Ma vediamo insieme i dati relativi ai vari segmenti.
Nuovi veicoli commerciali leggeri fino a 3,5 tonnellate
I furgoni hanno incrementato leggermente le nuove vendite dello 0,4% rispetto al secondo mese dello scorso anno (130.825 unità contro le precedenti 130.241). Disomogeneo il comportamento dei vari mercati dell’area Ue con diversi segnali positivi e altrettanti negativi. Fra i grandi mercati di riferimento si segnala l’Italia quale unico dove si è registrato un aumento della domanda (+11%), mentre, al contrario, la Spagna ha registrato il calo più netto (-17,7%), seguita da Francia (-5,0%) e Germania (-2,3%).
Se si prendono in considerazione i dati del bimestre, in area Ue le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri sono diminuite del 3,6% (- 9.100 unità rispetto al primo bimestre 2020).
In questo caso è sempre il mercato iberico quello che ha registrato la diminuzione maggiore (-24%), seguito dalla Germania (-10,4%).
Diversamente la domanda di nuovi furgoni è aumentata in Italia (1,4%) e Francia (0,6%).
Nuovi veicoli commerciali pesanti di 16 tonnellate e oltre
Lo scorso mese le immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali pesanti sono aumentate nell’Ue dell’8,8% in confronto a febbraio 2020 (19.630 unità contro le precedenti 18.037).
Fra i mercati col maggior volume di vendita ad esclusione dei 4 key market, la Polonia ha registrato un aumento della domanda del 51,3%.
Anche in questo comparto l’Italia ha registrato la performance migliore (+15,8%), decisamente meglio di Spagna e Germania i cui mercati sono aumentati rispettivamente del 9,7% e del 4,2%; mentre le Francia ha segnato un indicativo calo del 10,2%.
I dati complessivi del bimestre registrano 38.708 nuove immatricolazioni di veicoli commerciali pesanti (+ 763 unità pari al 2%), ma con andamento disomogeneo nell’area Ue.
Il mercato italiano esce ancora una volta bene dal confronto (+11,7%), mentre i mercati di Spagna e Germania non hanno subito particolari variazioni (rispettivamente, -0,4% e -0,8%).
Il mercato francese, viceversa, ha subito un calo della domanda rispetto al primo bimestre dello scorso anno: -9%.
Nuovi veicoli commerciali medi e pesanti oltre 3,5 tonnellate
Nel segmento degli autocarri medi e pesanti si è assistito, il mese scorso, ad una crescita interessante del 6,6% portando le unità vendute a 23.491 unità.
Diversi i mercati Ue che hanno reagito positivamente, anche se il segno “meno” campeggia in ben 12 Paesi.
Si sono registrati aumenti della domanda in tre dei quattro mercati principali con l’Italia in testa (+12,3%), seguita dalla Spagna (+ 6,4%) e dalla Germania che h registrato una crescita più modesta (+ 1,2%). Decisamente in controtendenza l’andamento del mercato francese, -8%.
Rispetto allo scorso anno le immatricolazioni di autocarri medi e pesanti è rimasta quasi stabile nel primo bimestre (-0,3%). In questo caso le contrazioni si sono registrate in 18 Paesi fra cui la maggior parte dei mercati di riferimento dell’area. Solo l’Italia ha registrato una variazione positiva della domanda (+9,9%), mentre Francia, Germania e Spagna, hanno visto contrarre le proprie vendite (rispettivamente: -6,5%; -5,4% e -4,1%).
Nuovi autobus e pullman medi e pesanti oltre 3,5 tonnellate
Come anticipato all’inizio dell’articolo, il segmento dei mezzi per il trasporto pubblico è stato l’unico segmento ove le vendite sono diminuite rispetto allo scorso anno, tanto nell’ultimo mese (-10%), quanto nel bimestre (-18,4).
Ad eccezione di Svezia, Croazia, Lussemburgo, Irlanda, Danimarca ed Estonia (tutti Paesi, comunque, dai volumi piuttosto ridotti), tutti i mercati dell’Ue hanno subito contrazioni e, all’andamento a ribasso non si sono sottratti di mercato-chiave. In questo caso è stata l’Italia a far registrare il risultato peggiore (-38,8%), seguita da Spagna (-22,8%) e Germania (-20,3%), mentre la Francia ha registrato un calo più modesto (-2,8%).
Il segmento, complessivamente, nel primo bimestre dell’anno ha fatto registrare una forte diminuzione (dalle precedenti 5.621 unità alle 4.584) col segno “meno” che campeggia quasi ovunque, anche a doppia cifra, salvo poche eccezioni: Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Irlanda, Slovenia e Svezia.
Notevoli le perdite registrate nel bimestre da Spagna (-46,5%), Germania (-24,2%) e Italia (-20,9%), mentre le Francia è riuscita a contenere il calo al -8,5%.